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CUORI IN INVERNO. SATURNO E LE RELAZIONI

a cura di Elena Cartotto
 

Pensare all’inverno, da un punto di vista astrologico, significa pensare a Saturno signore del Capricorno, ma anche dell’Acquario, segni invernali che difficilmente associamo all’amore, alla tenerezza, alla passione travolgente. Saturno è il pianeta che tendenzialmente determina l’andamento infausto degli oroscopi annuali: a lui è affibbiato il ruolo di “uomo nero” dello Zodiaco. Perfino un celebre film, “Saturno contro” di Ozpetek ne ha esaltato i tratti maggiormente privativi.

Non sorprende quindi che siano proprio i suoi passaggi su pianeti affettivi ed emozionali del tema natale, come Venere o Luna, la chiave di lettura di quelle fasi della vita, brevi o lunghe, che ci vedono lontani dai sentimenti, addomesticati alla realtà, prigionieri di schemi, abitudini e perfino di rapporti logoranti e ormai finiti.

È curioso, però, che, dati alla mano, spesso siano proprio i transiti negativi di Saturno ad accompagnare matrimoni e convivenze ufficiali, ossia la formalizzazione delle relazioni che contano. Astrologicamente ha, invece, un senso chiarissimo: “Saturno contro” chiede di scegliere, atto che, di fatto, implica, la rinuncia a tutti i partner possibili in nome di un solo, unico amore. Le apparenze ingannano: abiti bianchi, brindisi, feste, amici sono solo la superficie, sotto, nel regno profondo e silente di Saturno, essenziale e sobrio, quel che si celebra è un sacrificio coronato dal giuramento che l’esaltazione di Saturno, non a caso assegnata al segno “legalista” della Bilancia, chiede più di ogni altra cosa: pari diritti e pari doveri, insieme nel bene e nel male. Si può immaginare, forse, un equilibrio più “bilancino” di questo? Non stupisce quindi l’idea di un “dovere coniugale”; un’idea che ha molto di Saturno e poco di erotico e che, dopo la scelta ufficiale, va lentamente a prendere il posto dell’avventata, irrazionale e non programmata passione tanto cara alla casa 5^ e al Leone in vista della procreazione, ma anche allo Scorpione possibilmente senza fini procreativi.

Non bisogna poi dimenticare che spesso i futuri coniugi arrivano al giorno delle nozze sfibrati da impegni, incontri, salassi economici: difficile pensare che si possa poi tornare a casa e guardarsi innamorati come il primo giorno. Non per niente qualcuno diceva che il matrimonio è la tomba dell’amore e quell’anello che stringe il dito di Venere, gesto esaltato dal romanticismo letterario e cinematografico di tutti i tempi, ad alcuni fa pensare alla corda intorno al collo dell’impiccato.

Pare comprovato che il desiderio sessuale tenda a calare già nei primi cinque anni dopo le nozze e l’eventuale arrivo di figli sembra peggiorare le cose da questo punto di vista, sebbene l’occuparsi dei bambini da parte dei genitori rafforzi, secondo la psicobiologia, il legame di tenerezza e reciproca protezione tra partner. 

L’idea che assumersi importanti responsabilità affettive sia un’espressione dei transiti dinamici di Saturno verso Luna e/o Venere è condivisa anche dall’astrologia attiva che in caso di passaggi così difficili capaci di mandare a monte anche gli amori più rodati, consiglia di esorcizzare il simbolo con un passo deciso verso l’impegno formale come il matrimonio, se si è solo fidanzati, o verso la generazione di figli se si è già sposati. Talvolta, quando queste possibilità sono precluse, perché già attuate precedentemente, l’esorcizzazione del simbolo prevede perfino opzioni contrarie alle precedenti: se non ci si può impegnare l’uno con l’altro formalmente, meglio separarsi altrettanto formalmente, o almeno in modo ufficioso. Si basa su questa lettura del simbolo la cosiddetta “separazione temporizzata”, ossia il mettere in scena un distacco e un allontanamento tra partner che canalizzi l’energia del transito e la faccia sfogare. Ciò non vuol dire fingere di separarsi di giorno per poi vedersi la notte: anche se il simbolo non viene subito, ma agito consapevolmente dalle parti in causa, deve avere le stesse caratteristiche di una separazione vera, tranne la volontà di lasciarsi definitivamente. Non si può pensare di “ingannare” le energie celesti con una pantomima: Saturno chiede scelta, sacrificio, sofferenza. In una separazione temporizzata i partner cesseranno davvero di vedersi e si sentiranno molto più raramente, accetteranno l’inverno della distanza fisica ed emotiva come il male minore e potranno approfittare del maggior tempo a disposizione per coltivare altri spazi di crescita autonoma e personale.

In alcuni casi l’astrologia attiva non può intervenire perché i cuori dei partner coinvolti, in perfetta sincronicità col transito di Saturno quadrato e/o opposto a Venere/Luna, e talvolta anche congiunto, sono già congelati e si può solo dare voce all’aspetto scegliendo di lasciarsi.

Capita perfino a chi non ha una vita di coppia di trascorrere mesi interi di apatia, solitudine, diffidenza rispetto al prossimo, ai propri stessi familiari ed amici. Addirittura nei bambini si è visto che i passaggi di Saturno su Sole, Luna o Venere possono generare chiusura, scarsa capacità relazionale e un’interruzione della vitalità che nei piccoli è, invece, spesso esuberante e difficilmente contenibile.

Il rapporto Saturno-Sole è sempre difficile, anche se avviene per aspetto di congiunzione, perchè mette in luce la dialettica antitetica tra il principio di vita solare che si incarna nel Leone e si esprime nella casa 5^ proprio attraverso l’amore che genera, e quello di morte saturnino che troviamo nel segno opposto al Leone, ossia l’Acquario collegato alla casa 11^. L’11^ spesso e giustamente associata a progetti, gruppi e amicizie, ha un ruolo molto importante nel contenimento degli eccessi energetici dell’opposta 5^: è una casa di distacco e moderazione. Come sottolineano alcuni astrologi può avere a che fare con la morte e con i lutti perfino più dell’8^ per questa sua connotazione anti-vitalistica che le viene data dall’opposizione alla 5^. Non bisogna poi dimenticare che la casa 11^ precede la 12^, ossia l’ultima casa dello Zodiaco, ovvero la porta sull’ignoto e prima dell’ignoto non può che esserci il distacco da ciò che è noto di cui la morte è una delle possibili espressioni.

Di fronte a transiti di Saturno che chiedono di dare come trofeo il proprio cuore alla giustizia universale rappresentata dall’esaltazione del pianeta nella Bilancia, si può solo “mimare”, ma con reale partecipazione, la morte simbolica delle nostre relazioni, dei nostri attaccamenti alle cose materiali e al nostro stesso ego. L’ascetismo, anche nella sua forma meno sacrale e salvifica, può essere una risposta, per quanto temporanea, alle richieste di Saturno e presenta l’opportunità di generare in noi un’evoluzione verso una forma d vita e di amore più elevata da realizzare poi, quando il transito sarà finito.

Rispetto alle difficoltà che con le relazioni affettive possono manifestare coloro che nascono con Luna, Venere e talvolta anche l’ascendente in aspetto a Saturno, si deve pensare che sono persone che hanno spesso la sensazione di vivere in un inverno perenne, contemporaneamente assetate di calore e impossibilitate a trovarlo, sia per circostanze sfavorevoli che per difficoltà personale ad aprire il proprio cuore. Saturno in qualche modo le protegge, che lo vogliano o meno, e quello che a loro pare un ostacolo esterno che impedisce la vera realizzazione sentimentale, più spesso è una difesa interna che il pianeta ha costruito loro dentro per non farle soffrire. Associare l’amore a un impegno stabile, a un traguardo sociale, a un obiettivo professionale comune alla coppia dà a Saturno il pretesto per liberare, almeno parzialmente, il cuore. Forse non sarà mai estate, ma primavera, forse, sì. 




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