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L'AMORE AI TEMPI DEL CORONAVIRS. LA QUARANTENA FA BENE O MALE ALLA COPPIA?

a cura di Elena Cartotto
 

La celebre canzone “Il cielo in una stanza” potrebbe diventare la colonna sonora ufficiale dell’amore ai tempi del coronavirus. Di fatto in questo periodo straordinario di isolamento, guanti e mascherine se gli incidenti stradali sono, per forza di cose, enormemente diminuiti, anche i nuovi amori sono stati asfaltati dalla mattina alla sera. Nessuna possibilità di conoscersi, di incontrarsi, di innamorarsi, se non virtualmente visto che le uniche piazze percorribili sono quelle virtuali e gli incontri hot possono trovare spazio solo in rete. Come la velocità e l’impeto marziano delle automobili su strada ha subito un blocco, così la passione, sempre marziana, ha dovuto capitolare di fronte alla forzata intimità di coppia per chi, tra pro e contro, ha già compagnia.

Il cielo del mese di marzo 2020 con la sua straordinaria eco nel segno del Capricorno ha confinato le simbologie degli altri tre segni cardinali in conflitto col Capricorno, all’angolo. In primis l’Ariete con i suoi slanci individualistici costretto dalle ferree regole di decreti e multe a restare al palo, poi la Bilancia privata della sua imprescindibile dimensione relazionale e sociale, infine il Cancro che si trova nella posizione ambigua di chi sta all’opposizione del governo, in questo caso quello del Capricorno, ma ne è al contempo l’insostituibile ombra. Accade così che la dimensione emozionale e affettiva del Cancro, governato dalla Luna e con Venere in esaltazione, sia stata da un lato impedita, ma dall’altro riconvertita, quasi a dare un peso maggiore a quell’intimità domestica, tipica di un segno familiare come il Cancro, a discapito di quella extra-casalinga e, ovviamente, extraconiugale. In sostanza le uniche coppie che sono state avvantaggiate da questa situazione sono quelle che per convivenza o matrimonio erano già di per sé nuclei familiari.

È un bene? È un male? Dipende dalle dinamiche di coppia naturalmente. L’intimità cancerina, di stampo familiare, non è per tutti.
Volendo guardare il bicchiere mezzo pieno occorre lucidamente, quasi con capricornina saggezza, rendersi conto che una società come quella odierna è ipersessualizzata: basti pensare ai corpi senza veli che infestano qualunque immagine, perennemente pubblicizzati al mero scopo di vendere, si tratti di caffè o automobili. Ciò ha poco a che fare con la vera intimità erotica che risulta sconfitta anche dalla continua messa in vetrina delle vicende private delle coppie date in pasto al pubblico nei reality show e nei programmi strappalacrime. Trasmissioni televisive che, per ricordare il pensiero di Bauman, hanno l’effetto catartico di espellere il nostro mondo emotivo da noi stessi, senza coinvolgerci più in prima persona. Una bella sconfitta anche per l’intimità che ognuno dovrebbe avere col proprio “Io” a prescindere dal resto.

La pandemia in corso costringe tutti ad una virata improvvisa: l’ipersessualità esce di scena e l’intimità vera ritorna protagonista, sia nelle coppie che si erano trascurate, che nelle famiglie soggiogate dal lavoro e dagli impegni. Intimità come vicinanza, presa in carico, cura, gesto affettuoso, e riscoperta, per gli amanti, prima privi di tempo e proiettati al di fuori nei tanti affari della vita sociale, di una sessualità domestica, ma non per questo addomesticata e che anzi potrà forse trovare nella compressione esterna, una rivitalizzazione interna come accade agli inizi di una relazione quando si è in quello che il sociologo Alberoni ha definito “stato nascente”, ossia “uno speciale stato della mente, che si dilata, respinge o riformula il passato e si slancia con uno straordinario impeto vitale verso il nuovo, in cui intravvede un nuovo mondo, una nuova vita. Lo stato nascente è aprire gli occhi e il cuore al futuro, al meraviglioso, è risveglio dei sentimenti, del desiderio, della volontà, è apparizione luminosa, esplosione della speranza”.

Ciò accade perché quando al di fuori di noi governa Saturno col suo regno di bruma e gelo, non possono che dominare in noi i mille spettri della paura con le sue derive di morte e sofferenza. La rinascita, a questo punto, può partire solo da dentro: dal ripiegamento nella propria intimità personale e relazionale, chiusi nel guscio, degli affetti e delle case, proprio come è solito fare il segno del Cancro; segno che è dall’interno di sé che trae sempre la straordinaria forza emotiva che gli consente di corrodere le apparentemente indistruttibili metalliche strutture saturnine. Il sesso, grazie alla ritrovata intimità, smette di svolgere una funzione commerciale, di uso e abuso del corpo per scopi estranei al corpo stesso, e di distrazione rispetto ad amori consunti e abitudinari. Il sesso potrà, così, ritrovare carburante in se medesimo e ritornare ad essere davvero una forza eversiva come quella della primavera citata dal grande T. S. Eliot quando ci ricorda che Aprile è il più crudele dei mesi perché “genera lillà dalla terra morta”, mescolando memoria e desiderio.

L’uscita dalla pandemia potrà, forse, sancire il ritorno di Eros, potenza celeste che, per citare il Toro ascendente Scorpione Sigmund Freud de il “Il disagio della civiltà”, “farà uno sforzo per affermarsi nella lotta con il suo avversario altrettanto immortale (Thanatos ndr). Ma chi può prevedere se avrà successo e quale sarà l’esito?”. Eros e Thanatos costituiscono due poli tipici della dialettica Toro – Scorpione: ci troviamo di fronte all’epocale passaggio di Urano proprio nel Toro, segno governato da Venere transitata in Toro e congiuntasi allo stesso Urano a Marzo 2020. Tutto ciò può leggersi come trionfo della natura, che abbiamo visto riprendere fiato e riappropriarsi di spazi a lungo contaminati dall’uomo, ma anche trionfo dell’Eros come massima espressione naturale dell’affettività umana. Eros, potenza dionisiaca che si sveste delle ombre e della contorta cerebralità scorpionica con tutte le sue declinazioni intriganti, ma anche perverse da leggersi come tentacoli di Thanatos.

Coppie conviventi che, invece, basavano gli equilibri sulle reciproche distanze date dal lavoro, da vite sociali con ampi spazi di libertà, o che addirittura restavano insieme per utilitarismo reciproco e grazie al classico terzo incomodo, potrebbero collassare in maniera definitiva costrette a guardarsi in faccia e non più nei riflessi delle proprie immagini allo specchio. Con delle possibili differenze, però, a seconda della predominanza di elemento nella coppia.

Una coppia di Terra ligia a doveri e abitudini, per quanto ormai priva di emozioni, considererà la propria sicurezza il valore prioritario e probabilmente progetterà un piano strategico di sopravvivenza con regole e compiti ben precisi da effettuare da soli e insieme: paradossalmente ciò potrebbe consentire alla coppia di ritrovare un’unità di intenti che si pensava perduta e di uscirne rafforzata.

Le coppie di Fuoco che hanno la passione come carburante, e che sono molto istintuali potrebbero essere quelle più a rischio se già in crisi prima dell’isolamento: prive di sfoghi esterni, senza possibilità di fare movimento, sport, di immergersi nella natura, di avere avventure, perfino passeggere che possano costituire un diversivo, potrebbero litigare in continuazione sull’organizzazione della giornata con picchi di rabbia non indifferenti.

Le coppie d’Acqua più fluide e più adattabili ai cambiamenti hanno un unico, vero limite, che la troppa vicinanza faccia esplodere risentimenti antichi, rancori sepolti, bisogni inascoltati dando origine a drammi sommersi che la vita al di fuori delle mura domestiche teneva a freno: ciò potrebbe certamente peggiorare una crisi anche solo agli inizi perché i segni d’Acqua sono molto introspettivi e tendono ad ampliare nel loro animo, a causa di una sensibilità a tratti esasperata, le proprie emozioni.

Infine ci sono i segni d’Aria, notoriamente più liberi e insofferenti alle costrizioni. Verrebbe naturale pensare che la quarantena ammazzi definitivamente le coppie appese al filo. Possibile, ma potrebbero sorprendere per la loro capacità di avvalersi di risorse intellettuali capaci di dare fiato. Dalla lettura di libri ai corsi online per imparare qualcosa di nuovo, senza considerare le innumerevoli occasioni di incontri e chiacchere tramite videochat con altre persone, le coppie d’Aria devono solo impegnarsi a tutelare i propri spazi mentali. Per l’elemento Aria l’importante è non annoiarsi, trovare guizzi: se ciò accade, la coppia, per quanto precaria,potrebbe sopravvivere e anche bene.




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