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L'AMORE NEL TEMA NATALE

a cura di Elena Cartotto
 

L’amore è contraddittorio già nella sua stessa essenza: così immediato e riconoscibile quando lo viviamo, così sfuggente e indecifrabile nel momento in cui vorremmo dirlo, spiegarlo, comprenderlo. È qualcosa che si prova, ma che non si riesce con altrettanta facilità a raccontare. Questo perché certamente è un sentimento che va oltre la semplice emozione che lo contraddistingue, sebbene sia proprio quell’emozione primigenia a rappresentare per noi la rivelazione del possibile infinito che il potenziale partner ci apre davanti. In fondo se l’altra persona non ci trasmette emozioni, potrà essere bella, interessante, piacente, con un buon carattere, intelligente, ma non ce ne innamoreremo. Al contrario potrebbe non avere alcuna caratteristica comunemente riconosciuta come attrattiva, ma possedere un quid tutto speciale che accende in noi una miccia. L’amore somiglia davvero a un’esplosione: di passione, ma anche di significati nuovi che ci permettono di ridefinire chi siamo o semplicemente di scoprire chi siamo sempre stati. 

Gli psicoanalisti parlano di un gioco di proiezioni e compensi, di un legame inconscio tra gli amori della nostra vita e le figure genitoriali, come se certe persone riattivassero in noi quel senso di appartenenza alle origini su cui, nel bene e nel male, in maniera armonica o contradditoria, abbiamo costruito la nostra identità. I cultori della filosofia evolutiva parlano di “karma”, di relazioni legate a vite precedenti, di amori che nascono perché reincontriamo qualcuno che, forse, ci è già appartenuto in un’altra dimensione esistenziale. La scienza spoetizza la questione parlando soprattutto di chimica perché l’amore, in fondo, è un fenomeno biologico: eppure il noto divulgatore scientifico Piero Angela è riuscito a scrivere in modo magistrale un libro molto interessante sull’amore dal titolo: “Ti amerò per sempre. La scienza dell’amore”. Rimangono epici per gli amanti dell’indagine profonda dei sentimenti umani i libri del sociologo Francesco Alberoni sul tema. Da ricordare come pietre miliari “Innamoramento e amore” e “L’arte di amare. Il grande amore erotico che dura”.

Eh sì, perché l’amore è anche idea, concetto, visione del mondo e fare i conti con l’amore significa anche confrontarsi con le varie culture che nel corso del tempo lo hanno interpretato. L’amore ai tempi del mondo classico, l’amore romantico, la “donna schermo” cara alla lirica provenzale e a Dante, l’amore dei poeti maledetti, gli amori imposti dai matrimoni d’onore, di potere, dalla nobiltà del sangue. L’amore di oggi, così fluido, da tenere sempre meno conto dell’appartenenza sessuale e dell’età.

Nella società postmoderna sembra predominare soprattutto l’amore liquido teorizzato da Bauman: i legami si sciolgono con estrema fragilità a fronte di investimenti affettivi minori. La fluidità onnipervasiva sembra far prevalere l’emozione momentanea su qualsiasi altra impressione, depauperando così l’amore di aspetti che, invece, ne fanno degnamente parte, come la tenerezza e l’impegno. Il saggista Alberoni diceva che il grande amore erotico, se è vero, è destinato a durare, andando così in controtendenza rispetto all’idea comune che passione e amore, di fatto, siano sentimenti disgiunti. Perfino lo Zodiaco sembra dargli ragione, quando al pianeta principe dell’affettività, ossia Venere, attribuisce il governo sui segni della Bilancia e del Toro; due segni che vedono brillare Saturno, ovvero il Tempo inteso come durata, nella loro orbita.

Saturno, infatti, è esaltato in Bilancia e in trasparenza nel Toro come ci ricorda Lisa Morpurgo. 
Nel tema natale personale Venere è, infatti, il primo elemento da osservare per potersi fare un’idea dell’attitudine amorosa di un soggetto.
Venere ci spiega come una persona ama e vuole essere amata e può porre delle interessanti diversificazioni rispetto al segno di appartenenza benché, per ragioni astronomiche, non possa mai allontanarsi troppo dal Sole. Non troveremo mai in un tema natale cattivi rapporti Sole/Venere, al massimo una congiunzione o aspetti molto minori come semi-sestile e semi-quadratura. Si ammetta, ad esempio, che un Capricorno tendenzialmente introverso e silenzioso abbia una Venere in Acquario: questa Venere modificherà abbastanza il temperamento sentimentale del segno rendendolo più socievole, comunicativo, aperto. Oppure si pensi ad uno Scorpione con Venere in Sagittario: alcuni tormenti e complessità del segno in campo affettivo verranno smussati a favore di un atteggiamento molto più semplice, caldo, pieno di slanci, perfino idealistici, ed entusiasmi.

Osservare il segno in cui Venere cade permette di conseguenza di fare subito degli importanti distinguo. Chiaramente Sole e Venere nella medesima posizione andranno a rafforzare le caratteristiche di base del segno preso in esame che le manifesterà, tali e quali, anche in amore.

Un Toro con Venere in Toro non sarà possessivo solo riguardo alle cose, al denaro, a ciò che ritiene suo in senso materiale, ma lo sarà altrettanto verso le persone: anzi più le ama, più le riterrà di sua proprietà con i pro e i contro che ciò comporta. Un Toro con Venere in Gemelli potrebbe, invece, sorprendere per una modalità più libera di porsi nelle relazioni, per i suoi amori mentali e mondani che, di fatto, con la natura del Toro in senso stretto hanno ben poco a che spartire.

Prima ancora che il segno in cui cade Venere, è opportuno, valutare la casa. Occorre pensare ai pianeti nelle case come a dei fari che si accendono in quei particolari settori, ognuno col suo significato Venere in che casa si trova? È importante individuarla perché è questo che ci dirà in quale direzione l’affettività della persona è più orientata: e non è detto che sia l’amore in senso canonico. Ad esempio una Venere in casa 6^ spesso parla di grande amore per il proprio lavoro: la persona riversa lì, in quello che fa, nel modo in cui lo fa, nelle persone con cui o per cui lo fa, i propri sentimenti. Per estensione simbolica è quindi possibile che una Venere in 6^ possa più facilmente innamorarsi nei luoghi del lavoro o di compagni di lavoro. Si pensi allo straordinario caso di due celebri amanti del grande cinema hollywoodiano: Katharine Hepburn e Spencer Tracy. Si conobbero sul set di un film. Lei aveva una Venere totalmente lesa in casa in 6^ in Ariete, segno per altro dell’esilio di Venere. Spencer Tracy era cattolico, sposato e con un figlio disabile. Lei non gli chiese mai di lasciare la famiglia perché questo avrebbe significato buttare all’aria equilibri delicatissimi. Visse la sua relazione col collega attraverso il lavoro: si amarono per ventisei anni, girarono insieme molti film, indimenticabile il cult “Indovina chi viene a cena?”. La Hepburn che era del Toro, segno che l’avrebbe dirottata potenzialmente verso una vita sentimentale più tranquilla, espresse appieno quella Venere nel focoso e indomabile Ariete e la espresse proprio nella casa 6^, pagando alla stessa casa 6^ il prezzo delle sue lesioni: non poté vivere con Tracy la serenità di una vita quotidiana e familiare.

Venere in 12^ può facilmente indicare amori anomali, clandestini e tormentati, mentre in 2^ Venere ama la natura, la terra, il clan familiare e anche il denaro.

Gli aspetti sono il terzo elemento da verificare con attenzione in relazione a Venere intesa come espressione affettiva. Un aspetto non può cambiare totalmente la natura di un segno, ma modificarla in modo parziale, sì. Una Venere in Cancro trigona a Urano in Pesci diventerà più pragmatica e meno romantica pur mantenendo intatta la sensibilità tipica dell’Acqua, mentre una Venere in Capricorno congiunta a Nettuno potrebbe avere sfumature poetiche, sebbene la concretezza della Terra rimanga invariata e spinga a progettare la vita di coppia in modo costruttivo.

La stessa cosa vale per gli aspetti conflittuali. Si pensi ad una Venere in Acquario opposta a Urano: probabilmente avrà dei blocchi, delle indecisioni, dei freni nella sua naturale socialità.

L’amore è solo Venere? Certamente no, ma Venere è il fulcro, il centro da cui partire per poter analizzare la vita sentimentale di una persona. A Venere va affiancata l’analisi della casa 5^, ossia del segno e degli eventuali pianeti che la abitano, dato che questo settore in astrologia rappresenta l’innamoramento puro, l’espressione più tipica della passione scevra da ogni altro condizionamento. Una Venere in Capricorno associata ad una casa 5^ in Gemelli alleggerisce il temperamento affettivo di questa Venere che diventa meno seriosa e più disponibile al divertimento e allo humor. Viceversa una Venere in Gemelli con una 5^ in Capricorno può cercare relazioni serie pur nella sua vivacità caratteriale. Un Saturno in 5^ appesantisce qualunque slancio affettivo, mentre Giove lo facilita anche se ad avere Giove in 5^ è un soggetto con Venere in Vergine.

Rimane poi un’altra casa importante, la 7^, che spesso, però, viene confusa con l’amore in generale. Non è così. La settima è la casa delle relazioni formali di matrimonio e convivenza e può riguardare anche la politica, i partiti, le alleanze, i nemici dichiarati, i rapporti legali fra società e persone. Certamente una casa 7^ con dei pianeti può facilitare la spinta a creare legami, ma che questi siano frutto dell’amore non è affatto detto. Una Venere in 7^ facilmente parla di matrimonio d’amore e Giove di fortuna nel matrimonio e/o nelle associazioni in generale, ma ciò può anche essere letto come prestigio sociale ed economico che si acquisisce grazie al partner o alla propria capacità di catturare l’attenzione, la stima, la benevolenza degli Altri. Saturno in 7^ secondo la tradizione più antica favoriva la vedovanza. Nell’astrologia moderna lo si legge più facilmente come matrimonio tardivo, come differenza di età tra i coniugi o come scelta ragionata in amore.




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