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LA PRIMAVERA NEI SEGNI E NEI SOGNI

a cura di Elena Cartotto
 

La primavera è, forse, da sempre, il periodo più atteso dall’umanità per chi ha la possibilità di assistere al mutare del ciclo stagionale. Spartiacque tra il freddo dell’inverno che sembra mimare la morte con il suo senso perenne del ghiaccio, e il caldo estivo, ugualmente immoto, come l’inverno, ma col sole a picco, quasi a voler prosciugare l’uomo di ogni forza vitale, la primavera arriva come un respiro di bellezza e di vita. Basti pensare alla Primavera figurata del Botticelli quadro del rinascimento italiano. In quest’opera del genio nostrano tutto parla di allegria, passione e fecondità: il prato fiorito, il bosco di aranci e alloro, la danza delle tre Grazie, l’alato Cupido che scocca la sua freccia e naturalmente Venere dea dell’amore e della bellezza al centro della scena.

Venere, non a caso, è la signora del Toro, segno che rappresenta il cuore della primavera con il suo incalzare di forme sempre nuove, colori, profumi perché la primavera del Toro è un’esperienza non solo visiva, ma di pura sensualità che coinvolge l’intero essere umano.

La primavera inizia, però, il 21 marzo, giorno dell’equinozio, quando il Sole entra in Ariete. Quella dell’Ariete è una primavera che quasi in modo fallico, in omaggio a Marte governatore del segno, incarna la potenza virile che erompe, con violenza, dalla zolla di terra. Lo diceva bene il poeta T.S. Eliot nel suo celebre verso “Aprile è il più crudele di tutti i mesi, genera lillà dalla terra morta, mescola memoria e desiderio, desta radici sopite con pioggia di primavera. L’inverno ci tenne al caldo, coprendo la terra di neve immemore …”.

Se l’Ariete è lo slancio propulsore di quella nuova vita che si diffonde e innesca il processo produttivo, al Toro spetta il compito di dare una forma a questa vita generando continuamente nella fecondità della natura e dell’arte. 

I Gemelli, borderline come tutti i segni mobili, restano incastrati in questa dimensione a cavallo tra un tempo che va sparire e un altro che ha da venire. In fondo non sanno mai esattamente se il loro compito è chiudere la porta della primavera o aprire le finestre per cogliere, in anteprima, lo sbrilluccicare dell’estate. 

Vivaldi, il musicista della celebre Primavera, sembra quasi aver colto questi tre passaggi del susseguirsi stagionale: il canto degli uccelli richiama l’inizio arietino, il riposo del pastore con il suo cane rimanda al mondo bucolico del Toro e, infine, l’allegra danza è tipica dei Gemelli la cui essenza si esprime nel movimento.

I tre segni della primavera portano nel mondo onirico tutta la loro potente simbologia stagionale, sebbene, come si evidenzia nella sezione del sito dedicata all’interpretazione dei sogni che ci inviate, quasi nulla di quel che sogniamo rappresenta mai ciò che realmente raffigura.

I fiori, se non sono appassiti naturalmente, testimoniano sempre lo sbocciare di qualcosa di importante nella nostra vita: un amore, ma anche un nuovo progetto, un’amicizia, un lavoro. Il loro significato, però, può variare nei sogni, come nella tradizione, a seconda del colore e della tipologia. Le rose rosse indicano spesso una passione bruciante, i fiori gialli gelosie nascoste, le violette timidezza, i gigli spiritualità e purezza, le margherite ingenuità, le orchidee erotismo, il crisantemo malinconia e latenti stati depressivi in quanto fiore collegato ai morti. Se nel sogno qualcuno ci regala un mazzo di fiori che noi accettiamo, il nostro inconscio probabilmente ci sta dicendo che siamo pronti a far entrare l’amore nella nostra vita perché i fiori da sempre simboleggiano il regalo degli amanti alle amate. Talvolta in perfetta analogia con la rinascita primaverile, il comparire dei fiori nel sogno può alludere al desiderio di veder nascere un figlio: i bambini, infatti, nelle fiabe venivano fatti nascere sotto i cavoli o tra le corolle aperte di un fiore.

I prati verdi simboleggiano speranze, energie, rinnovata fiducia nella vita. I giardini, invece, quando appaiono nei sogni possono indicare che stiamo iniziando a prenderci finalmente cura si noi stessi da un punto di vista fisico e psicologico. La presenza nel giardino di un giardiniere probabilmente evidenzia che vicino a noi c’è qualcuno che ci sta sollecitando a mettere ordine nella nostra esistenza, a ripulirla dalle erbacce, a far crescere nuove piante, ossia nuove possibilità. I giardini pubblici rimandano al desiderio di uscire dall’isolamento, di socializzare, estendere la cerchia delle proprie amicizie. Infine il famoso “giardino segreto” può essere un simbolo sessuale femminile.

Gli uccelli possono avere significati diversi. In volo alludono al desiderio di libertà, all’innalzarsi del pensiero e della creatività, al bisogno di sganciarsi dai pesi del quotidiano. Uccelli come la colomba da sempre simboleggiano la pace, l’armonia, l’amore, l’innocenza: se ci arrivano in sogno sono di ottimo presagio. La colomba bianca con il suo ramoscello d’ulivo nel becco è proprio collegata al periodo primaverile pasquale, tanto che c’è anche il famoso dolce a ricordarci questa connessione profonda. La colomba ha quindi una forte valenza spirituale: da un lato è associata alla figura dello Spirito Santo, dall’altro alla Genesi. Fu, infatti, una colomba bianca a consegnare a Noè, terminato il diluvio universale, un ramo d'ulivo per comunicargli l'inizio di una nuova era e il ritorno della pace tra l’uomo e Dio.

I rapaci, invece, sono figure alate più inquietanti e tendono a riportare a galla dall’inconscio paure sopite legate al tempo che passa, alla malattia, alla morte, al destino: non a caso la tradizione li collega a presagi nefasti. Gufi e civette possono, però, avere valenze positive: associati nella mitologia alla dea Atena sono messaggeri di saggezza, intelligenza e conoscenza, tanto che gli studenti dell’antica Grecia si portavano dietro amuleti raffiguranti questi rapaci per affrontare prove ed esami. L’aquila con la sua vista acuta rimanda alla lucidità mentale e alla capacità di distaccarsi dall’istinto ferino che ci condiziona a livello materiale. Se la sogniamo il messaggio che ci porta è estremamente positivo e di grande evoluzione. L’antica astrologia esoterica ci ricorda, infatti, che l’aquila, simbolicamente, non è altro che uno Scorpione che si è evoluto perché è riuscito a dominare il pungiglione trasformandolo nell’intelligenza penetrante dell’aquila. Il potere fisico di fare il male è diventato il potere mentale di scegliere il bene. L’aquila rappresenterebbe anche l’evangelista Giovanni, autore dell’Apocalisse e del Vangelo più enigmatico, mentre i tre segni fissi, Toro, Leone e Acquario sarebbero associati agli tre evangelisti: Luca, Marco e Matteo.

L’ulivo strettamente connesso alla Pasqua rappresenterebbe l’albero della vita, ossia la possibilità per lo spirito di rigenerarsi attraverso il sacrificio. Il rimando è espressamente religioso ed è relativo alla famosa notte di sofferenza che il Cristo visse nell’orto degli ulivi prima di essere tradito e crocifisso. Per altre tradizioni e culture ha valenze diverse, ma sempre positive: per i giapponesi indica vittoria, per gli antichi Greci rappresentava la fecondità, per l’Islam l’ulivo è un albero sacro sulle cui foglie vi è scritto uno dei nomi di Dio.

Infine l’uovo è il simbolo per eccellenza della primavera, vista come rinascita nell’eterno ripetersi del ciclo naturale. L’uovo di Pasqua custodisce in sé questo prezioso significato. Vedere le uova nei sogni è quindi un presagio favorevole: trovarle, comprarle, regalarle, aprirle, venderle. La stessa nota espressione “uovo di Colombo” che rimanda all’esistenza di una soluzione molto semplice per un problema estremamente complicato può comparire nei sogni proprio tramite il simbolo delle uova e suggerirci un’intuizione risolutiva.




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