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VALENTINO ROSSI - 46.000 KM DI SUCCESSI

a cura di Andrea Benatti
 
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Valentino Rossi chiude ufficialmente la carriera nel segno del 46. La data in cui ha corso la sua ultima gara – lo scorso 14/11/21 – è emblematica: sommando infatti le cifre di giorno, mese e anno risulta proprio 46 e Vale scende dalla sua moto dopo aver percorso ben 46mila chilometri. 46 era anche il numero che suo padre Graziano usava nel 1979, anno di nascita di Vale, quando correva con la pesarese Morbidelli. Insomma, un’affettuosa tradizione familiare, divenuta poi uno stemma, un marchio, un simbolo.

Il Dottore si ritira alla fine di una parabola lunga 25 anni: con 432 gare disputate, di cui ben 115 vinte, la leggenda di Valentino Rossi è costellata di tante storie, trionfi e vere e proprie rivoluzioni nel modo di concepire e vivere la MotoGP.

Dopo l’addio-show alle corse, il motociclismo si interroga sul futuro della MotoGp: rimarrà tutto come prima o sarà completamente diverso? Che cosa resterà effettivamente nel Motomondiale dell’eredità lasciata dal 9 volte campione mondiale, già insignito del titolo “Legend MotoGP” nel Galà post gara di Valencia?

Significativa la dichiarazione di Max Biaggi, storico “nemico” di Valentino Rossi sulle piste: “Avere avuto un rivale come lui ha dato più lustro a quelle volte che sono riuscito a batterlo, e viceversa avere un rivale come me ha amplificato anche il valore delle sue vittorie. Si ritira Rossi, una parte di me si ritira con lui…”

Nato il 16 febbraio 1979 alle 18:20 a Pesaro, Valentino Rossi è Acquario ascendente Vergine. Ciò che balza immediatamente all’occhio è l’elettrizzante componente uraniana che pervade il tema natale del campione sportivo: il Sole acquariano forma una larga quadratura con il suo dispositore – Urano in Scorpione in quarta casa – mentre l’Ascendente Vergine e la sesta casa – settore che accoglie per di più lo stellium composto da Sole, Marte e Mercurio congiunti -  sono altri elementi squisitamente uraniani che conferiscono al soggetto quella straordinaria originalità, ecletticità, capacità di rompere gli schemi che lo caratterizzano in maniera così marcata. Curiosa, inoltre, anche la venatura scorpionica presente nel tema di Vale: il Sole risulta formare, oltre che un’energica congiunzione con Marte nei gradi saturnini dell’Acquario, anche un largo trigono con Plutone in Bilancia in seconda casa: questi elementi acuiscono ancora di più la magnetica carica eversiva e la volontà di andare oltre i propri limiti, specie in pista, dove il campione ha dato il meglio di sé sfidando pericolosamente la forza di gravità durante le numerose gare a cui ha partecipato.

Figlio dell’ex pilota degli anni ’70 Graziano Rossi e di Stefania Palma, Valentino è cresciuto a Tavullia (PU): il padre, classificatosi terzo al campionato mondiale 250 nel 1979, lo inizia al motociclismo facendogli seguire con passione le gare del campionato del mondo ancor prima di camminare e di stare in equilibrio su due ruote. Le primissime esperienze agonistiche sono invece su quattro: è il 25 aprile 1990 quando il giovanissimo Rossi vince la sua prima gara di go-kart. I costi per intraprendere uno sport del genere erano troppo elevati – all’epoca era un’attività solamente per pochi - e così, di comune accordo con il padre, Valentino passa alle minimoto, scelta che si rivelerà vincente in quanto il giovane pilota marchigiano comincia a vincere gare e campionati a ripetizione.

La valutazione più sbagliata che hanno dato di lui all’epoca del suo debutto in Cagiva 125 nel 1993 a Magione? Quell'insegnante che predisse che non avrebbe combinato niente se, anziché studiare, avesse continuato a correre in moto…
Nel 1994 si classifica primo in sella proprio alla Cagiva, così come nel 1997, a diciotto anni, diventa campione mondiale classe 125 con l'Aprilia. Nel 1999 vince il motomondiale classe 250 ed ora domina incontrastato la classe maggiore delle MotoGp.

Vari i soprannomi affibbiatigli nel corso degli anni: da Rossifumi – derivante dal suo coraggio, dallo stile aggressivo, dai colori fiammanti, dai capelli lunghi e dalla simpatia travolgente – fino ad arrivare a The Doctor – il secondo, nonché definitivo appellativo. Da semplice scherzo, il caso volle che diventasse realtà: nel 2005 l’Università di Urbino gli conferisce una laura Honoris Causa in “Comunicazione e Pubblicità delle Organizzazioni”.

Il Medio Cielo nei frizzanti gradi mercuriali dei Gemelli è assolutamente eloquente per quanto concerne la direzione che Valentino Rossi ha voluto dare alla sua folgorante carriera: il terzo segno dello zodiaco, oltre ad essere in analogia con i mezzi di comunicazione, è in stretta risonanza anche con quelli di trasporto, come l’auto, la bici e, ovviamente, la motocicletta. Il governatore del Medio Cielo è Mercurio, congiunto al Sole e al Discendente, fattore che molto probabilmente ha contribuito alla sua popolarità tra il grande pubblico.

La vivace componente mercuriale nel suo tema di nascita - ben rappresentata dallo stellium in sesta casa e dall’ascendente in Vergine – gli conferisce anche quell’aria perennemente giovane, adolescenziale, scattante e briosa che abbiamo saputo apprezzare in tutti questi anni.

Maniaco dell’immagine e dell’estetica – stellium in casa sesta composto da Sole, Mercurio e Marte - i suoi caschi sono curatissimi e particolari, così come gli adesivi e gli accessori. Gran parte del merito per aver creato un personaggio sportivo così iconico va ad Aldo Drudi, geniale grafico romagnolo che iniziò disegnando i caschi di papà Graziano – creando un fenomeno di vera e propria rottura nel mondo sportivo dell’epoca. Il Giallo, specie fluo, è il colore preferito di Rossifumi nonché quello che si nota maggiormente in giro per gli autodromi del mondo: gli sponsor hanno dovuto sempre adeguarsi a questa particolare scelta cromatica del campione.

Valentino a soli 22 anni e 10 mesi, è stato il quarto più giovane campione mondiale della storia, dopo Freddie Spencer (il più "verde" in assoluto, con 21 anni, 7 mesi e 14 giorni), Mike Hailwood e John Surtees.

Ordine e metodo sono per Valentino Rossi i punti cardine della sua preparazione atletica: non a caso un rigoroso Saturno all’Ascendente in Vergine – oltre al già citato stellium in sesta casa – forma uno stabilizzante trigono con Venere in Capricorno nei gradi dell’esaltazione di Marte. Forte passione, certamente, strutturata però da una ferrea disciplina, senza la quale non sarebbe stato possibile diventare quello che è oggi.

Molto scaramantico, Vale ama ripetere gli stessi gesti nell’identico ordine, con la medesima gente, nello stesso posto. Anche quando sale in moto, ripete l’inchino attaccato alla pedana, poi quando esce dai box si alza in piedi e si dà una “toccatina”…

Primo italiano a vincere il Mondiale in tre diverse categorie, Rossi è il terzo pilota nella storia del Mondiale a trionfare in tre classi diverse: prima di lui, Phil Read (125, 250 e 500) e Mike "the bike" Hailwood (250, 350 e 500) - nomi leggendari della storia del motociclismo.

La grinta, l’energia, nonché la formidabile capacità di affermarsi come sportivo agonista con incisività e forza sono determinate fondamentalmente da Marte, pianeta che nel tema del campione risulta essere l’astro straordinariamente più stimolato: secondo le statistiche dei coniugi Gauquelin gli sportivi hanno solitamente un Marte molto forte in posizione angolare nel proprio tema natale, spesso nei pressi del Medio Cielo: nel caso di Valentino il pianeta rosso è congiunto al Sole e forma un trigono con la congiunzione Luna/Plutone, un sestile con Nettuno e una quadratura con Urano.

Dopo l’addio-spettacolo a Valencia, quali transiti attendono l’enfant prodige della MotoGp?

Il passaggio di Giove – con il relativo e lungo anello di sosta -  sulla congiunzione Sole/Marte/Mercurio in Acquario ha galvanizzato ulteriormente immagine, fama e popolarità in concomitanza con l’uscita dalle scene sportive. Ma il gigante gassoso è anche foriero di altre splendide novità, come la futura paternità del campione. Nettuno si è appena congiunto al Nodo Sud di Rossi, passaggio importante per quanto concerne il suo percorso evolutivo e spirituale, transito che si riallaccia al simultaneo passaggio del Nodo Nord al Medio Cielo del campione: il termine della sua carriera era in qualche modo previsto in questo momento dal suo destino. Ciò non toglie che questo passaggio sia stato anche implicitamente “doloroso” o che sia stato necessario un sacrificio da parte di Rossi, abituato com’era ad essere sempre sul carro dei vincitori. La scelta di lasciare il mondo del MotoGp come protagonista, in questo specifico momento della sua vita, è stata in un certo qual modo necessaria, inderogabile.

Sempre il pianeta Nettuno sta formando anche una secca quadratura alla sua posizione di nascita, oltre che un preciso trigono ad Urano radix: altri transiti importanti, questi ultimi, che indicano una sorta di “crisi” identitaria che di solito si vive quando il dio dei mari forma un angolo dissonante con la sua posizione di nascita. Urano, in questo momento, sta attraversando la nona casa del campione e sta formando due splendidi trigoni a Saturno e a Venere radicali di Rossi: si vocifera che Valentino vorrà a breve intraprendere una nuova carriera nell’insegnamento sportivo, passando poi il testimone ad altri giovani piloti promettenti. Prossimamente, però, lo stesso Urano formerà la fatidica opposizione alla sua posizione natale, transito che coinvolge tutti i nati nello stesso periodo di Valentino, e che solitamente coincide con una brusca e sferzante svolta di vita, sia personale che professionale, non necessariamente negativa, anzi.

Saturno, anch’egli magnanimo nel tema di Rossi, inizierà a formare - a partire dal prossimo febbraio a fasi alterne fino agli inizi del 2023 – aspetti estremamente positivi alla congiunzione Luna/Plutone in Bilancia, a Nettuno in Sagittario e allo stellium in Acquario composto da Sole/Marte/Mercurio.

Il prossimo anno sarà molto probabilmente un momento altamente edificante per il campione il quale, neppure ha avuto il tempo di diventare un ex pilota, ha già ricevuto ben due inviti: uno da Michele Pirro, per provare la Ducati Desmosedici, e l’altro da Danilo Petrucci, per partecipare con lui alla Dakar.

Siamo certi che sia davvero giunto il momento per Valentino di scendere dalla sella della sua moto?




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