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PLUTONE IN ACQUARIO : COMUNICAZIONE E MANIPOLAZIONE

a cura di Elena Cartotto
 

La comunicazione dipende non solo dai contenuti, ma soprattutto dai mezzi che veicolano i contenuti stessi. Un tempo, ad esempio, gli influencer non esistevano perché eravamo fuori dal villaggio globale sdoganato dal web. Certamente i cosiddetti “opinion leader” ci sono sempre stati, ma il loro impatto sociale era decisamente più ristretto e risentiva quasi esclusivamente delle caratteristiche personali data la poca disponibilità di mezzi atti a diffondere la comunicazione. C’era il passaparola, i giornali con gli strilloni in giro a vendere copie, le piazze piene di gente che commentava e spettegolava sul sentito dire. La tecnologia, scoperta, dopo scoperta, invenzione dopo invenzione, ha naturalmente cambiato in modo profondo il modo di comunicare e l’impatto stesso che la comunicazione ha sulla collettività.

I passaggi dei pianeti lenti in Acquario iniziati con Urano, proseguiti con Nettuno e culminati con l’ingresso di Plutone nel segno, tanto che possiamo considerare ormai iniziata la cosiddetta era dell’Acquario, hanno innescato, con la rivoluzione di internet, e a seguire l’avvento dei social, una modalità comunicativa orizzontale, esattamente come è avvenuto anche in altri ambiti. La verticalità che prevedeva una fonte originaria della comunicazione stessa e una diffusione a piramide soggetta a controlli man mano si discendeva verso un’utenza generica di lettori e ascoltatori, ha lasciato il posto a una sorta di sharing communication contraltare sul piano dei contenuti culturali, informativi e pubblicitari della più nota sharing economy. Questo abbattimento della verticalità è tipicamente di matrice acquariana: basti pensare che l’ultimo passaggio di Plutone in Acquario risale alla Rivoluzione Francese quando a cadere fu ciò che di più verticale esiste: le teste dei francesi.

Parlare di simboli riporta a mondi astratti e concettuali e ci si dimentica così che, come l’astrologia ci insegna, i simboli si incarnano nella realtà, prendono vita, assumono forme, volti.

Elon Musk con neuralink propone l’inserimento di un microchip nel cervello di chi ha perso degli arti al fine di inviare ordini a un sistema computeristico che vada a compiere ciò che l’arto mancante non può più fare. Il sogno di Musk, nemmeno troppo nascosto è, però, quello di realizzare una simbiosi tra l’uomo e l’intelligenza artificiale. Non è forse anche questo un modo di tagliare delle teste per sostituirle con qualcosa di ibrido che possa controllarle e telecomandarle? L’idea di manipolare è tipicamente plutonica e se oggi avviene visibilmente con le informazioni che riescono ad essere manipolate ad arte allo scopo di creare fazioni, divisione e confusione che avvantaggiano Plutone stesso, rappresentante dei poteri forti in senso finanziario, cosa succederà domani? Plutone riceverà sostegno dagli altri pianeti lenti: raggiungeremo davvero la manipolazione della fonte primaria di ogni informazione e codificazione della realtà, ossia la mente?

Nell’era acquariana la comunicazione è diventata soprattutto condivisione massiccia di notizie la cui origine spesso si perde nella notte e nella nebbia; notizie che vengono arricchite, come in una sorta di gioco del telefono senza fili, di sempre maggiori particolari.
La condivisione di notizie a partire dal basso consente a tutti di diventare protagonisti dello stesso processo informativo. L’Acquario presenta questa modalità livellatrice che nel caotico offrire più diritti e opportunità alla collettività, al contempo, finisce per abbassare sempre di più gli standard di qualità. Tutti ormai sono potenziali giornalisti senza formazione né cultura. Le stesse edicole, baluardi della notizia reale e di prima mano, vengono lentamente dismesse a favore del click che scorre sull’intangibile rete.

In Aquario sono domiciliati Urano e Saturno che mettono in primo piano le masse anonime, il concetto di coscienza universale e transpersonale, la velocità, la tecnologia, il controllo, il distacco emotivo che spesso accompagna la diffusione di news. Si pensi agli ultimi casi di Ferragni prima idolatrata e poi asfaltata dagli stessi social, e della ristoratrice suicida, pare, per una brutta storia di recensioni online sfuggita di mano ai vari commentatori dei fatti del giorno.
Non bisogna, però, dimenticare che in Acquario è esaltato anche Nettuno che in quanto a capacità di modificare, trasformare, confondere i dati non prende lezioni da nessuno. Nettuno è alla base del fanatismo ideologico e religioso, e dell’esaltazione costante dell’apparire più che dell’essere perché Nettuno, per principio, non è: il suo è un divenire costante che cambia a seconda degli occhi di chi lo guarda. Che poi è esattamente quello che avviene ormai comunemente nelle nostre comunicazioni online. 

Ci voleva un Leone, segno opposto all’Acquario, nelle vesti del giovane tennista Jannik Sinner per tornare agli antichi fasti del merito, dell’essere che prevale sull’apparire, dell’etica del lavoro. Un Leone, segno in cui Nettuno è in caduta, è in grado di sottrarsi non solo al festival di Sanremo, ma anche al carrozzone di questo mondo fluido e trasformista pieno di personaggi di serie B, ma senza più veri divi e campioni.

Il sociologo Marshall McLuhan, coniatore dell’ormai celebre espressione “villaggio globale”, aprì una prospettiva grandiosa, quasi con spirito profetico, quando affermò negli ormai lontani anni ’60 del secolo scorso che "il mezzo è il messaggio": ossia un messaggio va valutato anche in relazione al medium che lo trasmette.

In una delle sue opere più importanti “Gli strumenti del comunicare” McLuhan evidenzia come certi personaggi che noi ricordiamo per il profondo impatto che ebbero sulla collettività in un dato momento, sarebbero passati quasi inosservati se non ci fossero stati strumenti come la radio o la televisione pronti a prenderne in consegna i messaggi e a farli circolare. Che ne sarebbe stato degli influencer dei nostri giorni nell’antica Roma? Forse alcuni avrebbero comunque trovato uno spazio solido, mentre altri sarebbero stati relegati a fare comunicazione di basso livello. Ci deve essere sempre una sintonia tra la persona e il tempo in cui vive e Chiara Ferragni, al di là di quel che sarà l’esito delle vicende giudiziarie che la coinvolgono, ha un Nettuno perfettamente dominante all’ascendente. Quasi a dire: “Io sono quest’epoca e quest’epoca sono io”.

McLuhan introduce a monte una significativa distinzione tra i cosiddetti media “caldi” a cui apparterebbe, ad esempio, la radio, e i media “freddi” in cui può essere collocata la televisione. Occorre precisare che i termini “caldo” e “freddo” vengono usati da McLuhan a livello matematico in relazione all’alta o bassa definizione di un mezzo di comunicazione, non in senso emotivo. 
Dice McLuhan: “C’è un principio base che distingue un medium “caldo” come la radio o il cinema, da un medium “freddo” come il telefono o la TV. È caldo il medium che estende un unico senso fino a un’“alta definizione”: fino allo stato, cioè, in cui si è abbondantemente colmi di dati. Dal punto di vista visivo, una fotografia è un fattore di “alta definizione”, mentre il telefono è un medium freddo, o a bassa definizione, perché attraverso l’orecchio si riceve una scarsa quantità di informazioni. Viceversa i media caldi non lasciano molto spazio che il pubblico debba colmare o completare; comportano perciò una limitata partecipazione, mentre i media freddi implicano un alto grado di partecipazione o di completamento da parte del pubblico. È naturale quindi che un medium caldo come la radio abbia sull’utente effetti molto diversi da quelli di un medium freddo come il telefono”. Infatti nel corso di una telefonata molti di noi si mettono a disegnare, a fare i classici scarabocchi, quasi per andare a riempire uno spazio che si percepisce parzialmente vuoto. Il giornale, al contrario, è un medium caldo e ciò spiega il perché sia solo “la cattiva notizia a fare notizia”: serve per aumentare la propria intensità.

McLuhan parlava già allora, prima ancora dell’avvento di internet, di "narcisistico torpore" in relazione all’effetto delle nuove tecnologie. Gli esseri umani senza rendersene conto vengono ipnotizzati dai media e rischiano di diventare inconsapevolmente degli “idioti tecnologici”: occorrono degli anticorpi intellettuali per non accettare, passivamente, le assunzioni non neutrali facenti parte della tecnologia stessa. Il mezzo è già un messaggio, prima ancora del messaggio contenutistico che trasmette. Se diventassimo capaci di osservare una nuova e determinata tecnologia con distacco sarebbe possibile perfino anticipare e capire i mutamenti sociali che avverranno in quanto tali mutamenti seguono sempre lo sviluppo tecnologico.
Mentre gli studiosi ancora dibattono sull’importante lascito culturale di McLuhan e si interrogano sull’annosa questione se il web, in costante modifica, sia un medium caldo o freddo, quello che si può fare per non essere soggiogati dagli effetti ambivalenti di Plutone in Acquario è cercare di integrarlo sempre di più nella nostra coscienza.




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