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TIBET IN ESILIO : DHARAMSALA - 2 PARTE

a cura di Paolo Crimaldi
 

Spostandosi da McLeod Ganj e ripassando per Dharamsala, a qualche chilometro di distanza, prendendo un bus di linea, si può arrivare al tempio del Norbulingka Institute, molto ben descritto da gran parte delle guide di viaggio.

In realtà si tratta di un tempio costruito in stile tibetano, o così sembra, dove però vige uno standard tipicamente occidentale. Tutto è perfetto, pulito, razionale, tanto da sembrare finto, da non avere l’impressione di trovarsi in questa magica terra che è l’India. E naturalmente anche i prezzi del ricercato quanto prezioso shop al suo interno sono occidentali.

Vale la pena visitarlo però perché vi sono dei laboratori di arte tibetana davvero molto raffinati e per coloro che lo desiderano, c’è anche la possibilità di alloggiarvi, visto che possiede 8 camere e due suite nonché un ottimo coffee-shop.

In genere, in alcuni periodi dell’anno vi si tengono anche dei work-shop di arte tibetana (pittura e arte del Mandala) e dei corsi di meditazione e a richiesta, come mi ha spiegato la gentile ragazza tibetana che fa da guida all’interno dell’istituto, anche di astrologia tibetana.

 

Ma per conoscere realmente questa differente forma di astrologia bisogna ritornare nuovamente a McLeod Ganj e andare al Tibetan Medical and Astrological Institute e chiedere inizialmente un consulto privato.

L’astrologo, che in lingua tibetana si chiama Zipà (Rtsis Pa) o Dbon, traccia la propria carta del cielo sul modello cinese, ossia tenendo conto dei 12 animali (l’anima che è in ciascuno di noi), riferiti ognuno ad un anno secondo le indicazioni del calendario, e delle 27 costellazioni (basate sulle stelle fisse) che sono particolarmente utili e indicative soprattutto per una civiltà tendenzialmente nomade come è stata quella tibetana prima dell’occupazione cinese.

In realtà l’oroscopo tibetano fornisce semplicemente dei dati sul proprio carattere, una sorta di tipologia che riporta a quella d’Ippocrate, mentre è molto più accurata per quel che riguarda la salute, poiché cerca di sviscerare la ragione profonda che spinge ad ammalarsi, una sorta di medicina psicosomatica che si perde nella notte dei tempi.

 

Molto più interessante è l’aspetto divinatorio di questa astrologia, che però è bene dire esula quasi completamente dai compiti di un astrologo. Infatti l’aspetto oracolare nella cultura tibetana è molto forte e in genere è affidato ai Lama, i cui poteri vengono potenziati dalla recitazione di alcuni mantra dal suono magico, i quali favoriscono una concentrazione profonda, permettendo poi di avere una chiara visione del problema posto dal consultante.

Questo tipo di divinazione ha origini antichissime e risale alla religione Bon, di natura animistica e sciamanica, precedente al Buddismo e da esso integrata nel corso del tempo, tanto che esiste addirittura l’Oracolo di stato, un monaco i cui consigli sono particolarmente tenuti in considerazione anche dallo stesso Dalai Lama, tanto che fu proprio grazie ad una predizione del genere che decise la sua fuga dal Tibet occupato.

A Dharamsala è però molto difficile trovare un Lama che possa fare una predizione di questo genere, mentre nel vicino Ladack, soprattutto nei monasteri un po’ più isolati, lontani dai flussi turistici, è molto facile chiedere un consulto e una puja, ossia una sorta di preghiera-benedizione, per fare in modo che gli effetti di quella determinata predizione possano essere potenziati o sminuiti a seconda dei casi.

 

Nel lasciare Dharamsala, non è giusto non parlare dell’ottima, anche se un po’ monotona, cucina tibetana, da poter gustare in uno dei tanti ristoranti del luogo, visto che una civiltà non la si può conoscere veramente se non ci si è lasciati coinvolgere anche dal punto di vista culinario. Per cui assaggiare i buonissimi Momo, dei ravioloni ovali con verdure cotti in un brodo vegetale, o la famossissima Tsampa (un po’ meno buona), una farina di orzo appallottolata e cotta anch’essa in un brodo a base di verdure e burro di yak, è un completamento ad un esperienza culturale, emotiva e spirituale che sicuramente non può non lasciare traccia alcuna nella nostra esistenza.   




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