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CANE E GATTO : CONSIGLI PER UNA CONVIVENZA FELICE

a cura di Federica Farini
 

“Essere come cane e gatto”: vero o falso? Appartenenti a specie differenti, cane e gatto presentano similitudini, seppur con sfumature diverse: entrambi predatori, carnivori e territoriali, animali “sociali” nel gruppo sociale misto (composto da varie specie), all’interno di famiglie umane vivono dei rapporti parentali con l’essere umano. Altrettante sono le rilevanti differenze: il gatto è da considerarsi anche una preda (per altri predatori), rispetto al cane più indipendente e riservato e maggiormente legato al proprio territorio (dal quale dipende direttamente la sua sopravvivenza, mentre le relazioni possono essere apprezzate e utili ma non indispensabili); il cane (espansivo e bisognoso di attenzioni) necessita invece per natura di vivere in un gruppo sociale con ruoli strutturati. Il punto di incontro tra cane e gatto in casa è rappresentato dall’essere umano che se ne occupa, in modo autorevole e mai autoritario, considerandoli esseri richiedenti cure, accudimento e affetto.   

Rispettare le differenze

di specie, pur riservando loro amore e incondizionato e attenzioni, lasciare il gatto più libero di isolarsi quando lo desidera (dedicandogli angoli ad hoc)

di età: se entrambi i pet sono cuccioli (fino ai tre mesi la fase ideale) è più facile abituare cane e gatto alla presenza reciproca e alla socializzazione, in quanto nella fase precoce di vita le motivazioni predatorie, territoriali e competitive sono ridotte o quasi assenti, ovvero i cuccioli, non avendo ancora maturato esperienza con altri animali, non hanno ancora sviluppato nella mente, rispetto ai pet adulti, l’immagine della specie diversa dalla loro come “nemica” (facilitando l’educazione alla considerazione dell’altro pet come membro del “branco” al pari delle persone di famiglia), con minore difficoltà se il pet nuovo arrivato è cucciolo e il residente adulto (ancora meglio se questi presenta un carattere dolce e mansueto), mentre se il residente è un animale anziano potrebbe vivere con stress l’integrazione come fastidiosa e invadente

- di territorio: l’animale domestico già residente non deve essere privato dei suoi spazi e del rapporto con il proprio umano di riferimento, per cui la conoscenza tra i due animali domestici non va forzata, ma organizzata gradualmente.

Vademecum per l’armonia domestica tra cane e gatto

-  verificare lo stato di salute di entrambi: prima di accogliere un pet nuovo in casa, assicurarsi con il veterinario che anche l’animale residente sia in forma e non sottotono, in quanto l’inserimento potrebbe risultare ulteriore motivo di stress. Sterilizzazione/castrazione aiutano inoltre contro l’ansia di protezione degli ambienti

pazienza e amore da parte degli esseri umani: con la calma si ottengono risultati eccellenti

-  conoscere la tipologia di cane: la possibilità di una convivenza animale positiva dipende molto dal cane, se pacifico e mansueto di carattere, non tanto dalla taglia, ma dalla sua indole e dal grado di obbedienza e affidabilità (pronta risposta ai comandi dell’umano), mentre l’integrazione diviene complicata se il cane si mostra aggressivo, disobbediente e irruento); certamente la razza assume il proprio peso, sì a Golden Retriever, Beagle, Pastore Shetland, Cavalier King, mentre razze da caccia e Terrier potrebbero diventare problematici in quanto l’istinto predatorio da “cacciatore” favorisce gli inseguimenti verso il gatto (vissuto come giocattolo “preda”)

- Iniziare con il riconoscimento olfattivo: lasciare al cane e al gatto una copertina o un gioco appartenente all’altro, nel rispettivo ambiente domestico, instaurando la familiarizzazione all’odore in modo naturale precedentemente all’inizio della loro convivenza 

- approccio di inserimento: sperimentato l’avvicinamento olfattivo con l’altro (ricco di informazioni per una conoscenza preventiva) in due zone separate di casa (stanze diverse), si può proseguire con l'incontro diretto fra le due specie, dove la prima impressione è fondamentale per una convivenza serena, facendo sì che l’essere umano vigili e rispetti i tempi e le preferenze dei pet (rifiuto, paura) perché la socializzazione affrettata è spesso fonte di errori irreparabili e stress. Sì a un contatto visivo tra i due pet attraverso una barriera fisica (porta finestra, recinto) che conceda di osservarne le reazioni, abituando gli animali alla reciproca esistenza: provare un primo contatto di pochi minuti, ripetendolo per diversi giorni fino al raggiungimento di un equilibrio, che sarà favorito se nel mentre viene proposto ai pet un’esperienza positiva di piacere (come cibo o coccole) da inserire se il pet ignora l’altro o resta calmo in sua presenza. Ideale l’avvicinamento attraverso un kennel o trasportino, come barriera di sicurezza (lasciare il gatto nel trasportino per consentire al cane di annusarlo da molto vicino e al gatto di guardare e sentire attraverso le aperture) gestendo le eventuali reazioni di aggressività (il gatto come felino è in grado di procurare velocemente ferite pericolose per zone sensibili come gli occhi), arricchendo il contatto tra i due anche “a distanza” (permettendo al gatto di esplorare la casa quando il cane è fuori). Se l’esito di tale accostamento tra i due è buono, si può introdurre fisicamente il pet “ospite” senza barriere all’interno del territorio dell’animale di casa, con l’aiuto del guinzaglio per il cane, da rimuovere solo in caso di totale mansuetudine e socievolezza. Basilare osservare il linguaggio del corpo dei pet nei segnali non verbali, per evitare scontri (la coda dritta del gatto è un saluto amichevole, mentre nel cane la coda dritta esprime tensione, se il gatto scodinzola è nervoso, mentre nel cane indica gioia, le fusa che per il gatto sono sinonimo di rilassamento, dal cane sono interpretate come una minaccia in quanto simili al ringhio). Ricordiamo che la corsa del gatto attiva nel cane la reazione istintiva di rincorsa, anche per motivi ludici, ma che il gatto associa a una minaccia di luogo non sicuro. 

 - dividere gli effetti personali e gestire gli spazi: lettiere, cibo, acqua, cucce, giochi diversificati per cane e gatto, collocati in zone distinte e calme della casa, creando luoghi sopraelevati per il gatto per agevolare la sua tranquillità – mensole, armadi, mobili e cucce rialzate – abbassando così il livello di protezione e percezione del pericolo. Ogni pet deve disporre di lettiera (gatto), una zona di alimentazione e una di relax. Per evitare litigi legati al cibo, meglio somministrare i pasti in momenti diversi e a distanza: il cane trova appetibile il cibo del gatto, che gli è dannoso, attenzione quindi ai croccantini lasciati a disposizione al gatto che si nutre più frequentemente del cane e in dosi minori. È utile gratificare i pet durante il giorno con premi che smussino eventuali competizioni tra loro. L’uso di feromoni sintetici può favorire tranquillità e predisposizione caratteriale per l’integrazione di cane e gatto.

Come l’astrologia può contribuire a una felice convivenza tra cane e gatto?

Le Dominanti di Elemento e Planetarie del Tema Natale dei pet, da calcolare attraverso l’orario di nascita (se disponibile), consentono di identificare le energie vitali affini/simili e quelle differenti/critiche, lavorando su pro e contro nella relazione tra cane e gatto, migliorando l’armonia grazie al gioco, considerando al tempo stesso le regole territoriali e della comunicazione per razza/specie.

L’equilibrio tra Elementi dei due animali (Aria, Acqua, Fuoco e Terra) esprime comportamenti bilanciati e piacevoli, evidenziando per una predominanza Fuoco un’energia nella coppia cane-gatto di vitalità/iniziativa, per una predominanza Terra necessità di approcci calmi e lenti nel rispetto di attaccamento a oggetti e persone, per una predominanza Aria scarsa/eccessiva curiosità o distrazione e iperattività tra i due animali, per una predominanza Acqua un intenso legame affettivo/scambio emotivo. In particolare, la convivenza tra i binomi Aria-Fuoco (intraprendenza, entusiasmo e comunicazione) e Acqua-Terra (stabilità ed empatia) risulta particolarmente agevolata e scorrevole, dato che le energie si nutrono vicendevolmente.

Nel gioco è importante non creare competitività nella coppia cane-gatto, non innescare mai una “lotta” tra i due per riuscire ad ottenere il premio offerto (pallina, cibo, etc.) non inducendo senso di mancanza o sottrazione (emozione negativa). Attenzione alle dominanti che nella relazione potrebbero “accendere” il cane o il gatto su competizione/aggressività e insicurezza/protezione, esplosive in reazioni dissonanti: dominanti Acqua, Solare, Marziana, Uraniana, Saturnina, Plutoniana. Di contro, le dominanti Lunare, Venusiana, Mercuriana, Gioviana, Nettuniana si mostrano meno problematiche nella rivalità, mentre un minore autocontrollo è tipico di dominanti Aria, Fuoco, Solare, Mercuriana, Marziana, Uraniana e Gioviana.

La vera sfida? Con impegno, tempo e dedizione, il legame tra cane e gatto potrebbe riservare grandi soddisfazioni, generando rapporti affettivi insostituibili e affiatati, dove ognuno dei pet riconosce l’unicità dell’altro come singolo e non come appartenente a un’altra razza.

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