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JOKER - UNA RISATA VI SEPPELLIRÀ

a cura di Elena Cartotto
 

Nel dedalo di strade e vicoli bui di Gotham City, luogo immaginifico scorpionico per eccellenza, si muove l’anima oscura e criminale comune a tutte le grandi metropoli del mondo. Una sorta di New York trasfigurata in tinte noir, metal, infera, perfetta per un eroe come l’uomo pipistrello, Batman, e per un anti-eroe dal nome e dalla sostanza plutonica, Joker, maschera tragicomica del male personale, sociale, universale.

I simboli dello Scorpione proliferano ovunque e accompagnano la genesi di Joker: i rifiuti infestano la città sommersa da immondizia e ormai vicina all’emergenza sanitaria, sul diario di Arthur-Joker compare una frase sibillina che solo l’ottavo segno dello zodiaco avrebbe potuto scrivere: “Chissà se la mia morte avrà più senso della mia vita”. Lui, l’uomo ombra che nessuno vede, rifiuto per eccellenza, scarto della società, oppresso dai bulli, dalla povertà, dalle ingiustizie, da pensieri negativi, fissazioni, da un disturbo neurologico incontrollabile che lo costringe a ridere, fa il clown. Plutone domiciliato nello Scorpione ed esaltato nei Gemelli traspare in questo aborto di showman che con la faccia da circo e una pistola in mano, sogna un riscatto nel mondo dello spettacolo.

Il futuro Joker è un uomo alienato da se stesso e sradicato dal proprio tessuto familiare dove solo ad una madre psichicamente instabile che pare avergli nascosto indicibili verità, sembra importare qualcosa di lui. Del resto nei suoi flash di mercuriale lucidità sembra essere sarcasticamente consapevole della sua condizione: “Mia madre mi diceva sempre di sorridere e mettere una faccia felice. Mi diceva che ho uno scopo: portare risate e gioia nel mondo. Ma riguarda solo me o stanno tutti impazzendo?" Dall’altra parte della barricata la cosiddetta plutocrazia, giusto per restare in tema, capitanata da Thomas Wayne il padre di Batman-Bruce, con cui Joker, convintosi che sia il suo vero padre, tenta un approccio, naturalmente fallimentare.

Joker sceglie la violenza come forma di ribellione e dopo aver ucciso, per la prima volta in vita sua, tre broker dell’azienda di Wayne, futuri plutocrati, che lo stavano molestando, diventa il simbolo della redenzione popolare, una redenzione al contrario che invece di trascendere il male, lo iconizza nella maschera di Joker. Gotham City è messa a ferro e fuoco, invasa da migliaia di clown che scorpionicamente sovvertono l’ordine costituito attaccando la polizia e tutti i simboli della civiltà voluta dai plutocrati. Joker, nuovo re carismatico e sublime del crimine, è inneggiato come una rockstar e nella notte più infernale che Gotham City abbia mai visto realizza una nuova prospettiva esistenziale che lo cambia radicalmente: “Ho sempre pensato alla mia vita come a una tragedia, adesso vedo che è una commedia”.

Questo film è una bomba plutonica che si porta dietro e dentro l’eco dei tre segni in cui il pianeta si colloca per domicilio ed esaltazione: la cruda violenza dell’Ariete, l’istrionismo dei Gemelli e soprattutto la vendetta e la capacità manipolatoria dello Scorpione con la sua lotta eversiva per la supremazia e il potere occulto. Inevitabile quindi che Plutone risuoni un po’ dovunque all’interno della pellicola, come fosse un magnete che attira a sé tutto il resto: le atmosfere nere, quasi gotiche, le voci, i silenzi, i primi piani, le prospettive, la sardonica risata del protagonista.

Perfino il tema natale del Sagittario Todd Philips, l’abile regista che onora alla grande, con questo capolavoro 2019, Giove transitante nel suo segno, presenta uno stellium in Scorpione: Venere, Marte e Giove. Non da meno e in perfetta ridondanza il tema natale dello straordinario protagonista Joaquin Phoenix, Scorpione doc, con Sole, Venere e Marte nel segno. Curioso che in un primo momento sembra si fosse pensato di affidare la parte di Joker a Leonardo Di Caprio, Scorpione classe 1974 come Phoenix: i due oltre alla vicinanza della data di nascita e allo stellium nel segno dello Scorpione condividono anche la passione per le lotte ambientaliste.

Altra nota interessante è che nel film compare di frequente il riferimento a Charlie Chaplin, il cui film cult “Tempi moderni” viene proiettato al cinema di Gotham City proprio nella notte della rivolta e la cui celebre canzone “Smile” è entrata a far parte della colonna sonora di Joker.

Il risvolto astrologico sembra giocare di nuovo con lo Scorpione - 8^ casa stavolta nella sua opposizione al Toro: la protesta violenta viene, infatti, aizzata da uomini che occultano la propria identità attraverso una maschera da clown e ciò avviene durante la proiezione di un film celebre a cui assistono quegli stessi plutocrati che poi verranno aggrediti e in gran parte uccisi proprio all’uscita dal film.

Questo passaggio può essere letto come la perversa sconfitta dell’immagine e dell’identità sociale data dal possesso e dal denaro simbolizzati dal Toro e dalla casa 2^, a fronte dell’attacco di una società scorpionica sovversiva, alienata, delinquenziale che nasconde, dietro una maschera, la propria infelicità.

Infondo Joker può essere considerato una rivisitazione esasperata, underground e diabolicamente attuale di Tempi moderni, storia che vede il protagonista impazzire per i ritmi inumani alla catena di montaggio che lo alienano da se stesso e lo conducono a perdere il lavoro, a venire sfruttato e umiliato.

Questo aggancio culturale fa onore all’opera di Philips che recupera e dà luce in un vivido scambio dialettico ad una delle più grandi produzioni cinematografiche di sempre. Questa contaminazione di tratti, movenze, espressioni tra il Joker di Phoenix e il Charlot di Chaplin è indubbiamente un messaggio positivo, al di là delle critiche ad una possibile amoralità ed eccessiva violenza del film, perché indica, tra le righe, un’altra storia, un’altra possibilità, un’altra evoluzione oltre l’urlo nero di Gotham City.

E si spera che i mercuriali adolescenti dopo Joker possano interessarsi anche alla maschera “Charlot” del grande Chaplin. Per altro non è probabilmente un caso, ma sembrerebbe nuovamente un gioco di ridondanze plutoniche, il fatto che Chaplin sia Ariete con ascendente e Luna in Scorpione.




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