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VENERE E IL POTERE DELL'AMORE

a cura di Elena Cartotto
 

“L’amore non è un’avventura. Prende sapore da un uomo intero. Ha il suo peso specifico. È il peso di tutto il tuo destino. Non può durare un solo momento. L’eternità dell’uomo passa attraverso l’amore. Ecco perché si ritrova nella dimensione di Dio – solo lui è Eternità”.

A pronunciare queste parole sotto lo pseudonimo di Andrzej Jawien fu Karol Wojtyla che nel periodo della sua gioventù scrisse dei componimenti teatrali e poetici, compreso questo dal titolo La Bottega dell’Orefice - meditazioni sul sacramento del matrimonio che di tanto in tanto si trasformano in dramma.
Pare strano che sia un sacerdote, e non un sacerdote qualunque, ma il futuro papa Giovanni Paolo II, ad occuparsi di tematiche sentimentali. Ma Wojtyla, era Toro con Venere in Toro e ascendente Bilancia, ossia la massima espressione della venusianità: Venere, infatti, governa sia il Toro che la Bilancia.

Nel Toro Venere si esprime attraverso un’affettività immediata e naturale che mette in sintonia questo segno con il creato, gli animali, i bambini, con tutto ciò che proviene dal grembo della grande madre Terra, uno dei volti di Venere. Nella Bilancia Venere incarna soprattutto l’amore dell’Altro nel senso più puro del termine. La Bilancia per la sua posizione che la colloca esattamente a metà dello Zodiaco di fronte all’Io arietino, e a fiorire nell’equinozio d’Autunno, in quell’equilibrio perfetto che vede specchiarsi l’una nell’altra la luce e l’oscurità, rappresenta il primo vero segno sociale. La Bilancia, infatti, nella continua ricerca di quell’equilibrio dinamico che dà senso alla propria esistenza, non solo zodiacale, riconosce l’Altro per quello che è veramente: ossia un soggetto libero, portatore di diritti e doveri, meritevole di rispetto e di amore; un amore che in sintonia con l’Aria a cui appartiene la Bilancia stessa come elemento, cerca di liberarsi dai condizionamenti dell’istinto e dal pragmatismo di una ragione intenta unicamente a cercare il proprio utile.

Karol Wojtyla sembra manifestare apertamente questo slancio del settimo segno dello Zodiaco che mira prima a comprendere e poi a superare la contraddizione che si crea nell’Io, a causa dell’Altro: “Volevo considerare l’amore solo una passione, un desiderio dominante – tutto qui – credevo che la passione fosse qualcosa d’assoluto. Ecco perché non riuscivo a capire il perché della strana persistenza di Teresa dentro di me […]. Talvolta la maltrattavo nei miei pensieri […]. Mi sembrava che mi perseguitasse con il suo amore e che dovessi troncarlo una volta per sempre. Intanto il mio interesse cresceva, l’amore nasceva proprio dalla contestazione. Perché l’amore può essere anche uno scontro nel quale due esseri umani prendono coscienza che dovrebbero appartenersi”.

La passione in senso proprio appartiene non a caso all’Ariete, primo segno dello Zodiaco, che in sé contiene le valenze di Marte, Plutone e Sole. Nel cammino che dall’Ariete porta alla Bilancia, e dal maschile Marte alla sua complementare femminile Venere, la passione si arricchisce di elementi che la trasformano pur mantenendone intatta l’essenza profonda. Venere ama e desidera non meno di Marte, ma nel Toro che è già un passo oltre l’Ariete, Venere diventa affettuosa e sensuale: non dà e prende nel divampare di un incendio È avvolgente, tocca, protegge, dispensa nutrimento insieme all’amore. Nella Bilancia Venere arriva depurata dalle ceneri dell’Ariete perché Toro, Gemelli, Cancro, Leone e Vergine le hanno dato modo di conoscere oltre all’esplosione desiderante dell’Io arietina, l’affetto, la famiglia, la cerebralità, la procreazione, le regole. La Venere della Bilancia è consapevole del mondo che la circonda, degli Altri che la definiscono e in cui si specchia, dell’intima forza dell’equilibrio degli opposti. La Venere della Bilancia dispensa amore e riconoscimento: l’Altro è in quanto la desidera, esattamente come lei desidera l’Altro.

Questo desiderio di dare e ricevere amore che Venere ci pone davanti è in realtà l’ultimo vero baluardo contro l’amore liquido di cui parlava il grande pensatore Bauman, un amore ormai onnipervasivo dell’intera nostra società, un amore inteso unicamente come slancio destinato a spegnersi, frutto di una scelta di marketing che la diffusione di internet e dei social favoriscono mostrandoci l’Altro come l’immagine di un prodotto che in men che non si dica diventa oggetto di consumo.

Il vero amore dura: questa è la grande verità che lo Zodiaco attraverso i suoi millenari simboli planetari ci racconta. L’amore non è qualcosa destinato a spegnersi, nella fugace passione arietina, segno per altro in cui Venere è in esilio. E non dura banalmente per agevolare fini procreativi ed educativi della prole, altrimenti avremmo una Venere domiciliata nel Leone.
Il vero amore dura perché dietro le spalle della Venere domiciliata nel Toro e nella Bilancia, c’è un alleato inatteso: Saturno.
Si associa Saturno alla caduta di Venere nel Capricorno, ma va detto che Venere in Capricorno non blocca l’amore, né lo brucia, caso mai lo raffredda impedendone l’esaltazione romantica come vorrebbe, per l’appunto, la Venere esaltata nell’opposto Cancro.

Come insegna Lisa Morpurgo, Saturno è esaltato nella Bilancia e si trova in trasparenza nel Toro, proprio i due segni di Venere. Questo ci dice simbolicamente che tra Venere e Saturno non sussiste inimicizia, ma può stabilirsi una feconda alleanza che toglie all’amore tutto quell’involucro di epica e smodata passione che accompagna certamente l’innamoramento ma che non determina il nascere e perdurare dell’amore in sé.  Ed è sempre Saturno, dall’alto della sua razionalità che è anche percezione delle forme e del Bello, a dirci che l’amore non è solo rinuncia, sacrificio, sconfitta, perdita, morte, tutte espressioni, per quanto negative, dell’amore romantico. L’amore, forse, nel ricucire i significati di Venere e Saturno, è quel che diceva il poeta Ungaretti quando nel suo celebre verso tratto dalla poesia Silenzio in Liguria scriveva: “l’amore è una quiete accesa”.

Saturno che esalta e traspare nei segni di Venere, ci ricorda che l’amore non è la tempesta, ma è uscire insieme dalla tempesta, dai tormenti, dall’immaginazione che tutto trasfigura. Come non ricordare lo splendido monologo tratto dal film del 2001 di John Madden con Penelope Cruz,“Il mandolino del capitano Corelli”?

"Quando si accende, l'amore è una pazzia temporanea. L'amore scoppia come un terremoto ed in seguito si placa e quando si è placato bisogna prendere una decisione. Bisogna riuscire a capire se le nostre radici sono così inestricabilmente intrecciate che è inconcepibile il solo pensiero di separarle. Perché l'amore è questo. L'amore non è turbamento, non è eccitazione, non è il desiderio di accoppiarsi ogni istante della giornata, non è restare sveglia la notte immaginando che lui sia lì, a baciare ogni parte del tuo corpo. Questo è semplicemente essere innamorati e chiunque può facilmente convincersi di esserlo. L'amore, invece, è quello che resta del fuoco quando l'innamoramento si è consumato. Non sembra una cosa molto eccitante ma ... lo è."

Il riferimento alla necessità di prendere una decisione ci rimanda, inevitabilmente, al Saturno in esaltazione nella Bilancia. Il parlare di radici intrecciate ci ricorda la madre terra tanto cara al Toro, segno in cui Saturno è in trasparenza.

Se Saturno rappresenta la presa di coscienza personale e collettiva della realtà, oltre ogni fumosa mistificazione, e Giove innesta nella vita l’espansione ottimistica di quella stessa realtà, Marte e Venere, gli amanti dello Zodiaco, sono coloro a cui viene consegnato questo nuovo mondo in cui costruire e generare tramite il coraggio e l’amore. Ciò che Nettuno aveva immaginato e Urano iniziato, si compie passaggio dopo passaggio, pianeta dopo pianeta, attraverso la forza invisibile dell’amore che si nutre della passione di Marte senza restarvi ancorata. 

Il potere dell’amore non genera solo corpi attraverso la procreazione fisica, ma genera idee, valori, pensieri, arte, bellezza, perché solo lo sguardo che ama continua a vedere il bello dove gli altri non vedono nulla. Sarà la bellezza a salvare il mondo diceva lo Scorpione Dostoevskij che si appella a Venere, invece che a Marte.

Molte analisi sociologiche rilevano come quartieri brutti, sporchi, degradati finiscano per produrre maggiore delinquenza, violenza, rassegnazione. Lo storico Marc Fumaroli diceva che educare i bambini alla bellezza non vuol dire portarli nei musei, ma consentire loro di vivere in bei posti dove l’occhio possa farsi anima già solo guardandosi intorno.

Il potere dell’amore che genera la bellezza è immenso.  Per Aristotele l’uomo non può fare a meno della “felicità” e per questo chiedeva agli architetti di rispettare il principio secondo il quale “le città vanno costruite in modo da proteggere i suoi abitanti e concepite in modo da renderli felici”.
Il celebre architetto Le Corbusier con una congiunzione secca Sole/Urano nella Bilancia diceva che “l’architettura è al di là dell’utile”, perché il suo valore più proprio è la bellezza. Il Vero, il Bello e il Buono non andavano forse di pari passo per gli antichi Greci?

Per quanto concerne le potenzialità di Venere nel tema natale, il pianeta dell’amore sarà rafforzato in quei temi in cui è dominante (calcola la tua dominante col nostro algoritmo) o in cui si trova stretto ai punti cardinali: ossia ascendente, Medio Cielo, discendente o Fondo Cielo. La stessa cosa vale, con i dovuti distinguo, per chi ha Venere congiunta o in aspetto ad un pianeta personale, sebbene la congiunzione con Sole e/o Mercurio sia meno significativa in quanto piuttosto comune. 

Venere congiunta o in buon aspetto alla Luna rafforza l’affettività della persona, la capacità di esprimere emozioni, il senso materno, l’amore per la bellezza e l’arte. Le donne tendono a vivere bene la propria femminilità senza sentirsi in competizione col maschio e gli uomini sono particolarmente sintonizzati col femminile: capiscono le donne e hanno in genere molte amiche. I cattivi aspetti Venere/Luna denotano un senso di frustrazione verso la madre nell’infanzia e possono complicare i rapporti con le donne per entrambi i sessi.

La congiunzione o i buoni aspetti Venere/Marte amalgamano sentimento e passione, mentre i cattivi aspetti dissociano questi significati producendo situazioni curiose in cui si può provare spinta sessuale senza amore verso certi soggetti e amore, privo di desiderio, per altri.

Venere congiunta o in buon aspetto a Saturno facilità la nascita di amori nella maturità della vita e anche la possibilità di unirsi a persone autorevoli e prestigiose. I cattivi aspetti spesso fanno soffrire o per senso di solitudine o perché si trovano partner “freddi” che feriscono emotivamente.

Venere associata a Urano facilita i colpi di fulmine e la nascita di relazioni in cui si condividono lavoro ed interessi. Gli aspetti dinamici possono spezzare improvvisamente le unioni o anche creare legami disfunzionali in cui è il soggetto con la Venere lesa da Urano a dare molto di più nel rapporto.

La congiunzione e i buoni aspetti Venere/Nettuno facilitano gli amori in viaggio, a distanza, le avventure, ma anche i sogni ad occhi aperti. Gli aspetti conflittuali generano disillusioni e tradimenti.

Infine aspetti Venere/Plutone nel proprio tema natale possono dare origine a rapporti molto intensi sia sessualmente che a livello psicologico, col rischio, però, se si parla di quadrature e opposizioni, di subire pericolose manipolazioni da parte del partner.

I transiti di Venere sono particolarmente rilevanti quando Venere è retrograda perché riporta in superficie situazioni affettive irrisolte e perfino stati d’animo ambivalenti verso amori da tempo finiti.




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