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PET E BAMBINI : CONSIGLI PER UNA RELAZIONE FELICE

a cura di Federica Farini
 

Seguendo alcune regole, il binomio animali e bambini, costituisce un successo educativo per lo sviluppo fisico, psichico, comunicativo, comportamentale, emotivo e sociale di entrambi attraverso gioco, amicizia e relazione, per una quotidianità attiva e stimolante.  

La scelta del pet può essere indirizzata dal veterinario (esperto delle caratteristiche di razza e specie animali), valutando in primis lo spazio domestico, la presenza di terrazzi o giardini, il tempo a disposizione e le abitudini della famiglia. Per i bambini eccellente è certamente il cane – affettuoso, giocherellone, estroverso e comunicatore per eccellenza - ma altrettanto gatti, uccellini, criceti, pesci, il coniglio (che per tenerezza, morbidezza e socievolezza risulta accattivante per i più piccoli). L’animale è un essere vivente e non un gioco, necessita di impegno, affetto e responsabilità (da cucciolo ad anziano): il rispetto va trasmesso dagli adulti ai bambini – ritenendo i pet amici, compagni di vita con esigenze specifiche e diverse dalla proprie a seconda di razza e specie (tale insegnamento favorirà da adulti la considerazione e l’attenzione per l’altro da sé) - così come la supervisione da parte degli adulti (osservare la comunicazione verbale e non verbale dell’animale, che rivela il suo stato emotivo attraverso segnali specifici). Sì all’interazione del pet dall’età neonatale del bambino in poi, in presenza e vigilanza degli adulti (far rispettare lo spazio vitale del pet, i suoi oggetti personali, le regole della prossemica) che favorisca tra pet e bambino relax, gioco e divertimento (non competizione o timore).

Monitorare la salute del pet: per una convivenza serena e priva di pericoli, in primis per i bambini, sottoporlo a microchip (se richiesto), ai cicli vaccinali previsti, a visite veterinarie periodiche, sverminazione ed eliminazione dei parassiti (pulci, zecche). Pulizia e igiene del pet e della casa sono altrettanto importanti e prevedono il cambio quotidiano del fondo gabbia o lettiera da escrementi e depositi, il lavaggio delle ciotole alimentari con acqua molto calda, la pulizia delle zampe dell'animale post passeggiata (salviette detergenti, acqua e sapone, ricordando sempre paletta e busta per la raccolta degli escrementi), la detersione di cucce, gabbie, cuscini dove riposano i pet, (consigliati spray antiparassitari anche per gli oggetti in casa), non dimenticando di lavarsi sempre le mani dopo aver toccato l’animale (soprattutto i bambini soliti portarsi le mani in bocca). Secondo studi clinici la vicinanza con un pet sin dall’infanzia favorisce la diminuzione di insorgenza di allergie ma, se il bambino dovesse soffrirne di specifiche ad animali domestici (solitamente respiratorie, a causa del contatto) e non volendo rinunciare alla presenza dell’amato animale da compagnia, è suggerito lavare accuratamente l’animale almeno una volta a settimana (laddove la specie lo consenta), attenzionando la detersione delle orecchie, dedicando al pet uno spazio circoscritto di casa (per limitare la diffusione degli allergeni nell’aria), evitando che acceda alle camere da letto, usando aspirapolveri specifici dotati di filtro anti acari e pollini e/o sistemi di filtraggi depurativi dell’aria nelle stanze.  

Vantaggi della convivenza tra pet e bambini: un animale domestico nel quotidiano accresce il benessere psicofisico (dell’intera famiglia), rafforzando la connessione con la natura, la creatività, condivisione e socializzazione attraverso divertimento ed emozioni positive. A volte la relazione non è immediata (è giusto rispettare i tempi della formazione del legame tra pet e bambino): l’adulto diventa un facilitatore che responsabilizza il bambino verso regole da seguire per la cura dell’animale; una volta consolidato, il legame favorirà lo sviluppo del bambino, anche in casi di autismo, disturbi del comportamento/psichiatrici/cronici, disabilità psichiche e motorie, motivo per cui negli anni la pet therapy ha assunto un ruolo fondamentale nelle terapie e nell’educazione per il recupero da tali problematiche. In particolare:

sul piano fisico la relazione bambino-animale stimola l’attività psicomotoria e il movimento (anche all’aperto) – in particolare con il cane, che ama giocare, salti e rincorse di persone e oggetti si traducono in allenamento fisico – riducendo il rischio di obesità, migliorando pressione cardiaca e sanguigna, senza dimenticare che la riabilitazione motoria con cavalli e cani agisce perfettamente sulla ripresa psicofisica auspicata. Il contatto con il pet (gioco, coccole e accarezzamento) libera endorfina e dopamina, a favore del rilassamento contro stress e tensioni.

Sul piano psicologico e psichico: il pet non giudica, non ha pregiudizi e si dona completamente senza esigere nulla in cambio, diventando il confidente del bambino in un legame affettivo benefico “di transizione” verso l’indipendenza, un compagno attraverso cui anche i genitori possono insegnare lezioni (i bisogni, la riproduzione, il distacco, la sofferenza, la morte) nello sviluppo dell'integrità personale. Le emozioni negative, l’ansia e lo stress sono sostituite da sentimenti di gioia (il contatto con il pet amico e elemento “calmante” aumenta naturalmente la produzione di ossitocina, ormone del benessere). Il bambino proietta sull’animale le sue paure, sperimentando e riconoscendo tali emozioni durante la crescita, incrementando così stabilità emotiva, autocontrollo e sicurezza, senza timore di essere giudicato. Affetto e gratitudine di un animale consolidano in lui la fiducia di sé, soprattutto in momenti familiari delicati (nuove nascite) dove il bambino può avvertire un senso di esclusione, oltre solitudine e chiusura (soprattutto per i figli unici), agevolando l’elaborazione della gelosia (presenza e calore dal pet) magari accarezzando e ascoltando il gatto fare le fusa, rafforzando così sensibilità, empatia, tolleranza e rispetto per gli altri (la complicità tra bambino e animale aumenta la percezione di protezione). L’autostima cresce nel bambino nella capacità di provvedere alla cura del pet per farlo stare bene (sostentamento, pulizia, uscite) come attenzione e responsabilizzazione, stimolando lo spostamento del sé come unico centro di importanza, facendo sentire il bambino utile, capace e all’altezza del compito (accrescendo l’autonomia e l’autorità sul proprio animale) e, di conseguenza, favorendo partecipazione, motivazione e costanza/resilienza.   

Sul piano comunicativo-sociale il pet stimola la comunicazione verbale (nell'acquisizione del linguaggio con l’animale attraverso elogi, comandi, incoraggiamenti) e non verbale (complicata tra esseri umani ma tipica della sfera animale, basata su gesti, movimento, postura del corpo che devono essere coerenti per funzionare: il gatto miagola per chiedere cibo, fa le fusa se rilassato, il cane scodinzola se vuole giocare, ringhia per difendere il territorio, etc.). La vicinanza con l’animale (e con l’amore che dona) abbassa il senso di isolamento, portandolo all’adattamento a esigenze e tempi differenti rispetto ai propri. L’amicizia e il gioco con il pet favoriscono il confronto, aumentando le capacità relazionali, abituando il bambino a stringere rapporti con i coetanei, nell’inclusione e nell’interazione, oltre imbarazzo e timidezza.   
 
L’astrologia, strumento di ascolto nella relazione, può accostare i Temi Natali (o i dati disponibili) di pet e bambino valutando i lati delicati (sensibili) e di forza. L’equilibrio nel binomio è favorito: da aspetti armonici tra le Veneri dei due partner e tra le case 3 e 9, relative alla comunicazione. L’affinità regna in aspetti armonici o congiunzioni: di Luna dell’uno su quella dell’altro (con Lune in segni di Acqua forti sono empatia e coinvolgimento affettivo), di Sole/Luna, Sole/Luna su Venere, Sole/Luna/Venere su medio cielo o ascendente reciproci.

Mercurio (archetipo di infanzia, curiosità mentale, scoperta del mondo, comunicazione/socializzazione/gioco ed esplorazione) è importante nella coppia animale-bambino: armonie e/o congiunzioni di Mercurio con il Sole o Ascendente e/o di Mercurio su Giove/Saturno del partner rivelano affinità intellettiva/relazionale, se poi vengono coinvolte le case 5 o 11 (quella dell’amicizia) il gioco è fatto. Anche le dominanti di Elemento e Planetarie agiscono per compensazione o per similitudine nel duo: quelle Aria, Fuoco, Solare, Mercuriana, Marziana, Uraniana, Gioviana si attivano nella velocità di stimoli e azioni, necessitano di variare attività per non annoiarsi e sono più spronate da giochi di movimento che sfoghino le energie in eccesso (giochi predatori – rincorrere palle, fresbee, riporto di oggetti, percorsi “sportivi”), mentre quelle Acqua, Terra, Lunare, Venusiana, Saturnina, Nettuniana, Plutoniana si innescano più attraverso il coinvolgimento emotivo (l’energia è più statica) in giochi di concentrazione (insegnare i comandi di base: dare la zampa, seduto, terra, etc.) o di confronto (tira e molla di un oggetto). Ricerca olfattiva e problem solving mettono tutti d’accordo: nascondere bocconcini in giro o in scatoline, tubi, tappetini, coperte per poi trovarli fa la felicità di ogni pet e bambino.

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