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NETTUNO VENERE : L'AMORE TOTALIZZANTE

a cura di Luca Alberelli
 

Quando il pianeta che rappresenta il bisogno di connetterci con gli altri per ricercare l'amore, il piacere e l'armonia attraverso lo scambio e la relazione (Venere), forma aspetti dinamici (congiunzioni, quadrati e opposizioni) con i pianeti transpersonali (Urano, Nettuno e Plutone), le sfide che incontriamo nelle relazioni sentimentali possono avere un forte impatto sul nostro percorso di crescita personale. La comprensione di dinamiche psicologiche conflittuali che ostacolano l'armonia nelle relazioni e che possono spingere nella direzione “sbagliata”, può infatti aprire la strada a profonde trasformazioni interiori in grado di metterci maggiormente in contatto con ciò che per noi ha realmente valore, migliorando la qualità delle nostre relazioni.

Nettuno rappresenta l'impulso a trascendere i confini della nostra individualità, per aprirci ad esperienze stra-ordinarie che ci permettano di superare il senso di separazione, e di percepire l'unità che pervade tutto il creato, a livello sottile-sovrasensibile. Per certi versi l'energia di Nettuno può essere considerata “l'ottava superiore”di quella di Venere, essendo riconducibile ad un'espressione più elevata, rarefatta e universale del principio unificante dell'amore. Quando i due pianeti formano un aspetto, Nettuno raffina e sensibilizza l'espressione delle funzioni venusiane, intensificando i bisogni di amore e di bellezza, ma la sua azione dissolvente enfatizza anche la vulnerabilità affettiva. Con gli aspetti dinamici può non essere semplice integrare in modo armonico i bisogni di trascendenza, di straordinarietà, e di inclusione in una totalità più vasta (Nettuno), con il bisogno di entrare in relazione a livello intimo e sentimentale (Venere).

Gli aspetti dinamici tra Venere e Nettuno sono spesso indicativi di ferite depressive riconducibili alla mancanza di un'adeguata rassicurazione da parte delle figure di accudimento, e alla sensazione di non essere stati accolti in modo caldo, pieno e incondizionato. Vissuti di questo tipo ostacolano il consolidarsi di una sana autostima e accentuano il bisogno di stabilire degli attaccamenti affettivi per far fronte ad un angosciante senso di vuoto.

Per questi motivi il proprio baricentro psichico tende a sbilanciarsi verso l'altro (talvolta in modo eccessivo), e la sensibilità alle disarmonie e alla carenza di amore risulta particolarmente enfatizzata.
Se le strategie difensive per contenere l'angoscia messe in atto durante l'infanzia non verranno ridimensionate, potranno in seguito ostacolare lo sviluppo armonico delle relazioni sentimentali, e predisporre a delle scelte affettive che non rispecchiano i propri reali bisogni.

Problematiche  “nettuniane” relative all'idealizzazione eccessiva dell'altro, alla negazione della realtà, alla dipendenza affettiva, al vittimismo, e alla tendenza ad abbracciare ideologie sacrificali, o a sviluppare complessi di salvazione, sono tutte riconducibili a ferite di questo tipo (più o meno profonde).

Solitamente chi ha questi aspetti ha imparato a compensare il senso di vuoto e la carenza di rassicurazioni affettive con la costruzione di immagini interne idealizzate (della relazione e dell'altro). La tendenza ad “erotizzare la distanza”, perdendosi in sogni ad occhi aperti, alimentando dei miraggi relazionali, e proiettando delle immagini fantastiche sul partner, potrà in seguito ostacolare (o impedire) il consolidamento di relazioni equilibrate, basate sullo scambio e sulla condivisione.

A volte questi aspetti segnalano un imprinting famigliare che può aver portato a credere che sentirsi necessari equivalga a sentirsi amati; ciò generalmente accade quando si è stati valorizzati (Venere) per l'attitudine a prendersi cura degli altri, sacrificando i propri bisogni e i propri desideri (Nettuno).

In casi estremi (se altri fattori nel tema natale enfatizzano squilibri di questo tipo) la distorsione degli archetipi di Venere-Nettuno può portare a sviluppare delle vere e proprie forme di dipendenza affettiva nelle quali, per cercare di fuggire dal proprio dolore e superare il senso di vuoto, si resta invischiati in relazioni tossiche, in cui le forti passioni esercitano l'effetto di una droga e i confini tra sé e l'altro sembrano dissolversi, mentre ci si allontana sempre più dai propri bisogni e dalle propri desideri, adattandosi eccessivamente ad un partner abusante a cui si perdona tutto.

Ad un basso livello di integrazione gli aspetti dinamici tra Venere e Nettuno possono segnalare una certa “propensione” per le relazioni nascoste o clandestine, e talvolta riflettono la confusione e la sofferenza provate da un bambino che ha percepito l'improvviso intorpidirsi dell'atmosfera famigliare a causa del tradimento, più o meno dissimulato, di uno dei genitori.
Sebbene questi aspetti non predispongano necessariamente all'infedeltà; la propensione agli innamoramenti platonici e all'idealizzazione dell'altro, la facilità ad essere sedotti, e la difficoltà ad accettare le separazioni possono portare alcune di queste persone ad infilarsi in situazioni poco chiare. Entrando, per esempio, nel ruolo dell'amante che resta aggrappata alla speranza (spesso illusoria) che l'amato lasci la moglie (o il marito), oppure nel ruolo complementare di chi si aggrappa ad amori più o meno platonici per cercare di evadere da una realtà spiacevole ed essere “salvato” da una relazione opprimente, in cui si sente imprigionato ma che non riesce a terminare.

Per integrare in modo armonico gli aspetti dinamici tra Venere e Nettuno sarà importante comprendere il legame tra le proprie ferite infantili ed eventuali difficoltà relazionali, accettando la propria vulnerabilità affettiva e lasciando andare l'aspettativa irrealistica che l'amore dell'altro possa salvare, colmando definitivamente il senso di vuoto che emerge quando si è soli.

Sarà importante comprendere che nessun adulto potrà mai essere in grado di gratificare dei bisogni infantili frustrati, amando in modo così esclusivo e “totale” come solo una madre può fare. Il senso di vuoto potrà essere gradualmente colmato migliorando la relazione con se stessi, prendendosi cura dei propri  bisogni, inclusi quelli di trascendenza, che potranno essere opportunamente gratificati tramite l'espressione artistica, le pratiche spirituali o il servizio altruistico amorevole e disinteressato.

Se si riesce a fare luce sulle dinamiche psicologiche che rischiano di imprigionare in un copione relazionale basato sulla tendenza all'autoinganno, sulla negazione della realtà, e sulla fuga difensiva nell'immaginazione, questi aspetti potranno essere vissuti al loro livello più alto e aprire le porte ad innamoramenti molto “spiritualizzati”, basati su una profonda connessione con l'anima dell'altro, a prescindere da considerazioni più superficiali di ordine estetico e materiale. 

Se chi ha questi aspetti impara a non farsi travolgere dalla propria vulnerabilità, e ad affrontare il senso di vuoto che emerge quando non è concentrato sull'altro, per riempirlo con calore e accettazione di sé, potrà sviluppare un livello di connessione emotiva e spirituale che è piuttosto raro nei rapporti sentimentali.

Con l'aumento dell'auto-consapevolezza la tendenza alla fuga dalla realtà e all'autoinganno potrà essere ridimensionata e lasciare spazio al coraggio di esplorare con onestà i misteri del proprio mondo interiore, entrando in contatto, tramite la relazione, con gli aspetti più profondi del proprio Sé.
A questo livello la spinta nettuniana a trascendere i propri confini potrà favorire la completezza e l'integrazione attraverso lo scambio e la condivisione nella relazione, anziché alimentare confusione, dipendenza ed illusioni.




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