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LA LUNA E IL POTERE SELLA SENSIBILITÀ

a cura di Elena Cartotto
 

“Trovarsi, trovarsi, ecco il problema della vita, poi alla fine ci si trova soli, ed è meglio restare soli con i nostri fantasmi ed i nostri ricordi che sono più vivi delle cose che colpiscono i nostri sensi. Così soli saremmo perfetti, se non fosse per quella lampada lontana, che manda una vaga, inquietante luce”. Così scriveva il Cancro Pirandello, Premio Nobel per la letteratura, che sembra parlare di una luce fioca, quasi lunare, che diversamente da quella solare non rende evidente la vita presente nella sua intensità di colori e passioni. Caso mai alla luce della luna emergono le sfumature, le assenze, le ombre del passato. Lo dice un altro personaggio lunare, Leopardi, nel suo celebre inno “Alla Luna”: “Ma nebuloso e tremulo dal pianto/ Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci/ il tuo volto apparia che travagliosa/ era la mia vita: ed è, né cangia stile/ O mia diletta luna. Eppur mi giova/ La ricordanza, e il noverar l’etate/ del mio dolore”.

Se il Sole esprime la fiamma della coscienza, la Luna illumina l’inconscio e la consapevolezza sfumata, dai bordi incerti, del tempo che fu. Il Sole conforma la nostra azione al tempo attuale, la Luna riceve le impressioni in divenire. Nella Luna si depositano le immaginazioni di Nettuno, le svolte decisive di Urano, i ghiacci e le solitudini bianche di Saturno, la spinta vitale e ottimistica di Giove, lo slancio, talvolta eroico, di Marte, gli affetti a tutto tondo di Venere che sulla sensibilità lunare semina la possibilità del sentimento.

Emozioni lunari e affettività venusiana si intrecciano, si somigliano, si scambiano, ma non sono la stessa cosa: l’emozione viene prima e dipende dalla qualità della nostra sensibilità che può essere acuta, debole, profonda, eccessiva. La sensibilità della Luna accoglie, contiene, trattiene le sensazioni del mondo esterno e interno: toccherà agli altri pianeti elaborarle e trasformale in atti, gesti, parole, strategie, capacità di amare. La Luna è ciò che sta all’origine, è la base, il cominciamento e non a caso corrisponde alla nascita, all’infanzia, al rapporto con la madre. Sulla Luna, in senso simbolico, anche se non se siamo sempre consapevoli, costruiamo tutto il nostro futuro: per questo capire il suo stato celeste è particolarmente importante. Gli adulti che diventeremo sono in gran parte il frutto della capacità che abbiamo di restare fedeli a quei bambini che eravamo un tempo, pieni di sogni, di amore per la vita, ma anche di delusioni, timori inespressi e ferite dimenticate.

Il bambino che ci portiamo dentro è, in fondo, il fanciullino di pascoliana memoria, ossia uno spirito sensibile, in grado di meravigliarsi anche delle cose più semplici. Il poeta a differenza dell’uomo normale mantiene vivo dentro di sé il rapporto col fanciullino anche da grande. La Luna sappiamo essere governata da due segni molto suggestivi per quanto concerne la potenza della scrittura e della poesia: ossia il Cancro, in cui è domiciliata, e i Pesci, segno dell’esaltazione lunare. Pascoli, Capricorno, ha sentito, come accade a tutti i segni, il richiamo potente del suo opposto, il Cancro, e non è riuscito a ignorarlo. Tutto, in fondo, può trasformarsi nello scorrere incessante della nostra vita: ce lo insegna Nettuno. Però, la nostra essenza più profonda, il bambino interiore, è come il profumo di un fiore, di quel determinato fiore: rimane lì, per sempre, come un’ancora e, al contempo, come un approdo tra le alterne tempeste dell’umano vivere.

Lo scrittore francese George Bernanos, Pesci, altro segno di matrice lunare, nel suo libro “I grandi cimiteri sotto la luna” scrive: “Ogni vita è sotto il segno del desiderio e del timore (…). Voglio solo rimanere sino alla fine fedele al ragazzo che fui. Sì, l’onore e quel po’ di coraggio che possiedo mi vengono da quell’essere per me misterioso che trottava sotto la pioggia di settembre attraverso i pascoli intrisi d’acqua, col cuore gonfio del prossimo ritorno a scuola (…) sì, mi vengono dal fanciullo che fui e che è ora per me come un nonno”.

Il potere della sensibilità genera questo legame indistruttibile con la nostra anima antica, ossia l’essenza più innocente che mai abbiamo conosciuto e mai conosceremo e il cui ricordo si riattiverà ogni volta che scopriremo la tenerezza nella vita attraverso i figli, nostri e altrui, gli animali amati, gli anziani fragili, le debolezze da coccolare e proteggere, l’attenzione verso chi è piccolo, indifeso, abbandonato. Il potere della sensibilità è il fondamento della parola più bella e importante che esista al mondo, la dignità. Dignità che scaturisce dall’essere fedeli a se stessi nel mutare del tempo, delle condizioni, dell’età: fedeli a quei bambini che siamo stati.   

La nostra società è fortemente uranizzata a causa della rivoluzione tecnologica. Urano, come ci ricorda Morpurgo è un anti-luminare: col suo domicilio base nel Capricorno e la sua esaltazione in Vergine, oppone il domicilio e l’esaltazione lunare.  Assistiamo quotidianamente a causa dell’impatto del web e dei social nella comunicazione di massa all’esasperazione e ripetizione seriale del male che è sempre esistito e sempre esisterà, ma che pare diventato ancora più cattivo e crudele, proprio verso i simboli della Luna, da quando viviamo nella virtualità. Lo schermo sembra attutire il sentire; la violenza perpetrata verso le donne, gli animali, i fragili pare quasi una sfida da videogame. I nativi digitali devono fare i conti con questo bambino interiore racchiuso in uno smartphone fin da quando vengono al mondo, ma anche gli adulti, vittime dell’accelerazione informatica, stanno perdendo il contatto con la propria sensibilità. Se Urano ha il grande pregio di spingerci fuori dalla comfort-zone grazie al potere del cambiamento che gli è proprio, il suo più grande limite è proprio quello di rendere ogni individuo strumento di processi collettivi più ampi. L’individuo, in quest’ottica, non è più un fine in se stesso, ma diventa un semplice mezzo atto a favorire l’inarrestabile corsa uraniana verso la realizzazione pratica.

Il ritorno alla Luna ci difende da tutto ciò. Ritornare alla Luna significa ritornare al contatto genuino, non mediato, con le persone, la natura, la bellezza partendo dall’educazione dei bambini. Significa imparare a prendersi cura dell’Altro da sè non per mera responsabilità saturnina o sentimento venusiano, ma per sensibilità lunare, perché “gli altri siamo noi” come diceva il titolo di una celebre canzone di molti anni fa. Curare l’altro, è curare me stesso e salvaguardare la dignità di entrambi. Non abbiamo solo bisogno di trovare chi accolga e contenga le nostre emozioni, ma dobbiamo essere, a nostra volta, specchi capaci di rimandare all’infinito l’amore altrui.

Nella società liquida la possibilità di consumare a piacimento ogni cosa, persone comprese, è diventato il criterio per stabilire la felicità. In realtà come scriveva Ralph Waldo Emerson: “L'unica ricompensa della virtù è la virtù, l'unico modo di avere un amico è esserlo”.

Per quanto concerne le potenzialità della Luna nel tema natale, il pianeta della sensibilità sarà rafforzato in quei temi in cui è dominante (calcola la tua dominante col nostro algoritmo) o in cui si trova stretto ai punti cardinali: ossia ascendente, Medio Cielo, discendente o Fondo Cielo. La stessa cosa vale, con i dovuti distinguo, per chi ha la Luna congiunta o in aspetto ad un pianeta personale.

La Luna in buon aspetto al Sole rafforza il legame tra emozioni e consapevolezza generando nella persona portatrice dell’aspetto una profonda armonia psichica che le permette di agire senza sacrificare il proprio bambino interiore, ma anzi rendendolo parte del processo decisionale. La congiunzione, invece, resta ambigua perché può generare una certa impermeabilità verso l’esterno per cui le emozioni personali affiorano, sì, alla coscienza, nutrendola, ma permane una sorta di ottundimento emotivo verso gli altri. Aspetti conflittuali complicano, ovviamente, il quadro perché possono creare un vero e proprio cortocircuito tra il sentire e il capire sbilanciando l’azione a volte in un senso, a volte nell’altro per cui o si è troppo sensibili o, al contrario, troppo duri.  

La congiunzione e i buoni aspetti Luna/Venere facilitano il percorso che dalle emozioni porta ai sentimenti creando una felice amalgama che aumenta la dolcezza, l’empatia, ma anche una reale capacità affettiva. La dissociazione tra i due pianeti come accade nella quadratura e nell’opposizione rende insicuri nella gestione dei sentimenti. Le emozioni ci sono e la sensibilità è attiva, ma si ha molta paura di non essere autenticamente corrisposti dagli altri. Questo può frenare lo slancio del cuore, pur permanendo una buona reattività emotiva. 

La Luna congiunta o in buon aspetto a Mercurio favorisce l’elaborazione delle emozioni e la loro espressione in campo comunicativo. La persona è molto attenta non solo a quel che la gente dice, ma a come lo dice, riuscendo a cogliere in modo immediato molti segnali non verbali legati al tono della voce e alla gestualità. Gli aspetti negativi, naturalmente, agiscono in senso contrario rendendo più difficile mettere assieme sensazioni e percezioni.

La Luna congiunta o in buon aspetto a Giove tende a offrire molto in termini di attenzione ed empatia. I cattivi aspetti non tolgono la propensione a dare, ma possono far pensare alla persona che, di fatto, riceva meno di quel che dà, probabilmente perché nell’infanzia si è avvertita la scarsa generosità della madre nel donarsi alla relazione col figlio/a.

Saturno congiunto o in buon aspetto alla Luna modera la sensibilità che diventa più finalizzata al raggiungimento di obiettivi strategici: è uno dei classici aspetti del potere femminile. I rapporti conflittuali possono generare, invece, ferite emotive profonde già dall’infanzia e rendere difficile da adulti bilanciare il dare e l’avere nelle relazioni con gli altri. La tendenza è quella di sacrificarsi.

Il rapporto Luna e Urano è complesso perfino nei buoni aspetti perché mette in connessione un luminare con un’anti-luminare. Ci possono essere forti slanci emotivi totalmente slegati dal senso pratico, ma anche paralisi interiori improvvise che impediscono di lasciarsi andare e di accogliere l’altro. Si teme di venire strumentalizzati, ma questa difficoltà può attivare delle compensazioni che portano a utilizzare strumenti uraniani per rendere produttiva la Luna: l’astrologia può essere, secondo Liz Greene, uno di questi.

La congiunzione e i buoni aspetti Luna/Nettuno, mettendo virtualmente in contatto i due segni della Luna, ossia Cancro e Pesci, naturalmente amplificano la sensibilità lunare fino a generare sensitività e premonizioni. In questi soggetti esiste un senso profondo di appartenenza al cosmo e la difficoltà a mettere dei confini tra sé e gli Altri. Con aspetti negativi la sensibilità rimane uguale, ma può essere vissuta in modo drammatico con questo senso di sconfinamento che mette in crisi l’identità personale. Spesso alla base ci sono madri alienate, fuggitive o troppo originali. 

Infine aspetti tra Luna e Plutone nel proprio tema natale possono favorire una marcata predisposizione verso la psicologia e le scienze umane dato che la sensibilità tende ad avvalersi di modalità plutoniche per esprimersi e andare incontro all’Altro. Attenzione, però, agli aspetti conflittuali che possono generare relazioni di tipo manipolatorio.

I transiti della Luna non sono parlanti su tempi medio-lunghi, ma molto significativi, specialmente per quel che riguarda il complesso delle fasi lunari, nell’analisi giornaliera, settimanale e mensile del proprio tema natale.




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