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UNA LUNAZIONE DA PRIMA PAGINA. L'ECLISSI LUNARE IN LEONE

a cura di Melissa Rhys
 

Sui siti di informazione e di intrattenimento, specie americani, già da qualche settimana si sprecano i titoli a sensazione corredati da foto ad effetto: la Luna Piena (ed eclissi lunare totale) del 21 gennaio - quella che i nativi americani chiamavano Wolf Moon, la Luna del Lupo, - sarà una Supermoon, una Blood Moon.

L’enfasi giornalistica in realtà sottolinea delle verità astronomiche e fisiche: quando un plenilunio avviene al perigeo, cioè nel punto più vicino alla terra dell’ellittica, l’orbita del nostro satellite, la Luna appare, anche ad occhio nudo, più grande e più vicina. È curioso notare come il termine Supermoon sia stato coniato da un astrologo, Richard Nolle, nel 1979 per poi diventare di uso comune anche tra gli scienziati e il grande pubblico.

L’appellativo di Blood Moon, Luna di Sangue riflette invece l’impatto emotivo del fenomeno celeste sull’osservatore non smaliziato. Durante l’eclissi la Terra passa tra il Sole e la Luna, bloccandone i raggi. La Luna in realtà non viene mai completamente nascosta. Dalla Terra la vediamo oscurarsi lentamente e cambiare colore fino a diventare di un rosso aranciato. Sono i raggi del Sole a lunga frequenza che, oltrepassando la massa terrestre, raggiungono comunque i nostri occhi, a creare un effetto simile ad un tramonto notturno. Se avete osservato l’eclissi lunare della scorsa estate avrete scoperto che la Luna di Sangue è in realtà una Luna di Rame. Quasi un omaggio all’altro volto mitologico del femminile: Venere.

Certo è che questo posto agli onori della cronaca si addice in pieno ad un’eclissi nel Leone, segno che ama essere sempre alla ribalta, trovarsi al centro dell’attenzione. Ma qui il protagonista assoluto si presenta al proscenio per raccogliere l’ultimo applauso: la serie delle eclissi sull’asse Leone/Acquario si conclude per lasciare definitivamente il passo a quelle in Cancro/Capricorno. L’attenzione si sposta dal dialogo/conflitto tra le esigenze di libertà e di espressione dell’individuo e quelle della collettività al difficile equilibrio tra pubblico e privato, ruolo sociale e familiare, valori personali e condivisi, dovere e sentimenti.

Il passaggio del ciclo delle eclissi da una coppia di segni opposti alla successiva è segnato dal transito dei Nodi lunari - dal punto di vista astronomico i punti in cui la Luna attraversa l’eclittica: dirigendosi verso nord  oppure verso sud.
Conosciuti nella tradizione occidentale, per analogia all’immagine mitica dell’Uroboros, anche come Caput Draconis (Testa del drago) o Anabibazon, il Nodo Nord, e Cauda Draconis (Coda del drago) o Catabibazon, il Nodo Sud, sono invece chiamati nella tradizione hindu Rahu (il nodo ascendente) e Ketu (il nodo discendente), personificati come guerrieri in sella rispettivamente ad un leone e ad un’aquila e considerati a tutti gli effetti come pianeti.

La loro interpretazione è controversa e spesso contraddittoria. Nell’astrologia evolutiva occidentale il Nodo Nord viene universalmente considerato il polo del percorso spirituale, mentre il Nodo Sud la linea di minore resistenza: ciò che ci è familiare, perché naturalmente connaturato al nostro essere opposto a ciò che ci attira e ci dovrebbe guidare nel cammino della vita, ma è ancora sconosciuto, tutto da esplorare.

A seconda delle prospettive c’è chi enfatizza la positività del Nodo Nord, dimenticando gli sforzi, la fatica, spesso la frustrazione, necessari per arrivare al traguardo, al tesoro che promette, chi quella del Nodo Sud dove ci muoviamo con inconsapevole naturalezza, con facilità, ottenendo risultati quasi scontati, sottovalutando però il rischio di rimanere invischiati in schemi di comportamento ripetitivi, prigionieri di una inerzia comoda e a lungo andare controproducente o addirittura pericolosa.
In realtà la polarità tra i due nodi sull’asse si ripete al loro interno. Ciascuno ha due volti: offre una possibilità di realizzazione, seppure con modalità ed esiti diversi, e insieme rappresenta un pericolo o per lo meno una difficoltà. C’è chi sostiene che la via sia quella di esprimere le qualità rappresentate dal Nodo Nord attraverso le modalità del Nodo Sud. Un enigma  in ogni caso non facilmente risolvibile, se non in teoria, certo nella pratica.

Del resto le opinioni divergono anche su quali siano le qualità dei Nodi e come si manifestino: alcuni nell’interpretazione danno la priorità ai segni, altri, considerandoli un fattore generazionale, alle case, a loro volta interpretate come assi di segni (Nodi in IV/X ad esempio come Cancro/Capricorno); altri ancora tengono conto in egual misura di entrambi i fattori: dei segni come inclinazioni, modalità di comportamento, delle case come settori della vita dove li si sperimenta.

A fare la differenza però, segnalando le svolte e i cambiamenti a lungo termine, è il loro rapporto con le eclissi: un’eclissi solare o lunare può essere collegata al Nodo Nord o al Nodo Sud, dando così origine a quattro possibili combinazioni e a nuove sfumature di significato. Se le eclissi simbolicamente parlano di inizio e fine con una diversa enfasi sull’uno o sull’altra a seconda che si tratti di un’eclissi solare o lunare (e non sempre con confini chiaramente definiti), il movimento dei Nodi richiama il ritmo della respirazione (il Pranayama): con il Nodo Nord inspiriamo e con il Nodo Sud espiriamo. Con l’uno incameriamo nuova energia espandendoci, con l’altro rilasciamo quella vecchia ritornando all’essenziale. Non è un caso che il Nodo Nord sia tradizionalmente associato a Giove e il Nodo Sud a Saturno.

Lo schema interpretativo di Celeste Teal nel suo libro "Eclipses - Predicting World Events and Personal Transformation" ci può offrire una prima mappa di riferimento nell’individuare gli effetti delle eclissi sul nostro tema natale:

un’Eclissi solare sul Nodo Nord riguarda lo spirito e l’ego, è un inizio che richiede coraggio nel permettere alla nuova energia di entrare;

un’Eclissi solare Nodo Sud riguarda sempre lo spirito e l’ego, ma qui l’inizio dipende dalla disponibilità, dalla capacità di lasciar andare, filtrare/distillare/purificare il proprio vissuto;

un’Eclissi lunare Nodo Nord coinvolge l’anima e le emozioni, è un culmine che crea un’apertura e regala gioia a chi sa coglierne le possibilità, le opportunità;

un’Eclissi lunare Nodo Sud coinvolge ancora l’anima e le emozioni, ma è un culmine che ripaga solo se ci si arrende alla necessità di lasciar andare, di filtrare/distillare/purificare il passato.

Seguendo queste indicazioni, la prossima Eclissi lunare in Leone congiunta al Nodo Nord ci promette un clima ben diverso da quello sobrio, severo, persino minaccioso della solare congiunta a Saturno e Plutone che l’ha preceduta: se nel ciclo che si avvia alla fine nella vostra vita si sono chiuse delle porte, in perfetto accordo con la saggezza popolare ora ci sono portoni che si stanno spalancando o non sembrano più così lontani. Potreste correre un unico rischio: quello di cedere alla tentazione, voltare un’ultima volta lo sguardo all’indietro e sacrificare così le promesse del futuro all’amarezza dei rimpianti. Ma la congiunzione tra Venere e Giove in Sagittario, sul punto di perfezionarsi negli stessi giorni, sembra avere la carica di ottimismo necessaria a proteggervi.




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