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LA MAGIA DELLE CANDELE

a cura di Elena Cartotto
 

Sono ormai noti gli effetti benefici dell’esposizione alla luce solare perfino durante il periodo invernale al fine di migliorare il metabolismo, abbassare la pressione arteriosa, contenere i possibili deficit psichici dato che la luce influisce su disturbi dell’umore quali ansia e depressione, oltre che su patologie mentali collegate all’invecchiamento come il decadimento cognitivo o la vera e propria demenza senile.

Le candele conservano questo potere luminoso, sebbene in maniera diversa: si pensi che sono state fondamentali nell’illuminazione notturna di tanti secoli bui fino alla diffusione moderna dell’elettricità la cui comodità ha, però, parzialmente sovvertito i ritmi di vita dato che il confine tra il giorno e la notte è andato man mano ad assottigliarsi fino a scomparire. Le nostre case possono restare sempre accese, anche nel cuore della notte, le grandi metropoli ricche di attività commerciali 24 h non si spengono mai del tutto. Questo stato di cose ha generato degli effetti collaterali che gli studiosi dei problemi del sonno conoscono bene, ossia una maggiore difficoltà ad adattare il ritmo circadiano sonno-veglia dell’uomo immerso in questa sorta di luce artificiale perenne a quello naturale con le sue fasi di necessaria oscurità. Da qui hanno origine diversi problemi di insonnia che poi si aggravano in relazione al proprio stato psico-fisico che produrrà insonnie diverse a seconda che si soffra di ansia, depressione, panico o che si sia fisicamente debilitati.

I consigli che arrivano da tanti medici esperti del settore circa la necessità di spegnere computer e cellulari un po’ prima di andare a dormire, senza attendere l’ultimo momento, tengono conto di questo fattore disturbante. Fonti luminose con un’elevata percentuale di luce blu nel proprio spettro, come televisori e p.c., vanno ad inibire la secrezione di melatonina indispensabile al sonno. Le candele, invece, presentano una maggior presenza di luce rossa naturale che non ha alcun effetto inibente e che anzi va a favorire l’assopimento in maniera lenta. Leggere la sera alla luce di qualche candela accesa dopo essersi depurati da tutte le fonti di luce artificiale, può giovare molto ad un sonno ristoratore, ricordandosi ovviamente di spegnere i lumini prima di crollare fatalmente nel letto.

All’effetto calmante di questa luce fioca, ma molto concentrata, può aggiungersi quello rilassante prodotto dalle candele profumate che si avvalgono delle cognizioni della moderna aromaterapia per contribuire apreparare il fisico al sonno attraverso, ad esempio, la lavanda, il gelsomino e la classica camomilla.

Le candele sono addirittura diventate uno degli elementi fondamentali dello stile di vita “hygge” lanciato dal libro best seller di “La via danese alla felicità” edito da Mondadori. Meik Wiking Direttore dell’Happiness Research Institute di Copenaghen, studioso della magia della vita danese con tutti i suoi rituali e le sue particolarità, inserisce l’atmosfera creata dalle candele come tratto distintivo di quelle case dei paesi nordici desiderose di preservare l’intima felicità delle piccole cose. Proprio in quei luoghi dove l’onda buia e fredda di certi periodi stagionali si fa sentire senza pietà, le persone hanno imparato a coltivare lo spirito dell’accoglienza nelle case attraverso la preparazione di un’atmosfera calda dominata dalle luci delle candele, in una sorta di dialettica Capricorno-Cancro dove al freddo e alla neve degli spazi esterni fa eco la piccola estate del focolare domestico. I danesi aiutati da questa scenografia a lume di candela che rilassa la mente e il corpo, si sentono sicuri, protetti e si dedicano con passione alla cucina invitando piccoli gruppi di amici e parenti per degustare insieme assaggi di prelibatezze stagionali e bevande calde. Così riscoprono il gusto di conversare piacevolmente e di intrattenere rapporti umani autentici. Lo stile hygge ha spopolato anche all’estero dando origine a molti altri libri sul tema e la Danimarca ne è uscita rafforzata posizionandosi nelle prime postazioni all’interno del World Happiness Report commissionato dalle Nazioni Unite.

La luce delle candele, come molti cultori dello Yoga e delle tecniche di rilassamento fisico sanno, ha anche un effetto importante sulla terza componente dell’uomo dopo il corpo e la psiche: ossia lo spirito. Non solo i disturbi della concentrazione e lo stress diminuiscono fissando da breve distanza per alcuni minuti la luce di una candela, ma quell’immersione visiva nella fiamma può costituire l’inizio di un percorso di preghiera o di una meditazione.

Le candele sono infatti presenti in tutte le celebrazioni religiose, nei rituali, nei percorsi sacri singoli o di gruppo. La fiamma rappresenta la preghiera che sale verso Dio e la candela l’anima dell’uomo.

Da un punto di vista astrologico la candela racchiude in sé, principalmente, la simbologia dell’elemento Fuoco, in particolare il Fuoco del Sagittario per le sue valenze ideali e spirituali, ma ricostruisce anche gli altri elementi: la cera è la Terra, la cera liquefatta rappresenta l’Acqua, il fumo è l’Aria. Questa quadruplice presenza di tutti gli elementi in un solo oggetto simbolico è fondamentale per chi utilizza le candele a fini ritualistici: per altro le candele, basti pensare a quelle che si spengono il giorno del compleanno dopo aver espresso il desiderio/preghiera o a quelle che si lasciano sulle tombe al cimitero, conservano queste reminiscenze esoteriche anche nell’età moderna.

Gli stessi colori delle candele oltre ad essere associati a diversi profumi in funzione dell’aromaterapia, hanno valenze spirituali: pregare davanti ad una candela verde, ad esempio, può favorire le questioni di prosperità e denaro, mentre quelle viola sono fortemente sintonizzate con la dimensione ultraterrena e quindi amplificano la trascendenza e i poteri psichici. Le candele rosa e rosse racchiudono tutto il mondo degli affetti, degli amori, la passione e la vitalità energetica, quelle gialle l’universo intellettuale e creativo. Infine quelle bianche svolgono una funzione altamente protettiva in qualità di simboli di pace.




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