ASTROLOGIA IN LINEA
ASTROMAGAZINE - RUBRICHE - Il Fatto

GIOVE IN SAGITTARIO TRA APERTURA E CHIUSURA

a cura di Sandra Zagatti
 

Giove in Sagittario: il Grande Benefico della tradizione astrologica, forte nel suo domicilio, sinonimo di espansione, fiducia, apertura… e poi conoscenza, saggezza, moralità! Queste e altre le magnificenze attribuite a tale posizione, che dall’8 novembre 2018 al 2 dicembre 2019 caratterizzerà il cielo.

Troppa grazia.

Come pianeta più grande del sistema solare, è stato anche e da sempre associato all’abbondanza, ma l’estensione al benessere e alla prosperità è stata quasi immediata eppure inesatta, fallace, visto che non tutto ciò che è abbondante apporta benessere e la quantità in sé non equivale a ricchezza, salute o fortuna. Per questo, se ci limitassimo a tradurne le simbologie senza contestualizzarle, diremmo troppo e insieme troppo poco, restando generici, eccessivamente vaghi; ed esprimendo noi per primi, paradossalmente, la ridondanza tipica di un pianeta che di suo tende a eccedere, ad assolutizzare, a promettere e magari a favorire… lasciando però ad altri pianeti l’ingrato compito di relativizzare, verificare, concretizzare.
E quindi il punto non è disconoscere le indubbie qualità simboliche di Giove in Sagittario, ma appunto inserirle nelle attuali configurazioni celesti e poi trasferirle dal cielo alla terra, dalla sfera ideale a quella reale.

Ma vediamo. Nei tredici mesi di transito in Sagittario, Giove toccherà la quadratura con Nettuno in Pesci tre volte (con orbita precisa il 13 gennaio, il 16 giugno durante il moto retrogrado poi di nuovo diretto il 22 settembre), mentre non verrà coinvolto in altri cicli planetari. Sia Saturno che Plutone sono infatti in Capricorno, Urano entrerà definitivamente in Toro il 6 marzo e nel suo precedente e ultimo passaggio a fine Ariete sarà troppo lontano dalla longitudine di trigono con Giove). Se pensiamo solo all’ultimo analogo transito in Sagittario, nel 2007, notiamo per esempio che a quel tempo toccò la quadratura a Urano tre volte, il trigono a Saturno due volte, il sestile a Nettuno e la congiunzione a Plutone, ed era quindi assai più stimolato, partecipe delle diverse configurazioni. Nel prossimo anno, lo stesso Nettuno sarà in sestile zodiacale con i pianeti in Toro e Capricorno, a loro volta in trigono di elemento, mentre Giove resterà quasi isolato, anzi disturbato da Nettuno ma di fatto poco integrato nel contesto astrologico generale.

Ciò potrebbe rappresentare una sorta di “handicap” per il sovrano del Sagittario, laddove le opportunità che offre faticheranno a essere accolte, comprese, trasformate in realtà. D’altra parte, a proposito di realtà, i pianeti nei segni di Terra saranno una garanzia di concretezza ma rischieranno derive di rigidità, nel mantenimento conservativo dello status quo; mentre Giove, appunto, chiede una visione più ampia verso realtà nuove, diverse, “altre”.

In tal senso, gli argomenti non mancano e li conosciamo. Giove come simbologia del lontano, del diverso, dello straniero, rimanda naturalmente alle tematiche migratorie e a tutto ciò che ne consegue in termini politici e culturali… nonché in termini giuridici ed economici, se aggiungiamo la necessità di regolamentare il mercato, di tutelare gli equilibri finanziari nell’Eurozona (e tra Euro e altre valute), di uniformare leggi e comportamenti mantenendo il rispetto delle singole specificità care a Saturno. Inoltre, in molti Paesi stiamo osservando uno spostamento verso partiti di destra, un aumento delle barriere difensive, e tutto ciò contraddice la spinta globalizzante dei poteri forti sul mercato, a partire dalle multinazionali e dalla cosiddetta new-economy. Da questo punto di vista, il freno dei pianeti in segni di Terra (nobilitati da Nettuno) risulta contenitivo e protettivo, ancor più laddove spinge verso la rivalutazione delle risorse locali, la salvaguardia ambientale, la promozione delle energie rinnovabili, il commercio equo-solidale. 

Ma allora cosa dobbiamo aspettarci? Difficile fare ipotesi, con configurazioni così complesse e contraddittorie. Giove stesso sarà un paradosso: indebolito dalla quadratura di Nettuno eppure potentissimo nel suo domicilio primario, potrà esprimersi in modo confuso, instabile, ma non potrà passare inosservato. E quindi dilaterà… sì, dilaterà ciò che trova, nel bene e nel male, anche se non è detto che distinguere tra bene e male sia semplice o immediato.

Tornando indietro nel tempo, a quel 2007 che vide Giove così coinvolto dai cicli planetari, non possiamo dimenticare che proprio in quell’anno, a fine estate, esplose la crisi dei mutui statunitensi che poi dilagò in tutto il mondo con gravissime conseguenze sui mercati, sui sistemi bancari e le istituzioni creditizie, e le cui ripercussioni economiche si avvertono ancora. Una crisi che si confermò con l’ingresso di Plutone in Capricorno nel 2008 e che ebbe il proprio apice nel 2011, quando iniziò la quadratura Urano-Plutone (allora fu paragonata alla crisi del ’29, e non a caso anche nel ’29 c’era una quadratura tra Urano e Plutone). Ecco perché la sola presenza di Giove in Sagittario non può descrivere o spiegare fenomeni del genere; anzi, considerando che la quadratura Urano-Plutone si è conclusa, e al suo posto comincia un’alleanza zodiacale tra i due pianeti, è persino possibile augurarsi che il ritorno di Giove in Sagittario concluda il ciclo di crisi iniziato appunto nel 2007.

Ciò non significa che il 2019 spazzerà via tensioni e preoccupazioni, le quali potrebbero semmai aumentare come spesso accade quando i processi di trasformazione si fanno più urgenti e pressanti: qualcosa di simile accade al corpo umano con le crisi di guarigione o alla psiche in formazione con le crisi di crescita. Né significa che i diversi popoli e Stati, in Europa e nel mondo, raggiungeranno una pace economica e politica credibile o stabile. Probabilmente, i mesi più delicati saranno febbraio, marzo e aprile (con estensione a metà maggio), cioè quando Mercurio formerà l’anello di sosta in Pesci e Marte transiterà poi nei Gemelli, e i risultati saranno fatti da idee confuse, scontri polemici e poco costruttivi, e dalla la solita dialettica “contro” qualcuno più che a favore di qualcosa. Non dimentichiamo che il 26 maggio ci saranno le elezioni europee: il primo voto comunitario senza Regno Unito e in un contesto di crisi dei partiti tradizionali, con parallelo incremento di movimenti euroscettici o nazionalisti, di nuove forze politiche comunque espressioni di un desiderio di cambiamento ormai diffuso in tutti i Paesi membri dell’Unione.
E i cambiamenti non sono mai facili.

La prospettiva, però, è il successivo passaggio di Giove in Capricorno, nel 2020, subito in trigono con Urano e poi in congiunzione con Plutone e Saturno a fine anno. Allora sì che l’elemento Terra avrà il sopravvento (speriamo in senso costruttivo), prima di lasciare spazio ai passaggi in Acquario e, forse, a un rinnovamento autentico verso una nuova visione della convivenza sul nostro pianeta.

Questa almeno è la speranza; ma intanto le variabili sono molte, diverse e tutte cruciali. Giove in Sagittario ci mostrerà, sotto la sua lente d’ingrandimento, pregi e difetti della nostra era globale, tra diritti individuali e doveri collettivi. La freccia sagittariana indicherà la primavera oltre l’inverno e il futuro possibile oltre un presente che paga un prezzo altissimo agli errori del passato, nella consapevolezza però di non poter tornare indietro… che diventa responsabilità ad andare avanti.




Copyright (c) 2003 Astromagazine - la rivista di Astrologia in Linea - Tutti i diritti riservati