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L'UFFICIALE E LA SPIA. IL RUGGENTE J'ACCUSE DEL LEONE POLANSKI

a cura di Elena Cartotto
 

Accuso il luogotenente colonnello De Paty di Clam di essere stato l’operaio diabolico dell’errore giudiziario, in incoscienza, io lo voglio credere (…). Accuso il generale Marcire  di essersi reso complice, almeno per debolezza di spirito, di una delle più grandi iniquità del secolo. Accuso il generale Billot di aver avuto tra le mani le prove certe dell’innocenza di Dreyfus e di averle soffocate, di essersi reso colpevole di questo crimine di lesa umanità e di lesa giustizia (…)”.

Questa è una parte del famoso editoriale intitolato “J’Accuse” realizzato sotto forma di lettera aperta indirizzata al Presidente della Repubblica francese, dal giornalista e scrittore Emile Zola sul caso Dreyfus e pubblicato nel 1898 sul giornale L’Aurore. Tale passaggio costituisce un momento topico sia della reale vicenda che vide l’arresto del Capitano di origine ebrea Alfred Dreyfus per alto tradimento il 22 dicembre 1894 a Parigi, sia del film uscito a novembre 2019 nelle sale cinematografiche e dal titolo “L’ufficiale e la spia”. Capolavoro di Roman Polanski basato sull’omonimo libro dello scrittore inglese Robert Harris, la pellicola elegante, perfetta nell’intreccio storico e nell’incastro scenico, senza alcuna sbavatura, è incentrata su quel reale e clamoroso errore giudiziario passato alla storia come “l’affare Dreyfus”. Del resto si sa che al Leone, governato dal Sole, piace vederci chiaro, soprattutto se come Polanski ha anche Mercurio nel segno.

Curioso che Polanski - calcola il suo tema natale - abbia diretto questo film con il transito di Saturno al Fondo Cielo, un Saturno che a breve opporrà la sua Luna in casa 10^. Sembrerebbe proprio un doloroso ritorno alle origini, a quella Parigi che gli diede i natali, ma da cui, bambino di origine ebrea, dovette scappare nel 1936 quando i sentimenti antisemiti cominciarono a farsi sentire in modo pesante anche lì, in oltralpe. I suoi genitori finirono in campo di concentramento, la madre vi morì, il padre ne uscì vivo, mentre il piccolo Roman fu dato in adozione ad una famiglia che lo tenne nascosto fino a quando il pericolo, finalmente, scemò.

Polanski ha in comune con Dreyfus - calcola il suo tema natale  - non solo il sangue ebreo, ma anche un feroce asse 1^- 7^ casa fortemente connesso, come è noto ai cultori dell’astrologia, al rapporto Io-Altri mediato dalla forma giuridica.

In casa 7^ risiede la giustizia o l’ingiustizia, dipende dagli aspetti planetari del tema natale, e se Polanski è tutta la vita, come le cronache hanno ampiamente raccontato, che deve dare uno sfogo, agito o subito, alla sua opposizione tra Marte in Bilancia in 1^ e Urano in Ariete in 7^, con una ridondanza, per altro, tra segni e case che fa quasi impressione, Dreyfus, non è stato da meno. Bilancia, con tanto di stellium nel segno che è largamente congiunto al Marte di Polanski, quasi che quest’ultimo avesse fatto da attivatore, da miccia, nel riproporre oggi la sua storia in un’ideale corrispondenza esistenziale, Dreyfus si ritrova Saturno e Marte in 7^.

Marte è in Vergine opposto alla congiunzione Luna-Nettuno in casa 1^: dovendo immaginare una configurazione astrologica capace di rendere appieno l’oltraggio e lo scandalo di un errore giudiziario perpetrato in funzione ideologico-antisemita ai danni di un innocente, non potrebbero palesarsi in un tema natale simboli più parlanti di quelli di Dreyfus. La posizione di Marte in 7^ è chiaramente indicativa dell’azione aggressiva e crudele subita da Dreyfus ad opera degli Altri, più specificatamente dall’esercito di cui lui stesso faceva parte. Tale azione è stata eseguita in modo subdolo, nascosto, occulto, attraverso un’evidente manipolazione dei fatti, come lo stellium in 8^ di Dreyfus testimonia. Lo strumento della falsificazione della prova con conseguente errore formale rende perfettamente la natura della Vergine, pianeta in cui si trova il Marte totalmente leso di Dreyfus. Marte è, infatti, opposto alla congiunzione Luna e Nettuno nei Pesci: i due pianeti nel loro proprio segno, rispettivamente per esaltazione e domicilio, danno il meglio di sé creando un caleidoscopico gioco di immagini, allucinazioni, allusioni, bugie, che fomenta un duplice sentimento collettivo, come duplice è la natura pescina e metamorfica quella nettuniana: la Francia si spacca a metà, da una parte ci sono coloro che credono all’innocenza di Dreyfus e dall’altra quelli che non cedono nemmeno di fronte alle evidenti prove del complotto.

E’ la tenacia del tenente colonnello Georges Picquart, promosso a responsabile della sezione Statistica del governo, ovvero dei Servizi Segreti, e inizialmente convinto della colpevolezza di Dreyfus, a riportare l’attenzione sull’affair. Con lui si palesano altre “coincidenze” astrologiche degne di nota: Picquart - Calcola il tema natale - è della Vergine con Sole e Mercurio nel segno. Nel suo dna zodiacale è implicita la spasmodica caccia all’errore: Picquart non si fa commuovere dall’affare Dreyfus e ammette di non amare troppo gli ebrei, ma quando si accorge che c’è un errore nelle prove, errore che, con un effetto domino, farà saltare tutto il sistema, decide di andare fino in fondo per provare a dimostrare l’innocenza del suo ex allievo. Il Sole di Picquart è congiunto al Marte in Vergine in 7^ leso di Dreyfus: un chiaro segno di come quest’uomo potesse svolgere un importantissimo ruolo chiarificatore in tutta la vicenda.

Le coincidenze, però, continuano, perché anche Picquart come Dreyfus e come Polanski è portatore di una lesione tra casa 1^ e casa 7^, ossia la violenta opposizione Plutone-Marte: infatti anche lui finirà sotto inchiesta e verrà prima infangato e poi arrestato per impedirgli di riportare a galla la verità. Ci vorranno dodici lunghi anni perché tutto il groviglio venga sciolto e le figure di Dreyfus e Picquard, che poi diventerà Ministro della Guerra, riabilitate.

A far scoppiare il caso Dreyfus a livello di opinione pubblica fu il “J’Accuse” dello scrittore Zola, che raccolse le confidenze di Picquart: dal suo editoriale traspare tutta la rabbia covata nei confronti del proprio Paese; un Paese incapace di pensare da solo, manipolato da un esercito vigliacco che cerca capri espiatori per nascondere il proprio feroce antisemitismo. Di forte caratura arietina, cinque pianeti nel segno in casa 4^, Zola verrà condannato ad un anno di carcere per diffamazione, ma riparerà in Inghilterra per sottrarsi all’arresto. Il 4° è il settore non solo della famiglia, ma anche della patria e della scrittura. A ciò si aggiunga la congiunzione Venere-Urano in 3^ di Zola, che ben esemplifica l’improvviso dardo giornalistico scagliato contro i potenti accusatori del povero Dreyfus in quel periodo difficilissimo per la Francia che era uscita sconfitta dalla guerra franco-prussiana. Non a caso la congiunzione Venere-Urano di Zola cade nei Pesci perfettamente congiunta alla Luna di Dreyfus.




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