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PLUTONE E IL POTERE DELLA CREATIVITÀ

a cura di Elena Cartotto
 

Plutone secondo il mito è il fratello invisibile di Giove e Nettuno. Invisibile perché, per sorte, nella spartizione dei luoghi e dei poteri gli è toccato l’oscuro regno dei morti, l’oltretomba, mentre Giove governa l’Olimpo, e Nettuno l’infinito mare. Plutone, Ade nella sua versione greca, indossa un elmo che gli copre tutta la testa. Non emerge mai dalla notte in cui è confinato: solo in due occasioni lascia gli inferi per entrare nel mondo della luce. La prima volta per il rapimento, noto come “ratto”, di colei che diventerà sua moglie, ossia Proserpina, e la seconda per ascendere all’Olimpo in quanto ferito e bisognoso di cure. Gli altri dei lo disprezzano e gli uomini ne hanno paura perchè è noto che chi entra nel cimitero delle ombre non ne uscirà mai più. La terra di Ade pare priva di ogni speranza, la condanna definitiva all’oblio. Nella visione astrologica di Plutone è rimasto questo rimando alla morte e alla disgregazione: è un pianeta temuto per questo potere nascosto di distruttore di mondi, diverso da quello dirompente, ma manifesto di Urano e da quello deformante e illusorio di Nettuno. Plutone c’è, ma non c’è, porta sul capo l’elmo che lo rende invisibile. Saturno, invece, il cattivo per eccellenza c’è, lo vedi, ti aspetta al varco, con la falce in una mano e la clessidra nell’altra. Saturno è spietato, ma anche giusto nel ricordare che c’è un tempo per vivere e un altro per morire, uno tempo per restare e uno per andarsene, un tempo per essere felici e un altro per bere il calice dell’amarezza. Plutone, invece, è come il serpente di memoria biblica: spregiudicato e tentatore. Quando capisci che ti ha ingannato, è troppo tardi.

Ma davvero Plutone è unicamente questo residuato di morte, menzogna e paura?

In realtà il mito stesso insegna che anche le divinità sotterranee come Plutone avevano dei culti felici: dal suo mondo al di sotto dei mondi Plutone era in grado di favorire la crescita della semenza nei campi e anche di fornire a chi era in grado di trovarle tutte le sue ricchezze più nascoste come i metalli preziosi. Anche il famoso “oro nero”, ossia il petrolio, in fondo è un dono plutonico. Per altro a livello spirituale svolgeva questa fondamentale funzione di accoglienza dei defunti permettendo ai vivi di liberarsi, almeno parzialmente, del fardello della disperazione ora che potevano immaginare i propri cari accolti in un’altra dimora divina. Con l’andare del tempo cambiarono, infatti, anche le rappresentazioni culturali e artistiche di Plutone, visto sempre meno come tenebroso signore della morte e sempre più come dispensatore di ricchezza, tanto che cominciò ad essere raffigurato di tanto in tanto con una cornucopia. 

L’astrologia nel suo essere uno strumento di analisi e interpretazione molto raffinato dell’esperienza umana e culturale ha naturalmente intercettato e decodificato questa doppia valenza plutonica che inevitabilmente collega alla morte la vita. Così come distrugge, Plutone crea: visto da questa prospettiva Plutone appare come il dio per eccellenza. Quale potere più grande può esistere se non quello della creazione?

Le risorse creative sono da sempre associate a Plutone che si esprime come ricchezza finanziaria, ma anche interiore. Ma che cosa significa creare? Albert Camus, genio letterario francese, risponderebbe: “Creare è dare una forma al proprio destino”. Parola di un uomo Scorpione, segno governato da Plutone, pianeta che, nel caso di Camus, è anche dominante al Medio Cielo.

Plutone, non bisogna dimenticarlo, è esaltato nel segno dei Gemelli. Infatti è un istrione, un mattatore, gioca con le maschere, con le paure, i simboli, i desideri umani. E nel fare questo s’inventa e si reinventa continuamente. Un Plutone molto leso nel tema natale può generare una profonda frustrazione che deriva dall’insicurezza nelle proprie capacità creative. Un Plutone forte può compensare carenze gravi su altri piani perché fornisce costantemente risorse spendibili a livello energetico, spirituale, materiale, artistico.

James Hillman, psicologo junghiano, parla a lungo nei suoi libri della dimensione ctonia della vita, del mondo infero, del daimon. Per lui la creatività non è un dono o una grazia speciale, un talento o un artificio. Piuttosto è un’immensa energia la cui origine è al di là della psiche umana. Pare di sentire parlare il suo Plutone perfettamente congiunto all’ascendente quando definisce il “fare anima” come “un evocare le ombre che abitano oltre la Grande Soglia e portarle in una zona ove ci sia possibile comunicare con esse: gli avi, gli archetipi, le immagini che popolano le profondità della nostra psiche, le ombre invisibili che determinano il nostro pensare e il nostro agire”.
La Grande Soglia si sa, è un tema plutonico che spesso genera negli spiriti plutonici una profonda attrazione. Gli esseri misteriosi sono creativi: profetizzano, interpretano, vanno dentro, in basso, in alto, altrove e quasi sempre riemergono dall’oscurità del loro sentire con una rivelazione luminosa. Sembrano possedere doni speciali o forse sono loro ad essere posseduti da una forza occulta, ctonia. Intuiscono l’Oltre, esattamente come i poeti.

Jean Guitton filosofo francese, con un Plutone dominante al discendente in trigono a Luna e Marte, diceva che “l’intuizione poetica, e probabilmente ogni fenomeno d’invenzione, è riconducibile a un’immersione paranormale in uno strato della realtà inaccessibile all’intelligenza e all’esperienza ordinaria”. Quello strato di realtà inaccessibile probabilmente è ancora una volta il regno di Ade.

Il pittore Paul Klee, ascendente Scorpione, parla di nuovo della potenza creatrice di Plutone quando afferma che “l’artista contempla le cose che la natura gli pone sott’occhio già formate, con occhio penetrante. E quanto più egli penetra, tanto più facilmente gli riesce di spostare il punto di vista dall’oggi all’ieri; tanto più gli si imprime nella mente, al posto di un’immagine naturale definita, l’unica, essenziale immagine, quella della creazione come genesi”.

Nettuno è l’ispiratore, colui che immagina: come lo Spirito biblico è un vento che soffia sull’eterno divenire del cosmo. Urano è il cambiamento che attua nella Storia le immaginazioni di Nettuno, mentre Saturno, eroico nella sua infinita solitudine sulle vette del Tempo, giudica la Storia stessa, quella dei popoli e quella degli individui. L’ottimismo di Giove prende in carico ciò che Saturno salva e lo espande, lo dilata in un’incessante opera di colonizzazione dello spazio interiore ed esteriore. Però, senza l’indomabile coraggio di Marte che accetta tutte le sfide dell’esistenza nulla potrebbero né l’immaginazione, né l’ottimismo. Grazie alla strenua difesa di Marte, Venere può continuare a dispensare amore e bellezza, e la sensibile Luna a sentire e a restituire all’Universo ogni più piccola vibrazione di vita. Però a monte c’è Plutone che dagli inferi, come da un grembo nero, fa esplodere il seme della creazione. 

Da cosa deriva astrologicamente la predisposizione a creare? Certamente da forti valori Scorpione, ma anche da un Plutone importante nel tema natale, perché, ad esempio, congiunto ad uno dei quattro angoli cardinali o congiunto/ in buon aspetto con i pianeti personali.

Plutone stretto ai punti cardinali di un tema, ossia ascendente, Medio Cielo, discendente o Fondo Cielo può favorire un temperamento istrionico, creativo, carismatico che spesso rende la persona che ha questo aspetto un magnete attorno a cui gravitano, per un motivo o per un altro, molte altre esistenze. Si pensi al Plutone al discendente di Sigmund Freud il creatore della psicoanalisi o al Plutone al Medio Cielo di Gustavo Adolfo Rol il più grande sensitivo del XX° secolo a cui si rivolsero i più celebri personaggi del suo tempo. Spesso chi è così segnato ha una natura profonda, passionale, psicologicamente ardente e introspettiva. La deriva di una tale carattere può produrre tendenze manipolatorie e uno sfrenato desiderio di potere. 

A livello di aspetti nel tema natale, Plutone congiunto, trigono o sestile al Sole può aumentare il carisma, il protagonismo, ma anche la forza d’animo. La vita è creazione e rigenerazione continua. Occorre capire se la persona mira a creare il proprio personaggio o se invece la forza creativa è orientata al di fuori dell’Io.

Plutone congiunto, trigono o sestile alla Luna è il marchio di un’interiorità complessa, profonda, a tratti tormentata, molto ben sintonizzata con le forze invisibili dell’esistenza. Spesso la madre ha un’importanza enorme a livello psichico, nel bene e nel male. La persona così segnata è l’emblema del potere femminile, ossia di quel potere che usa modalità diverse da quelle istituzionali e patriarcali per esprimere se stesso. È il potere della Strega.

Plutone in aspetto a Mercurio è l’indice di un’intelligenza molto curiosa, introspettiva e indagatrice. È un po’ il Mercurio di Sherlock Holmes: non a caso Conan Doyle, il creatore dell’investigatore più celebre di sempre aveva proprio nel tema natale una congiunzione Mercurio/Plutone. Non bisogna dimenticare che sono due pianeti molto affini in quanto legati dal governo e dall’esaltazione sui segni dello Scorpione e dei Gemelli. 

Gli aspetti Plutone/Venere sono il segnale di un temperamento molto ardente e passionale in amore. La persona spesso è dotata di un fascino misterioso anche quando oggettivamente brutta ed è capace di rinascere dalle sue ceneri dopo la fine di ogni relazione. Talento artistico.

Plutone in aspetto a Marte è il fulcro di un’energia straordinaria anche a livello sessuale. In genere le persone così segnate sono molto coraggiose: possono avere inclinazioni sportive marcate e anche mostrare attrazione per la vita militare. 

Plutone in rapporto a Giove può indicare una notevole fortuna finanziaria: la persona è capace di espandere le proprie risorse anche partendo da situazioni difficili.  Tale aspetto unisce, infatti, due dei pianeti del denaro, il terzo è Mercurio. Si pensi alla congiunzione Plutone/Giove di Bill Gates in casa 2^.

A livello di transiti Plutone può avere effetti ambigui: costituisce una forza disgregante, nascosta, ma è anche una potenza rigenerativa. Il ciclo di Plutone è molto lento, di conseguenza certi transiti si potrebbero anche non sperimentare mai nella vita. Quando invece il transito avviene occorre considerare che i tempi lunghissimi di Plutone lo possono far restare sullo stesso punto anche per anni. Non bisogna pensare, però, che, ad esempio, una congiunzione Plutone/Luna o una quadratura Plutone/Venere si manifesti sempre con lo stesso grado di intensità per tutta la durata del transito. Prima di tutto le orbite, in questo caso, devono essere piuttosto precise. Inoltre occorre vedere cosa fanno gli altri pianeti: Plutone può far sentire il suo effetto in concomitanza con un transito di Saturno o Marte verso lo stesso pianeta coinvolto dal transito di Plutone ed essere, invece, silente se non ci sono altre forze in gioco.




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