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SEGNI ZODIACALI E PAURE NASCOSTE

a cura di Elena Cartotto
 

La paura come la psicologia insegna non è solo un’emozione negativa che ci spoglia del nostro senso di sicurezza. Davanti a un pericolo reale può aiutarci a difenderci, spingerci alla fuga, ad attaccare, a stare fermi se la situazione lo richiede. La paura è necessaria alla sopravvivenza del singolo e della specie perché va a modulare i nostri comportamenti di fronte a tutto ciò che minaccia la nostra vita ed evoluzione. È quindi giusto in certe occasioni avere paura: se la paura non ci fosse, l’eccesso di baldanza, che non è coraggio, ma pura incoscienza, potrebbe rivelarsi letale.

La risposta dei singoli soggetti alla paura può essere diversa a seconda delle persone e dei rischi che si corrono: c’è chi davanti ad un certo tipo di pericolo scappa, chi tenta di fronteggiarlo e chi rimane come paralizzato. Qui possono entrare in gioco componenti psicologiche ed esperienze diverse che spingono alcuni a reagire alla paura in un modo sano, altri attraverso modalità insane dettate da un qualche irrisolto personale.
Inoltre la paura non è sempre collegata ad un pericolo reale in quanto può essere attivata da un ricordo, anticipata dall’immaginazione o anche cambiare a seconda delle persone coinvolte. C’è chi ha paura dell’acqua e chi del fuoco, ma anche chi non teme né l’una, né l’altro.

Astrologicamente è Marte il pianeta che simboleggia il coraggio. Di conseguenza per segno, posizione e aspetti, Marte risulta collegato anche alla paura. È facile immaginare, ad esempio, che un Marte in Cancro, soggetto alle titubanze lunari, sia meno coraggioso di un Marte in Ariete che si trova nel proprio domicilio planetario. Un Marte congiunto a Plutone o trigono a Urano sarà, invece, più decisionista di fronte al pericolo di un Marte quadrato a Nettuno che potrebbe risultare incerto o scomposto nell’azione perché a volte distorce la realtà vedendo pericoli dove non ve sono, ma anche il contrario.

Al netto della complessità che deriva dal singolo tema natale di ognuno, i dodici segni manifestano paure particolari e profondamente radicate nell’inconscio, diverse le une dalle altre, e spesso collegate a quello che potremmo definire il lato ombra di ogni segno, rappresentato dal segno dialetticamente in opposizione.

L’Ariete che si sente sempre un soldato al fronte difficilmente ha paura di qualcosa: è reattivo, veloce, ha coraggio fisico, non si lascia intimidire dalle provocazioni e tende a difendere i più deboli. Quel che lo spaventa è il mondo delle relazioni connesso all’opposta Bilancia. Creare legami formali, accettare che esista una volontà collettiva di cui tenere conto, adeguarsi a cerimonie e cerimoniali, entrare in una dimensione di gruppo per fare lobby e seguire interessi comuni. Tutto ciò lo spaventa, compresa l’idea di doversi vestire per l’occasione o preparare discorsi per fare colpo su tizio o caio. Il suo terrore è essere inglobato dagli altri e perdere così la propria identità.

Sul fronte diametralmente opposto c’è la Bilancia che si percepisce come totalmente inadeguata alla solitudine. Per lei da dimensione della relazione è quella normale, in cui respira e dà il meglio di sé. Avere un partner l’aiuta a restare in equilibrio, come del resto le richiede la natura stessa del suo segno. E se non ha un partner deve comunque sentirsi parte di gruppi, avere un bel treno di vita sociale, partecipare alle attività della comunità. Ha il genio dei rapporti umani: sa rispettare gli altri e metterli a loro agio come nessun altro segno. Lasciata sola a se stessa affoga in un’amara tristezza che può diventare vera e propria disperazione.

Il Toro come è noto ha molto sviluppato il senso della proprietà e del radicamento. È legato si suoi beni e alla sua terra. Ce lo possiamo immaginare, in versione femminile, come Rossella O’Hara nel kolossal “Via Col Vento” che prende in mano la terra della sua amata Tara per ricominciare da lì a ricostruire una nuova vita. Ecco, la paura ancestrale del Toro è quella di perdere le sicurezze materiali ed essere espropriato. L’idea poi di finire costretto ad una vita incerta e raminga lo terrorizza nella maniera più assoluta. Può amare viaggiare e cambiare anche casa, ma deve deciderlo lui e sapere che può tornare nel suo recinto di pace e serenità.
Sull’altro fronte della barricata c’è lo Scorpione, opposto al Toro, che ha esattamente la paura contraria, ossia quella della perenne immobilità legata a beni, sicurezze, responsabilità che gli impediscano di attuare quel processo di trasformazione, per certi versi anche alchemico, che è parte integrante della sua natura.

Lo Scorpione è un nomade che ama rischiare, trovarsi sul filo del rasoio, giocarsi il certo per l’incerto. Forse è tra quelli che si trovano meglio in questa nuova Yolo Economy che spinge a mettere in discussione gli assetti di vita preesistenti per tentare nuove avventure al di fuori della cosiddetta comfort-zone.

I Gemelli curiosi e comunicatori, temono la noia come la peste sia nel privato che nell’ambito professionale. Un lavoro piatto, con scambi dialogici ridotti al minimo, li terrorizza. Un ambiente in cui non si possa comunicare, dare il proprio contributo di pensiero, crescere mentalmente apprendendo cose nuove, non fa per loro al di là dello stipendio. Un partner troppo abitudinario può ucciderli.

Il Sagittario si annoia facilmente anche lui, ma su più vasta scala. Non è solo una questione mentale come per i Gemelli, ma è anche una questione fisica. Inchiodatelo ad una scrivania, seppur in un prestigioso ufficio della sua città, e l’avrete rovinato. Può restare anche a lungo nella stessa azienda, ma deve viaggiare, essere quello che si relaziona con le filiali nel mondo, il capofila di progetti nuovi da attivare all’estero o comunque altrove, lontano da dove si trova. La sua paura più grande è restare fermo, anche in amore.

Il Cancro, poetico e creativo, teme soprattutto di non avere una famiglia. Se non ha una famiglia di supporto perché l’ha persa o perché è problematica, il Cancro tenta comunque di cercare conforto e protezione tra gli amici e i colleghi sperando di ritrovare quella dimensione familiare che spesso insegue per tutta la vita e che tanto lo calma e lo rasserena. Senza questo ombrello sopra la testa si sente perdutocome un bambino abbandonato dai genitori anche se ha più di 50 anni.

Il Capricorno, dirimpettaio del Cancro ha, ovviamente, il problema opposto, ossia uscire dalle spire di qualunque dipendenza, compresa quella familiare. La più grande paura del Capricorno è perdere o non raggiungere mai l’autonomia. Lotta per l’indipendenza fin da quando è bambino: non importa dove questa indipendenza si realizzerà, l’importante è non dipendere da nessuno. Un Capricorno costretto a dipendere dagli altri per uno o mille motivi potrebbe perdere ogni motivazione alla vita.

Il Leone vuole essere il migliore, incarnare, non importa come, il sole che non tramonta mai. Potrà esserlo per la sua famiglia, o per il suo ambiente di lavoro, potrà eccellere in qualche sport o attività artistica, ciò che conta è realizzare questa sua valenza. Teme il fallimento come e più della morte. Il fallimento per lui è l’oscurità, la dimenticanza, il diventare improvvisamente invisibile. Privo delle dovute attenzioni, il Leone si lascia sprofondare come una nave che imbarca acqua da tutte le parti.

L’Acquario teme più di tutto di essere imbrigliato in questioni pratiche, emotive, affettive, che possano limitarlo nella libera espressione di sé. Al contrario del suo opposto Leone che vuole essere servito, riverito, costantemente guardato, l’Acquario vuole che gli altri lo lascino in pace. È un segno sociale che ama la compagnia, ma quando decide lui. Per lui la libertà personale viene prima di ogni cosa: non vuole essere condizionato. È capace di darsi alla fuga se si sente braccato e di sparire nel nulla se l’assedio prosegue.

La Vergine ha paura degli errori, suoi e altrui. Metodica, precisa e analitica è difficile possa effettivamente sbagliare, soprattutto se si tratta del lavoro, settore in cui in genere eccelle. Però pensare di non commettere errori nel privato e nelle relazioni è tutt’altra storia e credere di poter riparare una “persona” come si ripara un oggetto, è impossibile. L’errore la manda in crisi e talvolta proprio in tilt, specialmente nelle questioni emotive che non sa come gestire.

I Pesci confusionari, sognatori e distratti osservano quasi con pietismo l’opposta Vergine ordinata in modo maniacale. Loro non si spaventano di fronte alla confusione che, anzi, è il loro regno. E poi è proprio dal caos che ricevono quei guizzi creativi che li rendono un segno così proteso all’ignoto. Se, però, si sentono obbligati ad agire sul piano pratico della Vergine, li vedrete dimenarsi come Pesci nella rete: terrorizzati e certi della morte. Burocrazia, leggi, leggine, protocolli, divieti, conti, misure da prendere, interventi da definire: insomma, per loro la normale quotidianità è spesso un’immensa voragine in cui temono sempre di precipitare.




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