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E TU CHE SOGNI FAI? L'INTERPRETAZIONE DEI SOGNI TRA SCIENZA, PSICOLOGIA E ASTROLOGIA

a cura di Elena Cartotto
 

Il sogno è un aspetto della nostra vita oggetto di curiosità, indagine e fascinazione fin dalla notte dei tempi. Una delle sue particolarità è quella di far convergere in sé sia una visione medico-scientifica che un’altra più propriamente onirica e creativa che si declina nelle affascinanti interpretazioni dei simboli sviscerati dalla psicoanalisi per un verso e dall’astrologia per un altro. L’astrologia può pescare nell’inconscio collettivo e personale grazie alla profonda ridondanza simbolica creata da tutto il proprio tema natale, ma in particolare dai due pianeti ispiratori di sogni: Luna e Nettuno. Occorre vedere in quali segni e case cadono, che aspetti formano.

Quali valori astrologici possono essere associati a simboli ricorrenti nei nostri sogni dato che di notte il tema natale funziona esattamente come di giorno mettendo in scena i suoi particolari simboli? È possibile determinare quali costellazioni astrologiche possono determinare certi tipi di sogno che, ad esempio, in una Luna in Vergine sono spesso orientati al lavoro, mentre in una Luna in Bilancia alludono di frequente a situazioni sociali? E una Luna quadrata a Marte potrà favorire incubi in cui si viene feriti da armi da taglio? Certamente sì. L’astrologia va quindi a riprendere i simboli studiati dalla psicoanalisi e li struttura nella psiche del soggetto perché completa, in realtà, il lavoro psicologico. Lo psicologo parte dal dettaglio per arrivare all’insieme, l’astrologo parte dall’insieme del piano astrale per arrivare al dettaglio. Ad un certo punto i due approcci convergono gettando una luce molto più ampia e viva sulla zona d’ombra del sogno. È per tale ragione che si è scelta questa doppia metodologia per esaminare i sogni che gli utenti nella sezione dedicata inviano attraverso l’apposito form, con la speranza, naturalmente, di dare risposte il più esaurienti possibili e soprattutto utili al fine di orientarsi meglio nella fase della vita che si sta vivendo.

I sogni, inoltre, cavalcano quella linea di confine tra due mondi che da sempre cattura gli amanti del mistero e dell’ignoto perché proprio lì si collocano i sogni rivelatori di teorie, ispiratori d’arte e di risoluzione di problemi, ma anche i sogni premonitori, i sogni lucidi e i viaggi astrali noti come O.B.E. acronimo dell’espressione inglese Out Body Experience, che si traduce con viaggi fuori dal corpo.

L’approccio scientifico e organico parte dal ruolo svolto della corteccia cerebrale nei sogni durante la fase REM, quella in cui si svolgono i sogni propriamente detti e caratterizzata da movimenti oculari rapidi da cui il nome (Rapid Eye Movement).  La scienza va ad evidenziare come gli impulsi nervosi che partono dalla parte più profonda del cervello vadano poi a bombardare le zone limbiche, ossia quelle in cui hanno sede le emozioni. Vi è poi la fase NON REM in cui le zone che si attivano maggiormente sono invece quelle associative, frontali e parietali che localizzano i ragionamenti.  I sogni hanno, per altro, manifestazioni diverse a seconda che ci si trovi nella fase di addormentamento in cui si verifica una preponderanza di allucinazioni ipnagogiche, nella fase REM, in quella NON REM o in quella del risveglio soggetta ad allucinazioni ipnopompiche.

Le fasi di addormentamento e risveglio, ossia di transizione, sono quelle che possono dare luogo a sintomatologie particolarmente angoscianti contraddistinte da paralisi corporea, allucinazioni visive, tattili, uditive, vibrazioni. È in questi particolari momenti che possono avvenire esperienze molto particolari come i sogni lucidi o i cosiddetti viaggi astrali.

Alcuni studi dimostrerebbero che la paralisi ipnagogica che, forse, almeno una volta nella vita è capitato a tutti di sperimentare con tutto quel che ne consegue in termini di visioni, sensazioni corporee, voci e quant’altro, non sia un viaggio fuori dal corpo, o un’esperienza indotta da elementi paranormali, quanto, molto più banalmente, un disturbo correlato a quella determinata fase del sonno.

Rimane comunque il dubbio in chi vive questo tipo di esperienza che la spiegazione data dalle neuroscienze non esaurisca affatto il vissuto personale in quanto il disturbo può, secondo altri studiosi più vicini alle discipline di confine, diventare la porta d’accesso ad un’altra dimensione.
Tale ipotesi sarebbe avvalorata dall’uso delle tecniche di meditazione, praticate soprattutto dagli orientali, che oltre al rilassamento possono avere come obiettivo proprio l’uscita dal corpo.

Vi è poi l’aspetto del sogno più narrativo, quello “sdoganato” dalla psicoanalisi e dai suoi derivati che ha portato luce su visioni, situazioni, personaggi e oggetti del sogno riconducendoli alla loro origine inconscia e spiegando mediante la teoria della censura e quella energetica della libido, stranezze, deformità e collassi spazio-temporali dei nostri sogni.

Quali sono le simbologie principali emergenti nel sogno e cosa indicano?  Alcune simbologie dei sogni, pur restando fermo il fatto che ogni sogno è personale, hanno una valenza universale come l’acqua, ad esempio, associata al liquido amniotico, alla madre, all’infanzia, alle emozioni.

Il sogno diventa così una finestra sull’inconscio, dimensione che spesso fiuta prima della nostra parte conscia i pericoli e le opportunità. Il sogno, anche quando non è premonitore, può quindi dare suggerimenti importanti su come muoversi nella vita. Non a caso sia la creatività vista come capacità di elaborazione originale di dati preesistenti che la creatività intesa come fenomeno puro di scoperta di idee e concetti totalmente nuovi, può collegarsi ai sogni.

Molti i casi eclatanti da un punto di vista culturale e scientifico che è interessante conoscere. Due su tutti: Niels Bohr concepì il suo modello atomico dopo aver sognato un sole con i pianeti che gli sfrecciavano davanti legati al sole da sottili fili, e Robert Louis Stevenson sognò alcuni dei suoi romanzi prima di scriverli, compreso “Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mister Hyde”.




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