ASTROLOGIA IN LINEA
ASTROMAGAZINE - RUBRICHE - L'angolo della psicologia

GIUDIZI E PREGIUDIZI IN ASTROLOGIA

a cura di Elena Cartotto
 

Accostarsi all’astrologia facendo “epochè”, ossia, per usare questo termine caro alla filosofia degli scettici e ripreso in epoca moderna da Husserl, sospendendo il giudizio non è cosa semplice. L’astrologo non esperto, ma anche quello navigato, si porta dietro il proprio bagaglio di esperienze, credenze, studi, visioni, gusti: fare tabula rasa di tutto questo è un’impresa impossibile, e forse non sarebbe nemmeno corretto in linea di principio perché ciò che muove allo studio di un tema natale individuale che sia di persona, città o nazione o all’analisi di una realtà globale, sociale o politica, con strumenti astrologici, è sempre un’ipotesi di fondo.

Formulare delle ipotesi è necessario in astrologia quanto nel processo scientifico che si avvale, come ampiamente dimostrato da fisici e da matematici, di intuizioni e immaginazioni prescientifiche. Henri Poincaré, geniale matematico francese, affermò che furono i sogni a guidarlo nella determinazione delle funzioni cosiddette fuchsiane.

Ciò, invece, che l’astrologo deve temere e cercare per quel che gli è possibile di evitare o almeno rendere il più marginale possibile è la tendenza ad applicare ai temi natali le proprie simpatie e antipatie personali: che, abbiano o meno un fondamento, non dovrebbero condizionare la lettura e l’interpretazione astrologica. Capita di frequente, invece, che di un cantante amato si vedano solo i meravigliosi trigoni e le congiunzioni benefiche, mentre di un politico mal tollerato si colgano quadrature, opposizioni e perfino le sfumature ambigue degli aspetti armonici. Succede perfino che la stessa persona possa essere letta in modi diversi a seconda che in un certo momento della propria vita sia stata amata e in un altro periodo odiata perché responsabile di cattiverie o torti nei confronti dell’astrologo o di chi a lui si rivolge.

Parlare di etica e di onestà intellettuale in astrologia implica in primis l’essere responsabili nei confronti di chi cerca nell’astrologo un aiuto per comprendere la propria vita, le relazioni, discernere la direzione da prendere. Però significa anche sapersi distaccare dai propri pregiudizi, dalle opinioni che ci si è formati su persone e situazioni, e accostarsi ai temi natali con uno sguardo trasparente che non miri a giudicare l’aspetto singolo che disturba per farlo rientrare a tutti i costi in una visione preconfezionata. Non ci si può appellare a un tema natale per colpire e destrutturare chi non piace o dà fastidio.

Per meglio riuscire in questa operazione di distacco atta a favorire una sempre maggiore lucidità di analisi occorre studiare molti temi natali di ogni tipo: personaggi famosi, comuni, del presente, del passato, bambini appena nati, giovani in formazione, persone che piacciono e dispiacciono, soggetti la cui impressione nella nostra mente sia cambiata nel tempo. Inoltre bisogna anche imparare, e questa è una regola fondamentale, a non polarizzare gli aspetti, le case e i pianeti considerandone positivi alcuni e negativi altri. 

Psicologicamente siamo portati a polarizzare perché l’idea di avere subito chiaro cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa funziona e cosa no, in un tema natale ci infonde sicurezza. In realtà semplificare, schematizzare, sapere subito chi sono i buoni e chi sono i cattivi nella vita, nei film e in astrologia è una disposizione pienamente umana atta a risparmiare tempo ed energia.  È così dai tempi di Dante con i guelfi e i ghibellini; era così sui banchi di scuola quando si “tifava” per Aristotele o Platone, per gli stoici o gli epicurei.  

In astrologia si tifa per Giove contro Saturno e da quando Ozpetek ha fatto il suo celebre film “Saturno contro” a Saturno è andata ancora peggio: hai voglia quanto deve farsi bello con i suoi mirabolanti anelli per farsi perdonare di essere quello che è, ossia semplicemente se stesso, utile nell’economia astrologica dell’esistenza quanto Giove, a volte pure di più.  Però, è immediato pensare che essere nati con Saturno in 2^ preannunci sventura economica, mentre avere Giove in 10^ sia indice di una carriera di alto livello. Questo senza rendersene conto finisce per diventare il normale modo di procedere quando ci si accosta alla disciplina astrologica al di là di ogni possibile sfumatura e perfino di fronte all’evidenza contraria di alcuni temi natali. Accade, infatti, che un Saturno in 2^ possa essere splendidamente recuperato da alcuni aspetti e fare la fortuna di un antiquario, per esempio, o che Giove in 10^ sia talmente leso da rendere molto più fattibile la caduta del suo possessore per ingenuità, vanagloria, eccesso di fame di denaro o riconoscimenti. A volte non c’è una soluzione univoca e una sfortuna finanziaria in determinati contesti data da Saturno in 2^ può convivere con esiti economici positivi in altri settori che siano marcatamente saturnini e quindi esprimano appieno la natura del pianeta. È proprio qui che la libertà di scelta dell’uomo trova una sua ragion d’essere, altrimenti saremmo recettori passivi di energie sulle quali non abbiamo alcun potere. L’uomo saggio, invece, può imparare con il contributo dell’astrologia, o di un bravo astrologo se non conosce la materia, a muoversi in modo da dare voce al simbolo, ad esempio Saturno in 2^, senza subirlo, o almeno subendolo solo parzialmente perché si è stati in grado di attivare la sua parte positiva e produttiva: parte che ogni pianeta ha.

Lo stesso ragionamento deve essere applicato alle case: fortunatamente l’astrologia moderna ha riabilitato settori schiacciati dalla tradizione perché ritenuti nefasti e sfortunati, come ad esempio la casa 12^ e la casa 6^. In realtà queste case possono essere le colonne portanti di temi straordinari se i possessori di queste case in evidenza nel tema per posizioni planetarie riescono a muoversi nella direzione simbolica auspicata dalle case stesse. La sventura non si abbatte solo sulla 12^, ma su chiunque pensi di boicottare il proprio potenziale e di muoversi in direzione ostinata e contraria rispetto alla propria mappa natale. A volte, proprio perché l’astrologia parla un linguaggio simbolico, riuscire a cogliere tutte le suggestioni di un pianeta, di un aspetto o di una casa richiede un lavoro certosino di analisi. Si associa sempre Giove al denaro, ma Giove è anche l’immagine, il cibo, l’espansione non per forza finanziaria: l’unica cosa certa è che se c’è un Giove forte nel tema natale in qualche modo si esprimerà e sempre nell’ambito della sua simbologia che non deve essere per forza quella che noi, meccanicamente, ci aspettiamo: ossia il portafoglio pieno.

E a proposito di Giove si pensi al “pregiudizio” diffuso che porta a credere che Giove che transita in un segno sia sempre la porta di accesso al paradiso per quello stesso segno. Succede, invece, che nel suo espandere, amplificare, dare visibilità Giove in un segno vada ad accendere il suo faro dove non dovrebbe. Eclatante il caso dei due Tori, con Giove nel segno nel 2023, Andrea Giambruno, compagno di Giorgia Meloni, e Chiara Ferragni già molto noti e visibili prima del transito di Giove. Ecco che l’arrivo di Giove ha fatto da cassa di risonanza per entrambi e li ha resi ancora più visibili, più mediatici, come sotto una lente d’ingrandimento e così è saltato fuori tutto ciò che avrebbe fatto meglio a restare nascosto con gran danno per tutti e due.

Nella stessa ottica occorre inquadrare gli aspetti ed essere consapevoli del fatto che spesso quadrature e opposizioni possono stimolare temi troppo “positivi” e quindi addormentati e che non sempre Marte opposto a Urano, ad esempio, preannuncia incidenti disastrosi. Certamente indica un’energia esplosiva che necessita di essere indirizzata, domata, incanalata per poter fornire il suo contributo all’economia del tema. Inoltre una congiunzione Marte/Saturno non è indice di autorevolezza e polso fermo in un politico che piace, mentre in un altro che non ci piace diventa autoritarismo e rigidità. Non si può prendere un aspetto e scomporlo a piacimento: l’aspetto in sé è tutte queste cose insieme e si manifesterà come tale, anche con il suo lato buono, perfino nella persona più dispotica.

Alla fine imparare a leggere un tema natale e a trarne le giuste indicazioni è un vero e proprio esercizio di stile in cui si deve essere capaci di dimenticare un po’ se stessi perfino di fronte a quei temi che inevitabilmente ci emozionano profondamente perché somigliano al nostro o a quello di qualcuno che ci è caro. E mentre ci si esercita a diventare sempre più lucidi per lasciare che la luce delle stelle possa trovare trasparenza nei nostri pensieri e riflesso nei nostri occhi è buona prassi mettere da parte il proprio tema natale: altrimenti si cercherà di riportare ad esso qualunque cosa si apprenda e ciò renderà impossibile non uscire, ma quanto meno scostarsi dalla propria forma mentis. 




Copyright (c) 2003 Astromagazine - la rivista di Astrologia in Linea - Tutti i diritti riservati