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RABBIA COME RICONOSCERLA E TRASFORMARLA

a cura di Luca Alberelli
 

La rabbia è una delle emozioni “negative” più distruttive in assoluto. Se mal dirette le potenti energie aggressive che la accompagnano possono creare una serie di danni, a chi le esprime impulsivamente, a chi le reprime, e a chi le subisce. Per questo motivo è molto importante cercare di far luce sulle modalità di azione-reazione ricorrenti della nostra “sentinella interiore”, e sui segnali che la mettono all'erta, considerando che meno siamo presenti, più tenderà a scattare in modo automatico, e che le energie aggressive si attivano istintivamente e devono essere espresse per evitare pericolosi accumuli.

Agli estremi della gamma di possibili manifestazioni della rabbia si collocano due tendenze contrapposte ugualmente indesiderabili: l'esplosione  incontrollata degli impulsi aggressivi e la loro repressione.

Nel tentativo di controllare la loro rabbia molte persone si ritrovano a ricadere in oscillazioni che provocano degli scompensi: a furia di reprimere i loro impulsi aggressivi, ad un certo punto non riescono a contenersi, e li esplodono in modo particolarmente distruttivo.

L'accumulo dell'energia aggressiva può inoltre portarci a reagire eccessivamente a stimoli diversi da quelli che hanno innescato la rabbia.
Una persona arrabbiata con il suo datore di lavoro, può così ritrovarsi a spostare l'energia aggressiva accumulata in ufficio sui propri famigliari, reagendo eccessivamente alla minima frustrazione.

Per cercare di gestire meglio l'energia aggressiva dobbiamo innanzitutto capire a quale delle due macro-categorie polari di gestione inefficace della rabbia tendiamo ad avvicinarci di più (considerando che l'oscillazione in genere implica il prevalere della repressione). Le strategie correttive più immediate per cercare di contenere i problemi legati alla repressione e all'esplosione dell'energia aggressiva sono infatti diametralmente opposte.

Le persone che tendono a reprime l'energia aggressiva dovrebbero cercare di evitare gli accumuli, imparando a dare voce al loro sentire il prima possibile, senza però attribuire agli altri la responsabilità delle loro emozioni.

Un modo efficace per esprimere le sensazioni legate alla rabbia consiste  nell'associare il singolo comportamento offensivo al proprio stato d'animo e ai propri pensieri, restando focalizzati sul momento presente, ed evitando  giudizi colpevolizzanti.

Frasi del tipo: “quanto hai detto-fatto questo, ho avuto l'impressione che... e mi sono sentita-o....” possono aiutare le persone più scollegate dalla rabbia ad esprimere i loro impulsi aggressivi e le loro emozioni negative in modo costruttivo, muovendosi in una direzione funzionale alla risoluzione dei conflitti.

Le persone  che hanno la tendenza ad infiammarsi e ad esprimere troppo impulsivamente l'energia aggressiva, farebbero invece bene a prendersi del tempo prima di parlare, quando sono arrabbiate, cercando di inserire una zona di decompressione tra l'impulso e la reazione. Non appena sentono la rabbia affiorare, dovrebbero cercare di restare in silenzio e portare l'attenzione sui segnali del loro corpo, eventualmente mettendosi in movimento e spostandosi dal luogo in cui sono. Concentrandosi sulle loro sensazioni potranno riuscire ad interrompere (o ad attenuare) il circolo vizioso tra i pensieri negativi e le emozioni negative che la rabbia ha innescato.

Messi in atto gli accorgimenti più immediati per evitare gli eccessi legati alla repressione e all'esplosione dell'energia aggressiva, dovremo cercare di comprendere quali tematiche del passato vengono toccate quando si innesca il fuoco della rabbia. Se non lavoriamo sulle motivazioni profonde per cui ci arrabbiamo tenderemo  infatti a ricadere nelle consuete modalità di reazione.

Per trasformare l'energia aggressiva dovremo innanzitutto allenarci a sentirla nel nostro corpo, stando nella rabbia e nelle emozioni negative che la accompagnano. Sarà poi importante cercare di dare ascolto al grido di dolore che si nasconde dietro al meccanismo protettivo della rabbia, per comprendere quali parti di noi sono state violate.

L'analisi del nostro tema natale può aiutarci in questo compito, con particolare riferimento alle configurazioni che coinvolgono gli archetipi di Marte e di Plutone, entrambi riconducibili ai meccanismi istintivi di protezione e all'energia aggressiva.

Un esercizio piuttosto efficace per stimolare la riflessione sulle tematiche ricorrenti che innescano la rabbia consiste nel compilare la frase: “io ho il diritto di....”, scrivendo spontaneamente tutto ciò che emerge in seguito ad ogni ripetizione.

Individuati i bisogni violati riconducibili alle nostre reazioni aggressive (i reali motivi per cui ci arrabbiamo) dovremo imparare a prenderci cura delle nostre parti bambine ferite, elaborando un lutto per quello che non abbiamo ricevuto, e accettando l'idea di essere particolarmente vulnerabili in alcuni ambiti esistenziali. Se riusciamo ad individuare e ad accettare le parti di noi che provano i pensieri negativi e le emozioni negative riconducibili alla rabbia, potremo trasformare in modo costruttivo le energie aggressive, e liberarci dagli automatismi che ci portano a trasferire nel presente delle problematiche legate al passato.

Lavorando sulle nostre ferite, potremo comprendere quanto l'esperienza passata abbia colorato le lenti con cui percepiamo il mondo. Gradualmente dovremo quindi imparare a mettere in discussione le nostre interpretazioni, superando la tendenza a considerarle delle verità assolute.

Siccome la rabbia che proviamo nei confronti delle persone per noi più significative è spesso legata alla violazione delle nostre aspettative (in relazione alle nostre interpretazioni), riuscire a distinguere tra il passato e il presente, e tra le nostre rappresentazioni della realtà e la realtà oggettiva, è un passaggio fondamentale per dissolverla.
Si tratta di un compito impegnativo, che richiede una certa maturità e una chiara consapevolezza della distinzione tra i propri bisogni e quelli degli altri.

Anche le pratiche meditative possono divenire un valido aiuto per la gestione dell'energia aggressiva collegata alla rabbia, perché l'osservazione distaccata del flusso dei nostri processi mentali facilita la disidentificazione. Per maturare l'abilità metacognitiva che ci permette di osservarci mentre proviamo rabbia e di essere più presenti, sarà però importante aprici anche alle sensazioni più spiacevoli e dolorose con un atteggiamento non giudicante, anziché tentare di scacciarle dalla coscienza.

Se riusciamo a far luce sugli automatismi (riconducibili alla sfera di influenza di Plutone) che innescano la rabbia, e ad interromperli, potremo sintonizzarci sulle energie aggressive liberate per metterle al servizio dell'Io (Sole), utilizzandole in modo costruttivo, come carburante per energizzare delle attività funzionali al raggiungimento dei nostri obiettivi.




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