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I TRE LIVELLI DI ATTRAZIONE

a cura di Luca Alberelli
 

L'esperienza dell'innamoramento, con il suo straordinario mix di idealizzazione, di eccitazione e di ossessione, è accompagnata da un alone di mistero e di inafferrabilità, a causa delle numerose variabili che la innescano, esercitando la loro influenza a livello inconscio.

In un certo senso è la stessa strutturazione funzionale del nostro cervello a rendere conto della complessità dei fattori coinvolti nell'innamoramento. Dagli studi del neuroscienziato P.D. Mac Lean sappiamo infatti che il nostro encefalo è composto da tre strutture sovrapposte, perfettamente coordinate e indipendenti l'una dall'altra, che si sono sviluppate progressivamente nell'arco dell'evoluzione della specie: il cervello rettile, il sistema limbico e la corteccia cerebrale.

Il cervello rettile è  la struttura più arcaica, che si attiva in modo automatico e inconsapevole per gestire le funzioni fisiologiche collegate ai bisogni vitali di base (mangiare, bere, dormire e riprodursi).

Il sistema limbico si trova in una posizione intermedia e svolge un ruolo molto importante nell'elaborazione automatica e inconscia delle emozioni, e nella gestione degli automatismi comportamentali.

La neocorteccia è la struttura più recente e superficiale che presiede alla nostra capacità  di riflettere e di effettuare scelte consapevoli.

La psicologa-psicosintetista Sara Cattò nel suo testo “imparare a innamorarsi” sottolinea l'importanza di venire a patti con le spinte diversificate delle attrazioni e delle repulsioni provenienti da ciascuna struttura cerebrale, in modo che si venga a creare un allineamento funzionale all'esperienza dell'innamoramento autentico.

Il cervello rettile esercita un ruolo decisivo nella cosiddetta attrazione “chimica”, che è mediata dai feromoni e si manifesta in modo inconsapevole, in funzione dell'odore dell'altro, elemento che convoglia informazioni sulla sua vitalità e sul suo corredo genetico. Siccome l'affinità rettiliana non conosce mezze misure (c'è o non c'è), se manca compatibilità a questo livello, e la relazione parte con una scarsa intesa sessuale, le cose non miglioreranno col passare del tempo.

In una sinastria gli aspetti canonici associabili a questo tipo di attrazione sono soprattutto quelli che mettono in relazione Marte di un partner con Venere dell'altro (entrambi i pianeti sono infatti collegati agli ormoni sessuali).
Possono segnalare un'attrazione “chimica” piuttosto marcata anche gli interaspetti tra Venere e Plutone, tra Marte e Marte, e tra Marte e Plutone (pianeta che ha una stretta connessione con il patrimonio genetico e con l'istinto di sopravvivenza). Anche il posizionamento del Marte (e in misura minore di Venere) di un partner nella V o nell'VIII casa dell'altro, o le congiunzioni: Marte-Ascendente o Marte-Discendente, Venere-Ascendente o Venere-Discendente, possono essere significative.

Il cervello limbico esercita invece un ruolo rilevante nell'attrazione basata sulla prima impressione che ci formiamo dell'altro, in funzione del suo aspetto fisico e dei nostri condizionamenti affettivi. L'attrazione a questo livello ha l'obiettivo di condurci, per risonanza, verso situazioni simili a quelle che in passato avevamo associato al piacere. Purtroppo però, siccome il sistema limbico non è mediato dalla ragione e si attiva in modo automatico, se avvengono degli errori di interpretazione a questo livello, i condizionamenti precedenti possono provocare blocchi affettivi o miraggi, nei quali le infatuazioni e gli pseudo-innamoramenti vengono confusi con l'innamoramento autentico, inteso come una relazione accrescitiva che può renderci più completi e innalzare il nostro livello vibrazionale. In una sinastria questo tipo di attrazione può essere segnalato dagli aspetti che mettono in relazione gli ascendenti dei due partner, e i due luminari, singolarmente (Luna-Luna, Sole-Sole, ascendente-ascendente) o tra di loro (Sole-Luna, Sole-ascendente... ecc), o dalle risonanze archetipiche tra questi fattori riconducibili all'impressione immediata che suscitiamo negli altri.

L'interpretazione astrologica degli archetipi del Sole e di Marte nel tema natale di una donna, e della Luna e di Venere nel tema di un uomo, può fornirci delle informazioni molto rilevanti sui contenuti delle programmazioni limbiche.
Questi archetipi rappresentano infatti le parti controsessuali che tendiamo a proiettare sul partner, e in particolare:  Sole e Marte ci forniscono informazioni sulla coloritura archetipica dell'Animus di una donna, mentre la Luna e Venere sulla coloritura archetipica dell'Anima di un Uomo. E' possibile che la proiezione riguardi anche (o solo) gli archetipi collegati alla propria identità di genere nelle persone bisessuali e omosessuali.

Siccome il sistema limbico occupa una posizione intermedia rispetto alle altre strutture, l'effetto attrattivo esercitato dalle sue programmazioni può favorire od ostacolare l'allineamento tra i tre livelli. Per questo motivo, se una persona si ritrova ad essere ripetutamente attratta dalla stessa tipologia di partner (quella “sbagliata”), e a riprovare lo stesso tipo di frustrazioni, sarà importante cercare di far luce sui condizionamenti che la spingono in quella direzione.

Sfortunatamente solo la neocorteccia è in grado di riprogrammare il sistema limbico correggendo eventuali errori di programmazione. Per questo motivo, nonostante l'attrazione possa avvenire ad ogni livello, il vero innamoramento è possibile solo se si realizza un'integrazione armonica di tutti e tre i livelli grazie all'attività della neocorteccia.

Se ciò non avviene, un eventuale blocco a livello limbico, che può dar vita alla convinzione di non essere degni di essere amati, può tradursi in una serie di attrazioni  e di infatuazioni che difficilmente si consolideranno in un vero innamoramento.

L'attrazione corticale non può quindi prescindere dalla conoscenza delle nostre dinamiche e dall'osservazione distaccata dei condizionamenti connessi con l'azione del sistema limbico, per operare degli aggiustamenti che siano conformi ai nostri valori e ai nostri bisogni. L'attrazione a questo livello implica un attento riesame del nostro vissuto, per riportare alla luce della coscienza (Sole) alcuni schemi affettivi molto radicati, e può essere quindi ricondotta a Mercurio e a Giove, i pianeti personali collegati all'apprendimento e alla comprensione che governano i due emisferi cerebrali.

Da tutte queste considerazioni sulla complessità dei fattori che influenzano l'innamoramento e che possono ostacolare l'esperienza dell'amore autentico emerge la necessità di stabilire una migliore relazione con noi stessi.
In genere siamo bravi a riconoscere l'attrazione “chimica” che percepiamo a livello di sensazione, ma a causa delle nostre magnetizzazioni limbiche possiamo confondere dei grovigli emotivi legati ad un vissuto infantile complicato, con l'intensità del sentimento, e innamorarci di persone che ci faranno rivivere un copione affettivo problematico.




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