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I SIGNIFICATI PERDUTI DI SATURNO

a cura di Luca Alberelli
 

Molti dei significati che furono attribuiti a Saturno nel corso della storia dell'astrologia occidentale andarono perduti o si trasformarono radicalmente in seguito all'avvento dell'astrologia “moderna”, psicologicamente e spiritualmente orientata, a partire dai primi del 90o. Già nel secolo precedente, tuttavia, iniziarono a farsi sentire i germi di un progressivo cambiamento di prospettiva, e molte delle attribuzioni planetarie più concrete divennero marginali rispetto a quelle più orientate alla descrizione del carattere e della personalità individuale. Ma ad andare perdute, o a trasformarsi radicalmente (per motivi legati ad una graduale perdita di connessione con le radici dell'astrologia), furono anche diverse attribuzioni caratteriali. Per comprendere il loro significato più profondo è opportuno contestualizzarle, rapportandole al sistema interpretativo utilizzato dagli antichi e agli assunti filosofici che ne stanno alla base, sfatando alcuni miti relativi alla classificazione di Saturno come pianeta “malefico”, termine poco felice che ha dato adito a numerosi fraintendimenti e ad accesi dibattiti tra gli astrologi contemporanei.

Agli albori dell'astrologia ellenistica Saturno venne associato alla combinazione elementare-atmosferica “freddo-umido”, nelle sue manifestazioni più estreme (insidiose per i processi vitali e potenzialmente dannose-malefiche), anche se, già in epoca medievale, l'associazione con la combinazione “freddo-secco” (intenso) divenne dominante, probabilmente in seguito alla decisione di ricondurre il pianeta al temperamento malinconico, rispettando i criteri di suddivisione proposti da Ippocrate.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare l'espressione “malefico” che gli antichi utilizzavano per classificare Saturno, non è da intendersi in termini esclusivamente negativi, e si riferisce alla natura estrema delle sue qualità elementari (estremamente freddo ed estremamente secco) e ad una serie di processi e di funzioni ad esse riconducibili. In realtà anche secondo gli approcci tradizionali all'astrologia nessun pianeta può essere considerato “positivo” o “negativo” in termini assoluti. Inoltre, le condizioni estreme che rendono un pianeta “benefico” o “malefico” (connesso a processi che favoriscono l'unione e la crescita piuttosto che la separazione e il decadimento), e le forze antagoniste corrispondenti a questa polarità, dovrebbero essere considerate come delle parti complementari, ugualmente necessarie all'interno di ogni ciclo vitale.

Molti dei significati tradizionalmente attribuiti a Saturno derivano dalle opposizioni (simboliche) che il pianeta forma con i luminari nel thema mundi (lo schema zodiacale di riferimento dell'astrologia classica). Secondo la tradizione, infatti, Saturno governa sia il segno del Capricorno che quello dell'Acquario, che nella dialettica zodiacale sono rispettivamente opposti al Cancro (segno governato dalla Luna) e al Leone (segno governato dal Sole).

La polarità Sole-Saturno è alla base di diverse attribuzioni: il Sole è stato associato alla combinazione elementare caldo-secco, Saturno al freddo-umido; il Sole illumina, e la sua luce rende le cose visibili, mentre Saturno è collegato all'oscurità e alle “cose nascoste-occulte” (non solo in senso negativo); il Sole è stato associato alle altezze, Saturno alle profondità (anche in termini di pensiero); il Sole può rappresentare il calore e l'onestà, Saturno la disonestà e un freddo cinismo...ecc.

Governando due segni invernali (il Capricorno e l'Acquario) ed essendo il pianeta (visibile) più distante dal calore del Sole, Saturno è stato associato alla freddezza, all'oscurità e alla propensione a vestire di nero. All'opposizione “simbolica” con i due luminari (che rappresentano lo slancio vitale) possono inoltre essere ricondotte le attribuzioni relative ad eventuali blocchi, ritardi e opposizioni. 

Anche l'associazione con la morte e con i mestieri connessi alla morte (divenuta secondaria nell'astrologia moderna in seguito alla scoperta di Plutone) può essere ricondotta all'opposizione con il Sole, il luminare che svolge un ruolo importantissimo nei processi vitali. A causa delle condizioni estreme della sua natura elementare il pianeta è stato inoltre associato ai processi di decadimento e di putrefazione, e a luoghi ed ambienti insalubri.

La chiave per comprendere la ricchezza di molti altri significati tradizionalmente attribuiti a Saturno sta però nella sua posizione esterna rispetto agli altri pianeti del Sistema Solare, e nella lentezza del suo moto. Essendo il pianeta più distante dal Sole (tra quelli visibili ad occhio nudo), l'ultimo prima della “sfera immutabile” delle stelle fisse (secondo la prospettiva degli antichi), Saturno simboleggiava il confine tra la dimensione temporale e l'eternità. Per questa ragione venne considerato il mediatore dei principi universali che scandiscono l'ordine dei cicli in cui siamo immersi, e finì per rappresentare i principi strutturali della legge eterna e le loro conseguenze nello spazio-tempo. Da queste considerazioni derivano le attribuzioni relative alla legge, alla giustizia (con particolare riferimento agli aspetti punitivi), ai principi etico-morali, al giudizio, al senso del dovere e alle responsabilità.

In virtù della sua posizione sopraelevata rispetto agli altri pianeti del Sistema Solare
Saturno fu associato al potere e all'autorità. Essendo il pianeta più lento (tra quelli visibili ad occhio nudo) finì per rappresentare tutte le imprese che richiedono molto tempo per essere realizzate, e una serie di beni solidi e durevoli.
Per motivazioni legate alla lentezza del suo moto e alla distanza dal Sole (prospettiva e distacco) venne inoltre associato alla saggezza che deriva dall'esperienza, dalla capacità di apprendere dai propri errori, e dall'aver avuto l'opportunità di osservare diversi cicli ripetersi. Per motivazioni simili il pianeta fu associato anche all'0ggettività (in contrapposizione alla soggettività solare), alla coscienza storica e al bisogno di apprendere dalle tradizioni e di tramandarle.

Sarebbe fuorviante credere che gli astrologi del passato attribuissero a Saturno delle caratteristiche esclusivamente negative. Avere il pianeta in condizioni favorevoli (sostenuto da dignità essenziali o accidentali) in un tema natale era infatti considerato un potenziale indicatore di successo, in termini di stima e di riconoscimento sociale, in grado di segnalare la concreta possibilità di riuscire ad essere valorizzati per i propri meriti, grazie all'interiorizzazione di qualità saturnine quali: la capacità di lavorare sodo, la dedizione, l'affidabilità, la serietà...ecc.

Considerando che la frugalità, la capacità di autolimitarsi, e il bisogno di ritirarsi in solitudine sono caratteristiche saturnine, possiamo comprendere perché il pianeta sia stato anticamente associato alla vita monastica e all'ascetismo religioso. A Saturno venne attribuita anche l'umiltà, una virtù strettamente collegata al buon senso e alla capacità di riconoscere i propri limiti e i propri punti di forza in contrapposizione a quelli degli altri. Quando l'umiltà si combina con il senso del dovere e con l'impulso a rispondere ad una legge superiore, possiamo avere manifestazioni di servizio altruistico realmente disinteressato, scevro da secondi fini egoici e dal bisogno di visibilità e di riconoscimento (opposizione con il Sole).

Essendo in relazione alle fasi decrescenti-calanti dei cicli vitali molte tematiche saturnine sono considerate dei mali da evitare o da nascondere nella nostra cultura. Molte persone vorrebbero restare sempre giovani e non invecchiare, si rapportano meglio con le nascite che con la morte, sono più inclini ad accogliere le fasi di espansione piuttosto che quelle di contrazione; ricercano affannosamente il successo, ma faticano ad apprendere dai loro fallimenti; sono più propense ad iniziare nuovi corsi d'azione che a terminare le cose...ecc. Il senso dell'utilità della fase calante dei cicli viene spesso sottovalutato o ignorato, ma è proprio grazie a queste fasi saturnine che possiamo distillare l'esperienza per assimilarla più profondamente. Da questo punto di vista, ai giorni d'oggi come nell'antichità, Saturno continua a manifestarsi come un maestro estremamente benefico, che però spesso preferiamo non ascoltare.  

Rifermenti bibliografici:

Charles Obert, Saturn through the ages, Almuten Press, Minneapolis, 2019.
Chris Brennan, Hellenistic astrology, Amor Fati, Denver, 2017.




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