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LA MAGICA SUGGESTIONE DEL TEMPIO D'ORO DI AMRITSAR

a cura di Paolo Crimaldi
 

Amritsar è una città tipicamente indiana, fatta di colori, odori e suoni che immediatamente rievocano al visitatore occidentale la sua idea di India.

Situata nell’nord-ovest di questa magica terra, nel ricco e popoloso stato del Punjab, quello che da solo ha la maggiore produzione agricola dell’intera India, è anche a due passi dal confine abbastanza discusso con il Pakistan (Wagah Border), in cui è possibile seguire più volte al giorno il cambio della guardia… e riflettere sul perché mai gli inglesi presero quella rovinosa e sanguinaria decisione di creare gli stati dell’India, del Pakistan e del Bangladesh.

Ma il vero centro d’interesse di questa città è dato dal famosissimo Tempio d’oro nel quale è contenuto il "Libro sacro" ai fedeli della religione Sik. La sensazione che si ha è davvero quella di entrare in una spazio magico, fiabesco, e il suo nome è davvero rappresentativo di ciò che è, visto che la sua cupola è completamente d’oro e da lontano la visione è davvero profondamente suggestiva.

All’interno del tempio bisogna andare con il capo coperto (una dei precetti di questa religione è quello di non tagliare mai i capelli e la barba e di coprirsi la testa sempre con un elegante turbante dai vivaci colori che questa terra sa donare) e da subito si respira una profonda quanto partecipata religiosità popolare. Le persone sono tutte sulle stesso piano, non esistono caste o suddivisioni di nessun genere e tutti hanno diritto in quanto pellegrini ai pasti e a soggiornare, se provenienti da altri luoghi, gratuitamente per una notte nella guest-house del tempio.

Il momento più forte e commovente della giornata è la sera, quando viene riposto in una teca l’Holy Book, il libro sacro, perché vi è continuo incedere di persone e di luci e tutto assume una dimensione surreale, quella che probabilmente possiamo ancora ritrovare solo nelle remote zone del nostro paese durante le feste del santo patrono.

Ma per chi si occupa di astrologia la vera sorpresa arriva uscendo dal tempio, mettendosi a camminare per le tante viuzze che rendono un vero dedalo il bazar colorato e ricco di ogni possibile mercanzia, tanto sacra quanto profana. Infatti quasi in ogni palazzo è possibile trovare l’insegna pubblicitaria di un astrologo, il quale oltre a calcolare il tema natale, ormai al computer anche qui, offre come primo approccio, più a buon mercato, la lettura della mano, il "palmistry", ovvero un sistema divinatorio e conoscitivo della propria personalità simile alla nostra chiromanzia, ma molto più usato e tenuto in grande considerazione tanto dagli astrologi stessi che dai consultanti.

Attraverso la lettura della mano, gli astrochiromanti davvero bravi, possono individuare i principali nodi destinici della nostra vita e con molta curiosità e interesse ho appreso da uno di loro ad esempio che il non avere la linea della vita abbastanza netta e segnata, come accade a molte persone, lungi dall’essere un presagio nefasto, come vuole una certa corrente di pensiero occidentale, è invece segno di grande spiritualità e veggenza; così come chi ha il Monte di Venere pronunciato piuttosto che avere una vita affettiva ricca e felice, è molto più predisposto ad una attività sessuale frenetica e disordinata. Ma è sul versante previsionale che secondo alcuni di questi professionisti la palmistry è maggiormente precisa in relazione all’astrologia, poiché sul palmo della mano si segnano con maggiore rapidità, e naturalmente con continui cambiamenti, gli eventi che ci aprono a caratteristiche esperienze e che naturalmente, proprio perché a volte particolarmente specifiche, non trovano spazio nella visione olistica e generale del tema natale.

Sicuramente è un sistema di mantica, ma anche di studio del carattere, molto affascinante e poco conosciuto da noi, che colpì ed interessò moltissimo anche Carl Gustav Jung, che anzi spinse con entusiasmo un suo allievo, Julius Spier, a farne una professione e a scrivere un libro davvero molto interessante.

La prossima tappa del nostro viaggio in India sarà a poche di distanza da qui, direzione nord-est, città di Dharamsala, sede del governo in esilio del Tibet e luogo di residenza del Dalai Lama.

Per approfondire ulteriormente il discorso della chiromanzia e dell’astrologia indiana, ecco alcuni consigli bibliografici:

Cesare Cuccurin – Iniziazione alla chiromanzia astrologica – Ed. Mediterranee

Cesare Cuccurin - Iniziazione all’astrochiromanzia – Ed. Mediterranee

Julius Spier – Le mani dei bambini – Ed. Nuova Ipsa editore

James T. Braha - Antica astrologia indiana – Ed. Mediterranee

David Frawley – L’astrologia dei veggenti – Ed. Vidyananda

Luciana Marinangeli – Introduzione all’astrologia indiana – Ed. Bur




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