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IL CANCRO E IL DOLCE PROFUMO DEL PASSATO

a cura di Sandra Zagatti
 
Il cambio di stagione è sempre un momento importantissimo, e ciò vale in particolare per i momenti solstiziali, che rappresentano veri e propri “giri di boa” nel cammino annuale del Sole e quindi anche della Terra e dei suoi abitanti.
Molti identificano l’estate al segno Fisso della stagione, quando il Sol-Leone brilla alto nel cielo e tutto sembra poltrire in un autogratificante ozio da cicale… Sembra strano che l’inizio dell’estate, il momento che inaugura la stagione più ricreativa dell’anno sia invece segnato da un segno introverso e delicato come il Cancro. Eppure, se ci pensiamo bene, questo è il momento in cui il Sole inverte la sua direzione e le giornate cominciano ad accorciarsi di nuovo: una tale apparente contraddizione è nascosta dal velo di malinconia con cui il mistero del divenire è avvertito dalla natura e dagli uomini. Sui campi il grano ormai dorato è reciso e raccolto, gli alberi hanno concluso il ciclo vegetativo e i loro frutti sono pronti a cadere… a distaccarsi dalla pianta che li ha generati, nutriti e sostenuti finora. In questo momento qualcosa “si è compiuto” e la coscienza, prima di orientarsi nuovamente avanti a sé, al godimento dei risultati raggiunti, si rivolge con gratitudine ed un palpito di nostalgia al tempo passato che li ha permessi, il tempo della gestazione e della crescita, che così diventa esperienza utile e nuovamente feconda.

Per questo il Cancro è il segno materno per eccellenza; per questo in un periodo così importante è giusto ricordare il valore del seme e della pianta, di quella vita “originale” a cui la vita attuale deve l’esistenza. La memoria, il nutrimento, il contenimento e la protezione sono tematiche tutte collegate al Cancro e al Luminare notturno che lo governa; l’Acqua è l’Elemento che meglio descrive queste simbologie, e le piante associate al segno sono infatti quelle più ricche di linfa o che vivono su terreni umidi o hanno fiori bianchi e delicati come la Luna: ad esempio il convolvolo, il giglio, la verbena, ed anche le canne, il giunco, la ninfea; nonché certe erbe dalle virtù “femminili” come la lattuga, il finocchio selvatico, la camomilla o la melissa.

Gli oli essenziali in assonanza con questi principi non sono tanti, ma guarda caso tutti hanno proprietà calmanti per lo stomaco (Cancro), come se in questa fase iniziale della stagione fosse necessario favorire una salutare e completa “digestione” delle esperienze passate, proprio per accogliere nuovo nutrimento in futuro e appunto favorire quella ri-creazione che l’estate rappresenta. L’olio essenziale di melissa è molto potente ma purtroppo costosissimo (si consideri che per produrne 1 ml. sono necessari 25 kg. di foglie!) quindi se lo trovate a prezzi modesti si tratta sicuramente di un prodotto artificiale che non va usato in aromaterapia. Oli essenziali più comuni ma non meno efficaci sono invece quelli di finocchio, aneto, camomilla e cardamomo. Per una sinergia molto equilibrata si possono miscelare in una boccettina di vetro scuro da 10 ml, riempita a metà di olio di germe di grano: si comincia con 1 ml. di olio essenziale di cardamomo che ha una “nota di base”, si richiude e si agita delicatamente per quattro volte; si aggiungono poi 2 ml. di olio essenziale di finocchio, che ha una “nota di cuore” e si agita come sopra; infine si versano 3 ml. di olio essenziale di achillea, si agita ancora e si lascia a riposo per qualche giorno, al riparo dalla luce e su un piattino di argento o un cartoncino bianco. E’ una miscela consigliabile per la notte o la sera, e si può utilizzare versandone qualche goccia sul petto o addirittura sull’addome, massaggiando delicatamente per qualche minuto: anche i sogni notturni ne saranno dolcemente stimolati.



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