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LA DIGIUNOTERAPIA. BENESSERE ED ESTETICA

a cura di Elena Cartotto
 

È curioso che due tra i più noti sostenitori della digiuno-terapia appartengano a due segni d’Aria. Il primo è l’ormai celebre Prof. Valter Longo, Bilancia, inserito dal Time nel 2018 tra i cinquanta uomini più influenti del pianeta in campo sanitario. Bioenterologo, direttore dell’Istituto di Longevità della University of Southern California e Group Leader dell’Istituto FIRC di oncologia molecolare a Milano è l’ideatore della dieta mima-digiuno. L’altro è il Dr. Salvatore Simeone, Acquario, medico chirurgo, fondatore e direttore del centro medico Francois Broussais di Roma, uno dei luoghi più all’avanguardia del mondo in termini di Medicina Biologica e Integrata. Suo il famoso libro: “Il digiuno felice, il segreto per essere più belli e sani”.

L’Aria infondo è l’elemento della leggerezza, di ciò che si distacca dalla materia smarcandosi, in questo modo, anche dalle emozioni troppo potenti. È da sempre l’elemento spirituale, non a caso associato in molte concezioni religiose al vento che soffia dove vuole e che non può essere vincolato né alla terra, né all’uomo nella sua dimensione psico-fisica. A ciò si aggiunga che Bilancia e Acquario hanno un ulteriore legame, seppur nascosto, che ben ha evidenziato Lisa Morpurgo nella sua teoria sulle trasparenze planetarie: in Acquario, infatti, è esaltato Nettuno e nella Bilancia lo stesso Nettuno è in trasparenza. Non è forse, Nettuno, il pianeta smaterializzatore per eccellenza? Polo di trascendenza e trasformazione, Nettuno è il capofila di tutto quel mondo legato alla medicina complementare, alternativa, olistica, che vede trionfare la visione sintetica dei Pesci e della casa 12^, in cui Nettuno è domiciliato, in contrapposizione all’impronta estremamente analitica e specialistica della virginiana casa 6^. Sesta e dodicesima rappresentano poi, come è noto ai cultori della disciplina astrologica, l’asse della salute.

Digiuno-terapia, digiuno intermittente e mima-digiuno indicano uno stile alimentare atto a migliorare la salute, prima ancora che l’estetica del corpo. Ritornato in auge solo in tempi recenti è stato a lungo avversato da chi in campo medico si è sempre dichiarato contrario a questa pratica privativa che, al pari delle diete fai-da-te, creerebbe squilibri metabolici e ridurrebbe la massa magra al posto di quella grassa favorendo un immediato recupero del peso perso troppo velocemente.

Sdoganato anche da un luminare come Umberto Veronesi che consigliava a tutti almeno un giorno, se non due, di digiuno settimanale da lui stesso praticato, sono arrivati suggerimenti in questa direzione perfino dall’Oriente grazie al libro del Dr. Yoshinori Nagumo, medico e docente all’ Università di Tokyo e Osaka: “Il magico potere del digiuno”.

Il digiuno diventa così nel tecnologico e pragmatico XXI° secolo un anello capace di congiungere scienza e fede, natura e cultura, perché è proprio il parere di medici e scienziati al di sopra di ogni sospetto e altamente stimati in tutto il mondo, a fornire una base scientifica a pratiche religiose da sempre attuate. Tutte le grandi religioni monoteiste, ma anche la maggior parte delle filosofie orientali e dello spiritualismo non convenzionale inseriscono il digiuno nel loro assetto disciplinare: basti pensare al Ramadan e al digiuno quaresimale, ad esempio. Oltre al discorso legato alle credenze, c’è, però, una base biologica importante da considerare e che è connessa al cammino dell’evoluzione umana: nel passato più remoto, agli albori del tempo, i nostri avi non mangiavano tutti i giorni e a ritmi così regolari come quelli attuali. Mangiavano quando potevano, si abituavano a restare senza cibo se la caccia non era produttiva o il clima si mostrava sfavorevole, accumulando così riserve organiche da utilizzare nei momenti di crisi. Come sottolineato in uno studio della Pub Med, la banca dati della medicina mondiale, un uomo di 70 kg. può sopravvivere al digiuno per due/tre mesi, mentre una persona obesa addirittura per parecchi mesi. Se non fosse implicito questo meccanismo metabolico adattivo, l’Homo Sapiens non avrebbe potuto sviluppare una massa cerebrale così abbondante.

Naturalmente quando si parla di digiuno non si parla di sospendere l’acqua perché l’idratazione è assolutamente fondamentale per la sopravvivenza e, anzi, quando si pratica il digiuno occorre bere più del solito. Come fa notare il Dr. Simeone, il digiuno è, in realtà, una vera e propria arte. Si tratta, fondamentalmente, di un gioco di rimandi ed equilibri. Occorre far digiunare un paziente alzandogli la temperatura del corpo, quindi ben venga associare all’acqua delle tisane o tè leggeri. In alcuni casi un digiuno totalmente liquido non è opportuno: in questi casi verdure a foglia verde possono essere inserite nell’alimentazione. Quando si fa il digiuno sarebbe utile monitorare lo stato energetico e mantenerlo bilanciato attraverso pratiche antiche e a tutt’oggi molto utilizzate come l’agopuntura. Naturalmente è bene evitare sforzi eccessivi, sport estremi, al fine di trasformare l’esperienza del digiuno in quello che il Dr. Simeone definisce un vero e proprio stato di grazia.

I diversi approcci alla digiuno-terapia hanno molti punti in comune e alcune differenze riferibili soprattutto alla tempistica.
Studi scientifici attuali sono concordi nel sottolineare la funzione preventiva del digiuno rispetto a diverse patologie di matrice tumorale, neurovegetativa, oltre che cardio-vascolare.

Il digiuno è in grado di trattare la cosiddetta “sindrome metabolica” che vede uno scompenso generale del corpo in termini di trigliceridi, colesterolo, glicemia, peso in eccesso. Il digiuno pare contribuisca ad aumentare la longevità e a diminuire gli stati infiammatori cronici, per questo può essere un ottimo coadiuvante nell’ambito dei disturbi sia autoimmuni che di matrice allergica.

Altra cosa da tenere presente è che il digiuno libera il sistema digestivo da tutta una serie di processi che richiedono grande dispendio energetico: per questo, paradossalmente, non ci si sente stanchi, ma superato il primo momento, si diventa più lucidi, creativi, carichi di forza. Il dimagrimento che ne segue è consistente e, soprattutto, avviene dove ce n’è davvero bisogno.
Chi ha delle patologie particolari può effettuare il digiuno previo parere e controllo medico
, gli altri debbono semplicemente scegliere con quali modalità e in quali tempi farlo.

Il digiuno intermittente più in voga consiste nel digiunare ogni giorno sedici ore di fila, il che si risolve sostanzialmente nel saltare la colazione e nutrirsi in una finestra alimentare che va dalle 12.00 alle 20.00. La dieta del guerriero seguita da diversi sportivi riduce ulteriormente la finestra alimentare e concentra il pasto in sole quattro ore a cui ne seguono venti di digiuno. Pare che scattate le sedici ore di digiuno s’inneschino processi depurativi e di rinnovamento cellulare. Altri propongono il regime 5:2 o 6:1 che prevede di digiunare ventiquattro ore di seguito una o due volte a settimana, mentre nei giorni restanti si può mangiare liberamente. Altri ancora consigliano di fare un solo buon pasto al giorno, possibilmente la cena per aiutare l’organismo a porsi in uno stato di relax. Valter Longo, invece, propone una dieta che simula il digiuno con un regime di restrizione calorica che perdura per cinque giorni e che può essere ripetuto, a seconda delle esigenze, ogni tre mesi o tutti i mesi o due volte l’anno.
 
Mangiare senza restrizioni non significa naturalmente abbuffarsi tutte le volte che non si pratica il digiuno, ma essere consapevoli che ci si può nutrire normalmente anche concedendosi qualche sfizio come un bicchiere di vino o un pezzetto di cioccolata e che, soprattutto, quando si mangia, non serve contare le calorie e misurare i grammi della pasta. Tutti i sostenitori del digiuno consigliano comunque di abituarsi strada facendo ad alimenti con meno conservanti possibili, a preferire verdura, frutta, cereali, legumi diminuendo le proteine animali ed eliminando lo zucchero. Va bene il pesce, ma non più di due o tre volte a settimana, è preferibile la carne bianca alla rossa, il riso e la pasta integrali rispetto a quelli classici. Ottime come fonti di energia noci e mandorle. Inoltre bere due bicchieri d’acqua prima del pasto e masticare lentamente aiuta a sentirsi sazi prima.

Da un punto di vista astrologico la pratica del digiuno a scopo dietetico e depurativo può essere molto adatta ai segni d’Aria, al Capricorno, l’anacoreta dello Zodiaco, e allo Scorpione che, per sua conformazione psichica, ama molto sia l’idea sia di trattenersi dal fare qualcosa, quasi a sfida con se stesso, sia quella di “espellere” tossine, buttare fuori, depurarsi. Chi ha valori di casa 12^ potrebbe provare a cimentarsi data la predisposizione alla rinuncia e al sacrificio, avvantaggiato poi dal fatto di non dover continuamente contare e regolamentare l’accesso al cibo, cosa che, invece, piace molto all’opposta casa 6^ e alla Vergine. Possibile, infine, sia molto funzionale per tutti coloro che hanno aspetti di Venere e/o Giove con Saturno perché sussiste una buona capacità di contenere e moderare eccessi e piaceri a fine salutistico ed estetico.




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