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COME DISTINGUERE UN CARTOMANTE O ASTROCARTOMANTE SERIO DA UN CIARLATANO

a cura di Maura
 

Voglio iniziare con un chiarimento: ciarlatano può sembrare una parola grossa, ma se c’è una persona in Italia che è autorizzata a dirla sono io. Sono attiva nel settore dell’astrocartomanzia telefonica dai primi anni ’90 e sono tra i fondatori di questo business; sono stata nelle start up di alcuni dei più importanti centri servizi, che all’inizio gestivano chat line di vario tipo e nelle quali la cartomanzia era marginale e l’astrologia trascurabile. L’astrocartomanzia divenne la protagonista dei servizi telefonici in un secondo momento, in seguito allo stop alle chat line decretato improvvisamente dal governo. Di colpo si creò la necessità di sostituire centinaia di operatori generici con altrettanti professionisti della divinazione e toccò a me farlo, dato che ero l’unica componente del team manageriale esperta anche di astrologia e cartomanzia.

Di persone che si potessero definire “esperti” di queste discipline già ce ne sono pochi ora ma ce n’erano ancora meno allora. In compenso ci sono e c’erano molte persone con un’infarinatura di astrologia e la presunzione di saper “fare le carte” e fu a questi che mi rivolsi: avrebbero potuto lavorare con me dopo un corso di addestramento dedicato sia al contatto con il pubblico e al modo di comunicare con esso che, soprattutto, all’approfondimento e al perfezionamento della cartomanzia.

Per quanto riguarda l’astrologia mi limitai a consentire di qualificarsi astrologi solo a coloro che lo erano veramente; un corso di addestramento sarebbe stato inutile perché astrologi lo si diventa in anni di studio ed esperienza, non in un corso di pochi giorni. In un attimo mi ritrovai ad essere l’unica esperta di questo tipo di settore con tutte le competenze necessarie e mi trovai di colpo a collaborare come manager e responsabile della formazione e gestione del personale in moltissimi centri servizi del settore; quasi tutti i principali e alcuni minori, spingendomi a fondare e risollevare le sorti di alcuni centri anche in Inghilterra, Cile e Svizzera. 

E’ per questo che sono a conoscenza di una casistica vastissima del mondo degli operatori di settore e posso dire che di astrocartomanti bravi ce ne sono, ma molti di più sono gli improvvisati. Non è un caso che, dall’inizio della crisi a oggi, direi negli ultimi dieci anni, la situazione si sia notevolmente degradata, la qualità è molto peggiorata, anche se già negli anni novanta c’erano situazioni da barzelletta, non a caso riprese e riprodotte negli sketch comici televisivi e dai miei amici cabarettisti nei loro spettacoli. La causa principale di questo riprovevole fenomeno è da ricercarsi alla radice: se un tizio con qualche soldo da investire o un imprenditore che vuole diversificare la sua attività decide di farlo nel nostro settore senza saperne nulla e addirittura non credendo lui per primo nei nostri metodi, cosa ci si può aspettare?

Ecco perché io ho sempre scelto di non collaborare con questa categoria di imprenditori se non avendo carta bianca sul mio operato. Spesso ho accettato sulla base di grandi promesse: "Noi vogliamo la qualità, crediamo nell’eccellenza, per questo ci affidiamo a lei che è una professionista di indiscusso spessore, vogliamo diventare i primi sul mercato e lo faremo insieme bla bla bla bla….” Per poi, dopo poco, iniziare con le pressioni e i “suggerimenti”, tutti in direzione di uno svaccamento presto riassumibile in “meno costano gli operatori, più tengono al telefono le persone, più sono sostituibili e ricattabili economicamente e meglio è…” Arrivederci e grazie. Quando i titolari erano di questo tipo si arrivava presto a assumere tizi che il giorno prima erano semplici casalinghe, geometra, facchino, commessa, che talvolta arrivavano in turno addirittura senza le carte, e ai quali veniva detto di “raccontare qualcosa, inventando, tanto i problemi sono sempre quelli”. Io venivo chiamata a recuperare la situazione alzando la qualità dei poveri, improvvisati cartomanti quando il centro ormai stava andando a picco.

Va detto, con forza, che i bravi operatori esistono, a volte anche all’interno di luoghi di lavoro come questi, anche se in genere resistono poco: tutto sta a saperli distinguere. Come fare? Partiamo dal cartomante puro. Il cartomante si basa su uno studio del significato delle carte, ovvio … o forse no. Ho conosciuto cartomanti in grado di leggere le carte da briscola, peraltro attribuendo alle stesse significati del tutto personali “perché mi ha insegnato la nonna”, eppure “ci prendono”. Questi sono fenomeni folkloristici , naturalmente dotati, forse, che potrebbero anche fare a meno delle carte e usare qualunque altro mezzo di concentrazione con lo stesso risultato. Ho conosciuto un sedicente mago che si esibiva in televisione usando le carte nere … sì, avete capito bene: tutte nere, e ci prendeva abbastanza. Se nella vita incrociate personaggi di questo tipo, divertitevi pure, ma in un centro servizi non servono affatto.

Per lavorare con la cartomanzia telefonica servono altre doti e altre competenze; prima di tutto una bella capacità di resistenza, concentrazione e ricarica energetica che ha poco a che vedere con il comportamento “quantistico” che ha una mente, anche spontaneamente dotata ma poco disciplinata dall’addestramento quotidiano. In pratica, quel tipo di cartomante “spontaneo” non è in grado, quasi mai, di reggere un lavoro a catena di montaggio come il nostro e rendere allo stesso modo; ha sì delle intuizioni, chiamiamole pure veggenze, ma queste si presentano in determinate condizioni, quando vogliono, inaspettatamente e saltuariamente, ma non a comando, e su chiunque, come serve a noi.

Il cartomante vero è un professionista istruito e addestrato come tutti gli altri consulenti di qualunque settore e, come tutti gli altri, sviluppa la sua competenza con l’esperienza e con l’addestramento quotidiano, allenando la mente, tra le altre cose, a resettarsi in pochi secondi e a riconcentrarsi a laser su un altro caso, sempre in pochi secondi, come un atleta fa con il proprio corpo sviluppando resistenza e potenza. Come qualunque altro professionista bravo, anche il cartomante parte da una particolare istruzione, che consiste nella conoscenza delle carte che utilizza, Tarocchi o Sibilla e del modo di gestirle, perché dei rituali e delle regole per trattare il proprio mazzo di carte ci sono e vanno rispettate.

Poi un cartomante serio opera un approfondimento dei meccanismi delle energie sottili che sottendono il meccanismo della telepatia, che consente la lettura corretta delle carte. Una cosa fondamentale è il dominio della propria mente, che va gestita con una sorta di igiene quotidiana per poter far fronte a tanti colloqui con persone diverse per molte ore con la stessa freschezza dal primo all’ultimo consulto. Infine, come in ogni professione ma qui anche di più, servono una predisposizione naturale e una passione per il proprio lavoro, ma questo dovrebbe essere scontato.

Per un consulto di cartomanzia e astrologia

Per riconoscere un cartomante professionista da uno improvvisato, innanzi tutto deve essere sicuro di sé ma non manifestare manie di onnipotenza. Non pretendete esibizioni da circo dicendo cose tipo “Io non dico niente, fai tu, vediamo se indovini…” Questo è il classico atteggiamento boomerang tipico di chi non conosce affatto i meccanismi della cartomanzia, che funzionano su base fisica, anche se queste energie non sono ancora misurabili essendo energie sottili, e non sulla base di un’onnipotenza divina che rimane prerogativa dei residenti nell’Olimpo. Non che un cartomante non possa indovinare, non è difficile: intanto nella maggior parte dei quesiti la percentuale di prenderci o di sbagliare è del 50%, poi più uno è ciarlatano più farà sembrare vero il suo responso perché sa bene come esporre le cose dicendo molto senza dire niente; infine sappiate che la tecnica di dire le cose nel modo più gradito all’interlocutore, dato che se ne sgamano le aspettative in pochi secondi, vince sempre.

Al contrario, un cartomante professionista non avrà alcuna ansia di impressionarvi, nessuna fretta di dare risposte; prima, come ogni altro consulente, vi chiederà i vostri dati, o vi farà qualche domanda, ma solo un consultante molto ingenuo e digiuno dei meccanismi della lettura delle carte penserà, tra l'altro sentendosi furbo: “E già, se dico tutto io …”  Le domande e il tempo preliminare alla stesura e al responso servono in realtà a creare un ponte energetico diretto tra il consultante e il cartomante, senza il quale non è possibile individuare le informazioni riguardanti il soggetto in esame tra migliaia di altri soggetti presenti energeticamente nell’ambiente e anche nella mente dell’operatore che, ricordiamolo, ha a che fare con molte altre persone ogni giorno e magari pochi secondi prima era sintonizzato con qualche altro utente.

Poi c’è un altro problema: le carte sono chiacchierone, a volte pettegole! Anche se chiediamo qualcosa sul lavoro la stesura può raccontare anche altre cose inerenti la vita del soggetto perché se la sintonia è molto precisa, dalla mente subconscia della persona indagata emergono le sue urgenze e le sue motivazioni che spesso sembrano poco afferenti l’argomento del consulto ma, spesso, invece lo sono: basta fare qualche domanda e la matassa aggrovigliata delle informazioni si sbroglia.

Altra cosa: un cartomante abile si accorgerà subito se siete deconcentrati, troppo nervosi e, addirittura diffidenti, chiusi o, addirittura, fisicamente accartocciati su voi stessi o con gambe o braccia incrociate, tutte cose che costituiscono elementi di disturbo e bloccano il flusso di informazioni compromettendo il consulto. Come se ne accorge? Dalle carte, che nella stesura risultano confuse, illogiche, ma già dal taglio si vede che sono fuori tema. Io sento anche energeticamente arrivare o no la “connessione” con il mio interlocutore, anche e forse soprattutto se è all’altro capo del telefono. Anche la capacità di ammettere che non si è in grado di dare tempi o risposte precise ma solo indicazioni, cosa che capita in alcuni casi, è indice di onestà e sicurezza: l’assenza di piaggeria nei confronti del consultante fa capire con chiarezza che il cartomante non ha bisogno di accaparrarsi clienti a ogni costo perché ne ha già fin troppi più che affezionati, il che è sempre un buon segno.

Un avvertimento che dovrebbe essere superfluo ma purtroppo ancora non lo è: non fidatevi di chi si proclama mago. Incredibile ma vero, succede ancora. La cosa fastidiosa è che questi individui si infilano nella categoria degli operatori dell’occulto mescolando allegramente le qualifiche di cartomante, astrologo, mago, confondendo il pubblico, al punto che capita che qualcuno ancora chiami “mago” un astrologo, che è come confondere un giocoliere con un ingegnere, e sputtanando la categoria. L’unica magia di cui sono capaci questi “maghi”  è quella di cambiare drasticamente il vostro conto in banca da florido a “in rosso”. Se un mago si propone da solo già è un ciarlatano. Nel mondo qualche persona con doti e capacità particolari esiste, ma è rarissima e, lungi dal farsi pubblicità , è difficile da scovare e restia a esercitare, oltre a essere già occupatissima.

Un segnale positivo, indicatore che  il cartomante è degno di fiducia è la capacità di dire con chiarezza all’interlocutore la verità, anche sgradita: è l’unico modo di aiutarlo, consigliando invece delle strategie per risolvere concretamente il problema o superarlo nel migliore dei modi perché, ricordiamolo: la lettura delle carte non serve a infliggere condanne ma serve invece a dare soluzioni, elaborare strategie vincenti, vivere meglio e raggiungere i propri traguardi.

Per un consulto di cartomanzia e astrologia




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