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LA GESTIONE DEL CUCCIOLO IN FAMIGLIA

a cura di Federica Farini
 

L’arrivo di un cucciolo in famiglia è gioioso e travolgente come i cambiamenti che apporterà ad abitudini e organizzazione domestica. I primi sei mesi sono basilari per creare un buon “imprinting” psico-emotivo per il futuro sviluppo del cucciolo ed evitare problemi comportamentali da adulto: creiamo relazioni e un ambiente sicuri e accoglienti, nel rispetto del benessere umano e animale, vediamo come.

Cure ed effetti personali – per ambientarsi, abituiamo il cucciolo a punti di riferimento, separando sempre i suoi effetti personali da quelli di eventuali altri animali, collocando in zone di casa dedicate e tranquille (ma non isolate) la sua cuccia (contro una parete o un mobile), la lettiera (o gabbia se necessaria), ciotole rialzate, per deglutire meglio (numerose e sparse in varie aree di casa per il gatto, da lavare a fine pasto e ritirare nel caso del cane) e acqua sempre fresca e pulita.
L’inserimento del gatto, animale territoriale e abitudinario, richiede gradualità, lasciandolo per i primi giorni in una stanza insieme ai suoi effetti personali prima di farlo accedere all’intera casa, da attrezzare con punti ristoro specifici: tiragraffi (affilare le unghie è basilare per la comunicazione territoriale e la forma psico-fisica) e incremento dello spazio in verticale (salire e arrampicarsi su mensole e supporti rialzati dà sicurezza al gatto come preda).

L’alimentazione del cucciolo, a orari regolari, va bilanciata anche a seconda di razza, età, peso e gusti del pet, per il cane tre/quattro volte al giorno fino ai quattro mesi e dal quinto due volte al giorno, senza dimenticare antiparassitari, antipulci e toelettatura per razze specifiche (non esagerando con i bagni).

Il sonno nel cucciolo è fondamentale perché consente ai neuroni di rigenerarsi e svilupparsi (il cane riposa fino a 20 ore al giorno) e l’utilizzo della copertina aiuta a trasmettere calma e legame di appartenenza domestica al pet, anche in ambienti fuori casa.

Da promuovere l’inserimento educativo e non coercitivo del kennel (recinto per cani, da allestire con un cuscino, ciotola d’acqua e giochi) che può rassicurare il pet come rifugio-area protetta anche in assenza dei famigliari umani, metodo utile per imparare a gestire i bisogni (feci e urina) perché il pet tende a non sporcare l’area del sonno, pertanto è obbligato a trattenersi. Se il cucciolo di cane deve terminare il ciclo vaccinale e non gli è consentito uscire in piena libertà, può essere abituato all’uso delle traversine (panni assorbenti da disporre a terra): premiamolo con cibo e coccole sia quando riesce a utilizzarle, sia quando apprende a fare i bisogni all’esterno (associazione con gioco/divertimento alla situazione proposta).

Se staccare il cucciolo dalla madre troppo presto non è indicato (potrebbe non aver appreso le regole sociali come controllare la capacità/intensità di morsi e graffi nei confronti di altri individui), è opportuno che il cucciolo fin dal primo mese sperimenti costantemente e gradualmente il maggior numero di contatti con l’esterno (oggetti, luoghi, suoni/odori, persone) per non sviluppare paure immotivate da adulto, maturando abilità nell’adattamento sicuro e indipendente ai cambiamenti, imparando il sistema di comunicazione con gli esseri umani e con gli individui della sua specie. 
 
Educazione alle regole: il pet non apprende tramite punizione, non possedendo la capacità di giudizio dell’essere umano; dire di no al cucciolo (con voce bassa e secca) è indicato in flagranza di errore, quando cioè può collegarlo all’azione contestuale; quando si comporta come vorremmo, premiamolo con cibo, carezze e gioco (“rinforzo positivo”), ignorando le risposte scorrette e proponendo un’alternativa di azione corretta da ricompensare se eseguita.

Esercizi educativi per il cucciolo? Insegnargli a seguire lo sguardo del proprietario per apprendere a riferirsi a lui (doggy zen per i cani), il “seduto”, attendere il segnale con la mano dell’umano per poter mangiare dalla ciotola, rispondere al richiamo (abbassandoci e dando le spalle al cane, chiamandolo): consuetudini che lo renderanno diligente e capace da adulto.

Una routine organizzata a orari definiti (pasti, uscite, esercizio fisico/gioco, sonno) si traduce in un riferimento per la sicurezza psico-affettiva del cucciolo, abituandolo a essere indipendente e dissuadendo l’eccessivo attaccamento all’umano, che può produrre in lui timori e ansia una volta lasciato solo (chiudere la porta quando si va in bagno, non creando rituali di ingresso e uscita da casa).

Nella fase delle passeggiate al guinzaglio, aiutiamoci con un bocconcino nella mano per “attirare” il cane al nostro fianco (condotta al piede), premiandolo se si mantiene calmo senza tirare e quando obbedisce al richiamo (se si agita o non torna non riceverà il premio e interromperemo l’andatura).

Al cucciolo di cane è concesso dormire nella stessa stanza dei propri umani (essendo un animale sociale venire separato dal branco non è naturale) anche perché il cucciolo ha già subito il trauma del distacco da mamma e fratelli: non va ignorato se piange di notte (l’emozione negativa necessita rassicurazione ed empatia per evitare disturbi comportamentali in futuro), ma accarezzato con la mano all’interno del suo giaciglio, senza spostarlo, lasciando un effetto personale intriso di odore dei proprietari per trasmettergli presenza. Insegnare al cucciolo a restare da solo in maniera graduale (non 24 ore su 24 solo in occasione del suo arrivo, esponendolo al successivo rischio di ansia da separazione dai suoi umani) è utile per non maturare paure durante le assenze dei suoi cari: quando è occupato a giocare, possiamo uscire dalla stanza (senza avvisarlo) e premiarlo al rientro se è stato tranquillo (evitando di lasciarlo solo quando dorme, potrebbe spaventarsi al risveglio non trovando nessuno), allungando progressivamente la durata delle nostre uscite.

Gioco e coccole fin dai primi mesi - Abituare il cucciolo a essere accarezzato spesso coadiuverà la sua fiducia verso il contatto estraneo (visite veterinarie e toelettature): per abituarlo, posizionandolo su un tavolo, procediamo accarezzandolo/spazzolandolo nei punti più delicati (orecchie, zampe, polpastrelli, inguine e addome) premiandolo con cibo gustoso per un’associazione piacevole con l’esperienza. Altresì il gioco tra simili fin dai primi mesi costituisce un esercizio di apprendimento delle capacità cognitive, di comunicazione e relazionali (delle norme di comportamento sociale, dovendo dosare azioni e reazioni nei confronti degli altri come autocontrollo) e il gioco con gli esseri umani (insegnamento dei comandi di base come seduto, terra, resta, molla, zampa) accresce la collaborazione reciproca. Moderando i giochi di forza eccessivamente eccitanti come la lotta, sì al “tira e molla” con una treccia, al riporto di oggetti (sempre due, da scambiare a turno per non dare al pet la sensazione negativa della privazione), l’attivazione mentale (scatole, bicchieri, coni, tubi, tappeti olfattivi), ricerca di cibo (per stimolare perlustrazione e olfatto), in modo che il cucciolo si diverta, scarichi le energie e sviluppi concentrazione e autostima; per il cane, i giocattoli da mordere in morbida gomma naturale sono utili antistress contro il fastidio provocato dalla crescita dei denti.
 
L’astrologia può favorire il benessere e il legame con il cucciolo attraverso l’analisi della Luna nel Tema Natale del pet – archetipo di infanzia, bisogni emotivi, imprinting affettivo trasmesso dalla prima figura di accudimento (mamma/umano di riferimento) come modello relazionale che il cucciolo applica successivamente da adulto (grado di fiducia/sensibilità) –  che, se buona, dona al cucciolo capacità relazionali e sicurezza nel contesto (Sole e Luna armonici), se invece riceve dissonanze esporrebbe il pet a squilibrio emotivo, difficoltà nella socializzazione, reazioni comportamentali critiche e improvvise, percezione del mondo come pericoloso, eccessiva dipendenza dall’umano.

L’equilibrio tra Mercurio e Luna determina un’infanzia ricca di stimoli intellettivi (gioco, relazioni e movimento fisico), mentre con aspetti dissonanti il cucciolo verrebbe limitato in vivacità cognitiva e interazioni.

Con stabilità tra Luna e Venere, pianeti affettivi per eccellenza, il cucciolo è protetto e amato, evidenziando bellezza/armonia fisica, in difficoltà se gli aspetti tra i due pianeti sono compromessi.

Luna e Giove armonici denotano un ambiente ricco di risorse per il cucciolo, ma se sono dissonanti, la tendenza è esporsi a pericoli o di eccedere nelle reazioni.
Le congiunzioni e i buoni assetti tra Luna-Nettuno rivelano intensa sensibilità, che in aspetti dissonanti acuiscono contrarietà nella routine quotidiana, isolamento, attaccamento dipendente.

La configurazione di Marte nel Tema Natale del cucciolo è emblematica della maturazione (infanzia, adolescenza, età adulta) come simbolo di dominanza e indipendenza, in relazione a Mercurio (come incanala la sua energia vitale, come esprime il suo stile di “gioco” che è la simulazione e l’apprendimento delle abilità di specie, di sopravvivenza, di comunicazione, socializzazione, motivazione a staccarsi dalla simbiosi materna). Con Marte e Luna positivi il cucciolo manifesta affermazione, sicurezza e dinamismo, se in disequilibrio può invece interiorizzare paure similmente alle criticità tra Luna e Urano (agitazione e ribellione), che se armonici inclinano a un’infanzia densa di eventi/cambiamenti. Con aspetti positivi tra Luna e Plutone il cucciolo consolida forza e determinazione, ma se i pianeti sono disarmonici restrizioni, timori, aggressività possono esplodere fuori controllo.

Interessante anche osservare nel Tema Natale del cucciolo gli aspetti della sua casa due (base sicura intesa come attaccamento affettivo equilibrato), la casa quattro (esplicativa di affettività e cure che riceve dall’ambiente domestico) e la casa ottava (il distacco, la sua capacità di indipendenza).

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