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SEGNI E SUCCESSO : IL CAPRICORNO L'UOMO DELLE NEVI

a cura di Elena Cartotto
 

Freddo, distaccato, ambizioso, solitario: del leggendario Yeti, noto anche come l’abominevole uomo delle nevi, il Capricorno ha la stessa aura gelida e misteriosa che a tratti genera soggezione e spavento. Al pari dello Yeti, anche di lui non si sa molto, se non che lavora tantissimo, in modo forsennato, al fine di scalare la vetta di tutte le vette e giungere al successo imperituro. Attenzione: per il Capricorno avere successo non significa godere dei 15 minuti di gloria profetizzati da Andy Wharol. Governato da Saturno, signore del Tempo, e da Urano, chirurgico e pragmatico, il Capricorno desidera una realizzazione stabile, di durata e legata al suo fare, non certo alle chiacchiere, all’estetica o alle relazioni sociali.

Il glifo del Capricorno, tra i più curiosi e intricati, evidenzia la natura della capra tesa a salire, ma anche la strana coda di pesce a reminiscenza di quella sua parte spirituale e ascetica di cui spesso ci si scorda quando si parla del segno. Eppure è un lato del suo carattere fondamentale, perché è da quella coda che attinge la propensione al sacrificio. Il Capricorno è capace di restare focalizzato molto a lungo sui propri obiettivi e per raggiungerli è disposto a rinunciare a lussi, comodità, tempo libero, sonno, a volte perfino alla vita privata. Non si dimentichi che Leopardi e i suoi famosi “sette anni di studio matto e disperatissimo” erano espressione, probabilmente, della sua Luna in Capricorno.

Se ha una spinta religiosa può diventare una figura spirituale di spicco perché vive la ricerca della santità come una vocazione irrinunciabile. Si pensi, ad esempio, al fu sindaco di Firenze Giorgio La Pira, soprannominato il “sindaco santo”, ma anche a Santa Teresa di Lisieux, morta a soli 24 anni: è stata proclamata patrona delle missioni e Dottore della Chiesa. Pur senza certezze in merito alla data precisa della nascita che si aggirerebbe intorno ai primi giorni di gennaio, pare fosse del Capricorno anche Giovanna D’Arco, l’indomita pulzella d’Orleans, eroina nazionale francese. Mistica e guerriera, Giovanna, oggi Santa, guidò, spinta da una chiamata divina, intere armate di soli uomini alla riconquista del territorio francese caduto in mano agli inglesi durante la guerra dei Cent’anni. La straordinaria epopea di Giovanna D’Arco, finita purtroppo sul rogo, ci ricorda l’esaltazione di Marte nel segno del Capricorno che fa dei soggetti che appartengono a questa costellazione dei combattenti nati. A titolo di pura curiosità è interessante notare che il personaggio immaginario di Lady Oscar, una sorta di Giovanna D’Arco del 1700, protagonista di un manga e poi di un cartone animato di enorme successo incentrato sulla Rivoluzione Francese, viene fatto nascere il 25 dicembre 1755: anche lei è, quindi, una Capricorno.

La riflessività del Capricorno sembrerebbe portarlo lontano dagli scontri e dalle battaglie che, invece, caratterizzano, sebbene in modo diverso, i classici segni di Marte, ossia Ariete e Scorpione. Eppure il Capricorno dietro la coltre di ghiaccio nasconde un fuoco potente. È da qui che nasce la passione che spesso cattura e sorprende, a maggior ragione perché inattesa, chi si innamora di un Capricorno. Ed è sempre qui che ha origine il coraggio di questo segno che riesce a trasformare la sua propensione alla guerra in vera e propria strategia politica. Clausewitz, generale e scrittore diceva che, in fondo, la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi. Il Capricorno vuole conquistare autorità, potere e prestigio ed è pronto a competere e a gestire la vittoria con tutte le sue conseguenze. Lisa Morpurgo non a caso associa a questo segno il motto” “Io domino”. Viene in mente per analogia simbolica il celebre dipinto di Caspar David Friedrich dal suggestivo titolo “Il Viandante sul mare di nebbia”, dove si vede un uomo, probabilmente un colonnello di fanteria sassone, defunto e amico del pittore, stagliarsi in controluce su un precipizio dal quale domina tutto.

Da quest’attitudine a dominare, deriva anche la propensione di questo segno a farsi carico, per governare, di grossi oneri e responsabilità. La vittoria in sé non gli interessa: gli applausi a scena aperta, i titoli sui giornali, il tappeto rosso, la pubblicità, gli inchini li lascia volentieri al Leone. Al Capricorno interessa sedersi al tavolo del potere, essere l’uomo o la donna delle decisioni. Ecco perché nel segno spiccano presidenti di ogni genere: Andreotti è stato per sette volte Presidente del Consiglio e per ventuno Ministro in vari settori. Anche Matteo Renzi e la prima donna Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, appartengono al segno del Capricorno. Capricorno fu il Presidente degli Stati Uniti d’America Nixon, l’uomo del Watergate, e la moglie del primo Presidente di origini afroamericane nella storia degli States, la first Lady Michelle Obama. Era in Capricorno la Luna dell’ambizioso e spietato Fuhrer Adolf Hitler. Il Leone può conquistare la vittoria armi in pugno e comandare come fece Napoleone, e lo Scorpione, altro segno di potere, può prendersi la regia occulta di delicatissime operazioni politico/finanziarie, ma il governo il Capricorno lo vuole per sé, e per sé solo. Insomma come il Jim Carrey, non a caso attore del Capricorno, del famoso film “Una settimana da Dio”, non gli dispiacerebbe decidere delle sorti dell’Universo e di ogni singolo uomo su questa terra anche fosse solo per una settimana.

C’è da dire che molti di fronte al peso di impegni così gravosi per quanto importanti e finanziariamente redditizi, scapperebbero. Ci vuole determinazione per restare al posto di guida nel bel mezzo di crisi economiche, legali, personali. Il Capricorno non molla: se ha preso un impegno e se, a maggior ragione, da lui dipendono altre persone, resterà lì, anche a costo di rimetterci. Se Capricorno evoluto potrà distinguersi come capitano d’industria capace di generare produttività e posti di lavoro con attitudini filantropiche. Aveva la Luna in Capricorno Enzo Ferrari imprenditore e pilota fondatore dell’omonima casa automobilistica soprannominato dai media in tanti modi: “Il Cavaliere", "Il Commendatore", "L'Ingegnere", "Il Mago", "Il Patriarca", "Il Grande Vecchio". Ecco, quest’ultimo appellativo rende bene l’essenza di un uomo che aveva la Luna nel cuore stesso di Saturno, il pianeta “grande vecchio” dello Zodiaco per antonomasia.

Il Capricorno è guidato da un incrollabile spirito di autodeterminazione e indipendenza sia concreta, legata alla realizzazione pratica, che mentale. Simone De Beauvoir, filosofa e scrittrice, fu autrice del celebre testo “Il Secondo Sesso” pietra miliare del pensiero femminista.  La due volte premio Nobel Marie Curie tenace, ambiziosa e portatrice di un’immagine assolutamente nuova della donna non solo in ambito scientifico, ma anche nella società moderna in generale, era ascendente Capricorno.

La scienza in tutte le sue forme si avvale molto dell’intelligenza di questo segno: l’invernale e spenta Terra, elemento a cui il Capricorno appartiene, lo rende avvezzo a sporcarsi le mani e la mente con la “materia” sia essa grezza, scomposta in cifre, o codificabile in leggi. E dalla “materia” sa trarre meraviglie. L’intelligenza del Capricorno è logica, profonda, capace di collegare premesse e conseguenze in modo ferreo, di individuare problemi, ipotesi, di sperimentare. Fu l’intelligenza di Isaac Newton, Keplero, Benjamin Franklin e Pasteur solo per citarne quattro che hanno cambiato il mondo e le visioni che lo accompagnano.

Il Capricorno nella ruota zodiacale segue il Sagittario, quasi a indicare come la freccia scoccata dall’arciere dello Zodiaco, trovi nella vetta dello stambecco il suo punto d’arrivo. Il Capricorno accoglie l’invito del Sagittario ad andare più lontano, ma lo trasforma nell’andare più in alto.
E dell’altezza accetta le solitudini, a volte infinite, che tormentano ed esaltano il suo animo filosofico che sempre s’interroga sul senso della vita.
Dallo spazio interiore che il Capricorno cerca di tenere libero, preservandolo dagli accadimenti e dalle emozioni, si genera un’attitudine al rimuginare, al riflettere con ardente freddezza sulle cose, che costringe il Capricorno allo sviluppo di un pensiero rigoroso come ci ricordano Marco Tullio Cicerone, ma anche, per restare più vicini ai nostri tempi, Umberto Eco e il sociologo Francesco Alberoni.

Se lo Scorpione è una trivella che scava e il Sagittario una freccia in movimento, il Capricorno è la cazzuola del muratore. Costruisce, mette pietra su pietra, fino a realizzare quel disegno che ha in testa fin dall’inizio e che ha progettato con grande cura. Detesta gli imprevisti, i cambi di programma, lo strabordare delle emozioni.

Più che buttare fuori le parole, come farebbe uno scrittore, ama contenerle: forse per questo si distingue spesso nell’ambito dell’editoria e vive in case che dilagano di libri.

Ha il fascino di luce e ghiaccio di due giganti del cinema come Humphrey Bogart e Anthony Hopkins, la voce penetrante di Paolo Conte, le movenze del super molleggiato d’Italia Adriano Celentano, il cuore rock e pop di Patty Smith ed Annie Lennox. 

Il successo per il Capricorno passa attraverso il potere di governare e incidere concretamente sulla realtà, sia essa quella di un paesino sperduto, di una grande città, di una nazione, di un negozio, di un club sportivo, di una società di servizi, di un consiglio comunale, di un progetto culturale, di un’azienda o di un’istituzione.

Perché, come meglio disse il Capricorno Giulio Andreotti: “Il potere logora chi non ce l’ha”.




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