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GIOCARE CON IL GATTO

a cura di Federica Farini
 

Il gioco rappresenta un’attività essenziale per il gatto, sia in qualità di esercizio fisico, che mentale (stimola intuizione, attenzione, curiosità e problem solving) e, dagli insegnamenti materni in poi, come allenamento delle sue capacità di caccia, sopravvivenza e autonomia. Attraverso il gioco il gatto riproduce la sequenza predatoria (identificare e rincorrere le prede/compiere agguati, stordirle-giocarci per poi finirle e assicurarsi il nutrimento come sostentamento): includere la “cattura” dell’oggetto alla fine della sessione, come in natura avverrebbe per la preda, evita frustrazioni nel pet, magari premiando in cibo la sua abilità per consolidare tale comportamento.

Il gioco svolge la funzione di acquisire padronanza e sicurezza sull’ambiente, socializzare e rafforzare il legame affettivo tra felino e famigliare umano. Fin dalla nascita i cuccioli presentano un forte istinto di sopravvivenza, che nella routine casalinga raramente impiegano nella caccia, motivo per cui l’istinto felino viene esercitato solo durante il gioco (simulazione di agguati ai membri di famiglia, altri animali, oggetti in movimento). Consentire al gatto di controllare dall’alto l’ambiente esterno, magari attraverso una finestra, lo aiuta ad attivare attenzione e istinto, osservando eventuali prede in movimento. Il gattino separato precocemente da mamma e fratelli potrebbe non aver appreso la dinamica del gioco (gli insegnamenti materni che regolano l’autocontrollo e le condotte verso gli altri): è quindi fondamentale educarlo a giocare e interagire. Il giocattolo deve sempre essere sicuro: robusto, senza bordi taglienti né parti troppo piccole e ingoiabili (a rischio soffocamento e occlusione intestinale). 
 
Regole per giocare con il gatto -  nel gioco con gli esseri umani il gatto, anche se predatore, non deve abituarsi ad attaccare e ferire mani e piedi: sì all’uso di oggetti a barriera (bacchette e bastoncini), stabilendo un limite all’attacco (fermare il gioco, ignorando il gatto, che assocerebbe così la violenza all’interruzione del divertimento). Non esiste gatto che non sappia o voglia giocare: se poco reattivo o disinteressato, occorre incuriosire il felino contro noia e pigrizia, migliorando la qualità della stimolazione. Non sgridare né spaventare il gatto quando morde o compie agguati: di indole prudente, potrebbe rompere il rapporto di fiducia-amicizia, aumentando altresì la sua aggressività al fine di difendersi, così come non va forzato nel gioco, rispettando il temperamento individuale. Sì ad attività piacevoli e quotidiane in due o tre sessioni ludiche brevi (10-15 minuti) quando il gatto è più attivo (mattino presto e sera), lasciandolo libero il resto del tempo di riposare, esplorare e giocare da solo, sfruttando in altezza l’estensione dello spazio a disposizione, per arrampicarsi in verticale su mensole o mobili a scale o piani sfalsati (sistemando in cima un cuscino per dormire) e aiutarlo a esercitare equilibrio e mobilità sul territorio, cambiando sempre l’area “di caccia”. Per affilare gli artigli e realizzare le marcature feline, distribuire più tiragraffi (sufficientemente alti a coprire la lunghezza del gatto), oppure strisce o sagome di cartone dai profili ruvidi. I gatti più pigri o disinteressati possono essere stimolati se attirati dall’aroma di erba gatta cosparsa su di essi, su oggetti, giochi e scatole (in spray o fili d’erba da estrarre con le zampe) attivando il coinvolgimento sensoriale. Non lasciare i giochi a disposizione, per non smorzare la curiosità del gatto verso gli oggetti proposti, variandoli e alterandoli spesso.

Tipologie di giochi e giocattoli adatti al gatto: la fantasia premia

- Cuscini olfattivi aromatici (alle erbe): da annusare, mordere e “sbavare” in un’esperienza multisensoriale coinvolgente a base di eccitazione e piacere; 
- da agitare e trascinare sul pavimento producendo rumore topini imbottiti, tappi di sughero con code di stoffa e sonaglini, bacchette con le piume, canne da pesca, nastri e gomitoli (evitando si attorciglino attorno al corpo del gatto o vengano ingeriti causando incidenti) mossi a scatti e velocemente, nascosti sotto un giornale o fogli di carta, facendo apparire e scomparire il gioco per attivare l’attenzione del gatto come nello stanamento di prede (evitare l’uso dei laser, frustranti perché non catturabili); palline (anche di carta stagnola invitanti per il fruscio o legate a un filo) che stimolano il riporto (non solo il cane, ma anche il felino può sviluppare questa abilità trovando la giusta motivazione, magari se premiato con cibo goloso per averlo eseguito). Lavorando sulla ricerca olfattiva disseminiamo percorsi di bocconcini di cibo (regolandole con le porzioni della dieta) in cassetti o sui mobili di casa, realizziamo una “biscia” a sorpresa (tubi di cartone infilati in un calzino che nasconde invitanti leccornie), il lancio dei croccantini e anche l’allestimento di un set composto di sassi, foglie, legni raccolti in giro (che stimolino l’olfatto del gatto, interessato a capire “dove siamo stati” grazie alle informazioni suggerite dagli odori esterni);  - arricchiamo gli ambienti domestici con: tunnel (rifugio in cui infilare giochi e cannette per simulare la caccia), sacchetti di carta in cui saltare (no alla plastica, a rischio soffocamento), mensole o mobili in altezza da scalare verticalmente. Il nascondino (che si basa sull’istinto naturale del gatto di appartarsi e sfuggire ai predatori) stimola l’interazione e l’attenzione del felino: nascondendosi per primi, magari dietro una porta o in un armadio, e chiamando il gatto per nome, aspettiamo di essere trovati (con l’abitudine si nasconderà per primo di sua spontanea volontà). La mobility si realizza in percorsi a ostacoli tra oggetti casalinghi disposti a slalom (cuscini, vasi infrangibili, bicchieri, pentole, lattine, bottiglie di plastica, scatole riempite di carta) su stimolazione di cibo nascosto, anche con il coinvolgimento delle persone di famiglia sdraiate o sedute;  
- per i gatti amanti dell’acqua: palline galleggianti (da ping pong) in una bacinella, che il gatto può pescare attirato dal moto delle onde;   

- l’attivazione mentale (capacità di problem solving del gatto, pet estremamente intelligente e curioso) rafforza l’intuito e la relazione umano-animale attraverso giochi interattivi (che stimolano nel gatto la sua abilità di innesco veloce e spontanea), tipo i circuiti di palline su pista. Nascondiamo bocconcini all’interno di: tappetini “olfattivi” o tra le pieghe di una coperta disposta in un catino/cassetto/contenitore, di bicchieri o piattini rovesciati, di scatoline con cassetti e coperchi, di tubi di plastica (forati, per la fuoriuscita di croccantini), di bottigliette, di palline di carta o tubi di cartone (carta igienica) chiusi, semichiusi o accartocciati (da mordere e smontare per ottenere la sorpresa), di tubi a set (fissati su una base-pannello ricco di nascondigli), di scatole composte (da spedizione riempite con carta, stoffa, palline e altri oggetti tra cui rovistare), ricordando che il felino non deve mai sentirsi in trappola all’interno di uno spazio. Anche il kong per gatti (cono di gomma contenente cibo che fuoriesce dal foro rotolando) esaudisce il bisogno di esercizio fisico e concentrazione nel riuscire a estrarre il premio.
 
Tutti i tipi di gioco vanno praticati, perché ognuno attiva capacità differenti: l’astrologia può orientare la stimolazione al gioco, rafforzando l’affiatamento relazionale e l’apprendimento di nuove competenze. Partiamo dalle caratteristiche: della specie “gatto” (quali regole di comunicazione presenta e come vive nelle strutture sociali), dell’eventuale razza (che può influenzare abilità legate a compiti specifici) e delle inclinazioni astrologiche del soggetto nelle sue dominanti (se definibili attraverso data, luogo e ora di nascita del felino) sia di Elemento (Aria-relazione, Acqua-sentimento, Fuoco-intuizione, Terra-sensazione) che dominanti Planetarie e dalla posizione di Mercurio nel Tema Natale del gatto, considerando anche Marte natale come attivatore di energia.

Come attuare e soddisfare al meglio il gioco nel gatto? 

- Attraverso movimento/sport, attività predatorie/riporto (rincorrere/catturare oggetti simulando la caccia) e ricerca olfattiva (cibo nascosto) tendenze tipiche di: razze feline dinamiche (come Abissino, Siamese, Burmese, Bengala, Turco), delle dominanti Solare, Venusiana, Marziana, Mercuriale, Gioviana, Uraniana, Fuoco (attivata da eccitazione, coinvolgimento, estroversione, iperattività), Aria (attivata da velocità, intuizione, perspicacia, cooperazione), di Mercurio natale in Gemelli, Bilancia e Aquario (che si attivano in giochi di relazione, spirito di osservazione e varietà nei compiti per mantenere alta la partecipazione, contro la noia) 

- Attraverso la competizione (sfida/confronto) con una controparte, in prove più statiche, di resistenza, problem solving e ricerca olfattiva (trovare oggetti nascosti su premio di cibo) come tendenze che possono essere proprie di: razze feline “alpha” (tipo Abissino, Siamese, Rex e Orientale), dominanti Saturnina, Solare, Marziana, Plutoniana, Terra (che si innescano al gioco in esercizi abitudinari, nella simulazione di forza, tenacia, perseveranza, ripetitività), considerando anche Mercurio natale in Toro, Vergine, Capricorno (capacità di concentrazione/autocontrollo attraverso un innesco del gioco più lento ma duraturo), in compiti complessi e/o routinari, così come nell’autocontrollo di Mercurio in Ariete, Leone o Sagittario (a influenzare il riconoscimento gerarchico dei genitori umani, sicurezza e autonomia sull’ambiente, elevata performance)

- Attraverso il coinvolgimento empatico con le figure affettive di riferimento, tipico come tendenza dell’attivazione al gioco di razze feline considerate più sensibili a emozioni e sentimenti (tipo Siamese, Persiano, Ragdoll, Exotic Shorthair, Maine Coon, Bombay), di temi natali ricchi di valori Acqua, di dominanti Lunare, Nettuniana, Acqua e di Mercurio natale in Cancro, Scorpione e Pesci.

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