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L'ELEMENTO ACQUA IN AMORE: TU SEI DENTRO DI ME COME L'ALTA MAREA

a cura di Elena Cartotto
 

“Tu sei dentro di me, come l’alta marea, che riappare e scompare portandoti via. Sei il mistero profondo, la passione, l’idea …”. Queste le parole in musica di una celebre canzone del Pesci, ascendente Pesci, Antonello Venditti. Una sintesi perfetta dell’elemento Acqua in amore, verrebbe da dire, pur con i dovuti distinguo tra Cancro, Scorpione e Pesci, tre fratelli certamente, ma con una pecora nera in famiglia: lo Scorpione, ovviamente.

Il marchio Acqua è garanzia di profonda emotività che sia di natura recettiva come nel Cancro e nei Pesci sensibili alle atmosfere suggestive e romantiche, o attiva come avviene nello Scorpione sempre in cerca di emozioni forti, a tinte noir, dove erotismo e affettività, tra passione e distacco, si mischiano in modo spesso pericoloso.

Fluidi, pronti a lasciarsi trasportare dalle onde, sono tre incantatori professionisti: il Cancro con la poesia dell’innocenza dove ogni sentimento sembra puro e assoluto, i Pesci con i guizzi di un’immaginazione selvaggia dove tutto è possibile anche nel silenzio, lo Scorpione con il suo sguardo da seduttore misterioso che sembra conoscere la sua vittima predestinata da una vita, anzi da quattro.

Tutti e tre colpiscono alla pancia, diretti, per questo è molto difficile addomesticarli con la ragione. Se hanno deciso di conquistarvi, e al netto di altri valori del tema che possono, anche fortemente, correggere le tendenze basilari dei tre segni, vi avranno, perfino contro ogni loro utilità. Non calcolano il rischio, o meglio lo Scorpione lo calcola, ma il problema è che più la situazione è rischiosa più lo attira. Cancro e Pesci potrebbero anche desiderare spiagge tranquille, ma se si sentono pervasi dall’emozione lasceranno volentieri il porto sicuro per venirvi a cercare anche in capo al mondo.

Per loro quello che dite, le spiegazioni che date, i progetti a tavolino che vorrete condividere non avranno mai la stessa valenza di tutto ciò che non vi dite: non parlare non sempre è distanza, più spesso, dal punto di vista dell’Acqua, è pura complicità.
Sentono più la musica delle parole, il cuore della testa, anche se lo Scorpione non lo ammetterà mai e i Pesci divagheranno: solo il Cancro nel suo essere narratore di mondi sommersi riconoscerà che lo comanda l’inconscio, che per lo Scorpione è istinto selvaggio e ancestrale, per i Pesci fantasia surrealista. Amano perché trasfigurano, perché, forse, non amano mai ciò che l’altro veramente è.

Per il Cancro l’amore è un ricordo. È già storia: che sia l’avventura di una notte o l’abbraccio di una vita. Infondo nulla è mai veramente nuovo, tutto è già accaduto una volta e per sempre: il passato, come un fiume che scorre in avanti, porta con sé memorie future. Non ci si può mai liberare dalla propria origine, dalle radici che ci avviluppano. L’amore sa di famiglia, quasi con licenza poetica incestuosa, perché il Cancro alla fine cerca sempre i propri genitori nell’oggetto del desiderio. Chissà, forse spera in una catarsi che lo liberi definitivamente dal perduto amore infantile. Vive il sentimento tra paradossi pirandelliani e pessimismi leopardiani, con un candore talvolta imbarazzante per chi non lo conosce a fondo. Eppure in lui può nascondersi un Hemingway pronto a scrivere o a spararsi.

Per lo Scorpione l’amore è caduta, senza redenzione. Se l’amore non è sofferenza è certamente morte, apice della crisi, lucida consapevolezza di un’appartenenza irrimediabile e totale che in se stessa è già abbandono. È l’acqua della palude, l’inevitabile sprofondare nella melma senza poter opporre alcuna resistenza.  Se la Bilancia nel suo equilibrio d’Aria, intercetta l’Altro e lo pone di fronte a sè, pronta a fare coppia, a istituire una relazione che sia riconoscibile e socialmente riconosciuta, lo Scorpione, che viene subito dopo la Bilancia nel cerchio zodiacale, accorcia le distanze: possiede e si fa possedere dall’Altro, per poi rifiutarlo e farsi rifiutare. È l’eterna recita del plutonico Scorpione, esperto teatrante fatto di acqua e fango, istigatore di una danza macabra che è il primo a subire. Condannato al perenne tormento di una qualche bolgia dantesca.

Infine per i Pesci l’amore è proiezione. Di un’idea, di uno stato d’animo, di un sogno, di un’ispirazione, di una fede. L’amore è pittura metafisica, è il surrealismo del Pesci André Breton, è liberazione dalla logica, dalla coscienza, rivoluzione psichica, possibilità di essere altrove, con qualcun altro, di essere qualcosa d’altro. È corrente oceanica. I Pesci sono soli con i loro grandi amori che li imprigionano, li provano, li sottomettono, li sviano. È tutto un gioco caleidoscopico nella loro testa: l’importante è che ci sia un’Itaca a cui tornare o un’America da scoprire, un’altra possibilità, ancora, oltre il navigare a vista. Mai definiti una volta per tutte i Pesci guizzano via ed è difficile capire se è perché stanno scappando da un mondo o se è perché ne stanno scoprendo un altro: spesso entrambe le cose. Sono un segno d’Acqua, ma anche doppio, e si portano dentro un movimento che è, al contempo, il suo contrario. Talvolta sembra che rinuncino a tutto, ma è solo una strategia da visionari. Infondo anche la rinuncia può essere un mezzo per ottenere il tipo di amore che si desidera, se si è dei Pesci naturalmente: loro amano la dedizione assoluta all’impossibile. Se vi piacciono e volete tenerveli stretti fateli sempre soffrire un po’, non date mai loro troppe certezze.

Incomprensibile all’Aria che si sente appesantita da tanta soffocante profondità, e poco amata dal Fuoco che vede nell’esuberanza emotiva dei segni d’Acqua un ostacolo alla passione pura e devastante che brucia senza sosta, l’Acqua trova di frequente la propria compagnia ideale nella madre Terra. L’elemento Terra in cui si situano i segni opposti e speculari a quelli d’Acqua perde, in questo incontro magico, parte della propria aridità e dona all’Acqua stessa un terreno fertile da fecondare con gioia e spirito creativo.




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