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DELITTO DI COGNE PARTE TERZA

a cura di Sandra Zagatti
 
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Il prossimo 16 novembre avrà luogo, salvo rinvii, il processo di appello ad Anna Maria Franzoni, unica imputata – già condannata a 30 anni – per ciò che è diventato ormai tristemente famoso come "il delitto di Cogne". Dal 30 gennaio 2002, infatti, quando il figlio Samuele di tre anni fu violentemente massacrato nel suo letto, nessun altro è stato iscritto nel registro degli indagati o anche solo vagamente sospettato. Molti accenni, da parte sua e della famiglia, ma soprattutto molte ombre su questa tragedia dai contorni contraddittori come lo stesso comportamento di lei: la madre che piange in televisione ma sta due ore dal parrucchiere prima del funerale; quella che vuole giustizia ma è stata abbandonata da diversi avvocati; quella che va in vacanza in Sardegna e si fa fotografare mentre gioca in acqua col marito e ride e prende il sole a pochi mesi dal processo. La madre "fredda", la madre "strana".

Ma tutto è stato strano fin da subito, e gli interrogativi iniziali sono rimasti gli stessi: se non è stata lei, ma lei sa chi è stato, perché non lo ha ancora detto? se vuole coprire qualcuno, perché allora si dichiara innocente? se viceversa, come dice, è stato un estraneo, perché coprirlo? e perché un estraneo avrebbe dovuto indossare un pigiama prima di compiere questo orrore? perché, soprattutto, avrebbe dovuto compiere questo orrore? Di recente è saltata fuori l’ipotesi di un voyeur, un feticista: ciò giustificherebbe alcune apparenti assurdità, ma avrebbe dovuto anche essere velocissimo, per entrare ed uscire nella casa in pochi minuti, portando via con sé l’arma del delitto ma riponendo il pigiama sulla sedia.

I mass media sono spietati, si sa. E l’opinione pubblica lo è spesso altrettanto, soprattutto quando non tollera che un crimine così orrendo resti impunito (ne è già fin troppo intollerabile l’idea) e cerca un colpevole. Io non voglio unirmi alla massa già folta di persone che si improvvisano giudici, anche se riconosco che Anna Maria Franzoni abbia fatto di tutto per rendersi sospetta, o forse solo poco simpatica. Ammesso che l’antipatia c’entri col delitto, ammesso che apparire freddi significhi essere anche colpevoli.

Ricordate Franca Rampi? La madre del povero Alfredino, finito in un pozzo artesiano nel giugno del 1981 e morto così, tragicamente, nonostante i tanti ed eroici tentativi di sottrarlo da quella orribile fine e spezzando il cuore a tutti gli italiani che, in diretta televisiva a reti unificate per 18 ore consecutive, parteciparono al dolore, alla speranza, alla paura, alla disperazione della madre. Ma lei, la madre, non pianse mai. Sembrava fredda, forse era solo pietrificata dallo strazio che stava vivendo, forse era semplicemente fatta così. Da allora si è comunque dedicata a sensibilizzare l’opinione pubblica e le amministrazioni in ogni modo, per evitare che tragedie simili possano ancora accadere; con fondazioni, associazioni, volontariato alla Protezione Civile, con tutta sé stessa e senza dare spettacolo.

Anna Maria, invece… Anna Maria di spettacolo ne ha dato fin dal primo momento. Non ha fondato associazioni di solidarietà per i bambini o le famiglie che li hanno persi, ma ne ha fatto un altro per sé; non si è chiusa in un dolore dignitoso e solitario, ma ha rilasciato interviste e dichiarazioni per la gioia dei giornalisti e di un certo pubblico avido di pettegolezzi o morbosità. Ma tutto ciò non è un crimine: forse anche lei è semplicemente fatta così.

Nessuno è mai riuscito a conoscere i suoi precisi dati di nascita. Si sa soltanto che è nata il 23 agosto 1971, ma non possiamo essere certi nemmeno di un tema non domificato, perché in quello stesso giorno sia il Sole che la Luna cambiano di segno. Istintivamente tutti o quasi tenderemmo a ipotizzare il Sole in Leone, considerando le interviste e i parrucchieri… Ma anche se fosse all’inizio della Vergine, sarebbe sempre un Sole strettamente congiunto a Venere, e potrebbe bastare. Anche la Luna passa da Vergine a Bilancia, e volendo potremmo trovare spiegazioni per entrambe le posizioni, ma soltanto sulla base dei nostri particolari sentimenti proiettivi. Resta comunque una Luna congiunta a Plutone. Le poche indicazioni astrologiche sicure sono una configurazione a Croce a T, che ha come vertice la congiunzione Sole e Venere, che coinvolge Mercurio retrogrado in Vergine; l’opposizione della stessa Croce a T vede Saturno da un lato e Giove-Nettuno dall’altro, tutti ovviamente in quadratura ai suddetti pianeti personali, anche se per rigore zodiacale risulta più incisiva quella di Saturno a Mercurio (e al Sole, se in Vergine) e quella di Giove-Nettuno a Venere (e al Sole, se in Leone).

E’ una configurazione pesante, non lo nego: almeno nel suo complesso, perché certo se bastasse una quadratura Giove-Venere assieme ad una Saturno-Mercurio per descrivere una criminale sarebbero in tanti a doversi preoccupare, a partire da me. Ma, appunto, non è così che si può fare astrologia, tanto meno il bene dell’astrologia o delle persone che con essa tentiamo di capire.

Nel tema di Anna Maria Franzoni l’unico pianeta che, sempre in base ad un’astrologia sbrigativa, risulterebbe "positivo" (perché privo di aspetti dinamici) è Marte. Proprio il pianeta che dovrebbe "armare" la nostra volontà ed anche, nel caso, la nostra aggressività. In Acquario, congiunto al Nodo Nord, in doppio trigono ad Urano e a Saturno. Fantastico, si direbbe! Io direi sì e no; insomma… forse. Personalmente non considero i Grandi Trigoni così straordinari, come ogni configurazione chiusa e in questo caso ancor più bloccata dalla differenza dei pianeti coinvolti: il rivoluzionario ed eccentrico Urano, che chiede autonomia e libertà, ed il conservatore Saturno, ben più rigido e moralista; uno ad incalzare e l’altro a trattenere un Marte anarcoide ma retrogrado e magari (forse) nel segno opposto a quello del Sole. E’ comunque un pianeta importante in questa vicenda, sia in caso di colpevolezza che in caso di innocenza; anche perché coinvolto dall’asse dei Nodi.

Quando il delitto ebbe luogo, il 30 gennaio del 2002, Anna Maria Franzoni stava vivendo il primo ritorno di Saturno, che andava a riproporre la quadratura natale a Mercurio e il trigono a Marte; Plutone era allora a metà del Sagittario, in sestile a Marte, e Marte di transito formava un analogo sestile. Quando poi passò in Toro per quadrare Marte natale, 46 giorni dopo, Anna Maria venne arrestata; fu scarcerata circa un mese dopo. Anche al momento della condanna a 30 anni di carcere, il 19 luglio 2004, Marte era in aspetto a Marte natale: in opposizione, e quindi congiunto al Nodo Sud. Adesso Marte è di nuovo in Toro, e se il processo di appello cominciasse davvero il 16 novembre, avrebbe ancora diverso tempo per insistere nella quadratura a Marte natale, su cui già sosta Nettuno, e a cui si aggiunge l’opposizione di Saturno. Se consideriamo che la Grande Croce planetaria è in formazione e che Giove stesso, in Scorpione, sarà a sua volta in quadratura già a dicembre, mentre Plutone si avvicina lentamente ma inesorabilmente a quella alla sua Luna natale (quadratura che potrebbe anche essere già in corso, se fosse nata di mattina), è difficile essere ottimisti sulla sorte di questa donna. Anche perché nulla, nemmeno una sua assoluzione, ridurrebbe la gravità della tragedia che ha colpito lei e la sua famiglia.

Per questo, anche per questo, nemmeno se avessi i dati natali esatti e completi azzarderei previsioni. E’ vero che l’attuale passaggio in Toro di Marte è eccezionalmente lungo, ed oltretutto partecipe di una Grande Croce, ma i suoi passaggi, come i suoi ciclici transiti, sono mediamente biennali; è vero che Marte è aggressività ma è anche coraggio; è vero che può rappresentare o descrivere violenze, ma queste possono anche essere subite, più o meno consapevolmente… E allo stesso modo potrei interpretare in modo diverso tutto il suo tema ed ogni suo aspetto natale o di transito.

Se davvero Anna Maria Franzoni sta coprendo qualcuno, questo qualcuno evidentemente non può essere accusato né, forse, nominato. Ma il poco che so, che sappiamo, chiede rispetto per il troppo che è comunque accaduto.




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