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THE AVIATOR

a cura di Augusta Neumann
 
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Regia: Martin Scorsese
Sceneggiatura: John Logan
Interpreti: Leonardo Di Caprio, Cate Blanchett, Kate Beckinsale, Alec Baldwin, John C. Reilly, Ian Holm, Alan Alda

Trama:
Il film racconta della vita dell’eccentrico miliardario Howard Hughes nato a Houston (Texas) il 24/12/1905 alle 23:00 - Tema Natale - rampollo di una ricchissima dinastia di petrolieri texani, industriale, produttore, regista, progettista e aviatore vengono narrati gli anni più avventurosi, quelli tra il 1939 e il 1947 prima che le sue paranoie (aveva paura dei germi) lo costringessero ad un isolamento claustrofobico. Sono gli anni d’oro di Hollywood, e Howard ha relazioni con le dive più belle e famose dell’epoca, particolarmente intense con Katherine Hepburn ed Ava Gardner, sullo sfondo del Club Coconut Grove e del Grauman Chinese Theater di Los Angeles.

Chi meglio di Martin Scorsese regista, e Leonardo di Caprio interprete, entrambi con un’alta concentrazione di pianeti in Scorpione, potevano sollevare il velo sul lato più oscuro della vita del magnate Howard Hughes? Sembra che il film sia stato pensato per permettere a Scorsese di vincere finalmente l’Oscar. Ma questo non toglie valore alla spettacolare biografia di un uomo “più grande della vita stessa “. Il motto di Hughes era : “Non ditemi che non si può fare”.
Ossessionato fino alla follia dalla possibilità di contrarre infezioni, Hughes si sentiva invincibile e al sicuro solo come aviatore, lontano dal mondo contaminato. Come produttore intrecciò storie con le più desiderabili dive di Hollywood. L’escalation dei suoi ossessivi rituali lo portarono a vivere come un recluso fino alla sua morte.
Il film inizia nel classico modo “tutta colpa della mamma” e finisce con una scena che ricorda quella di Taxi Driver: entrambi davanti allo specchio, negli occhi la percezione della follia, e tutto è finito, nessun futuro, non saranno mai più al sicuro.

Martin Scorsese ha dichiarato che, dopo “ Gangs of New York “, aveva voglia di mettersi alla prova soprattutto come regista con un film che gli arrivasse dall’esterno. La storia di Hughes, con il suo potere immenso e la tragicità delle sue debolezze, lo aveva sempre affascinato, “…anch’io soffro di paranoie…. “ In più era una storia che si agganciava alla sua concezione di società moderna che nasconde nella sua ombra un lato divoratore (e qui ritorna la tematica dello Scorpione: gran fagocitatore delle sommerse emozioni altrui. Il massimo per un regista!).
Leonardo di Caprio ha visto nel suo personaggio un eroe da tragedia greca, e ha dovuto crescerci dentro. Condensare vent’anni di vita in quasi tre ore, è stata un’impresa ardua per tutti, ma sembra abbia funzionato perché ci sono in cantiere altri due soggetti per la coppia Di Caprio-Scorsese.
Sicuramente Leonardo, con la sua congiunzione Mercurio-Urano, non ha avuto difficoltà a calarsi nella velocità fisica e mentale, nel gusto del rischio di bruciarsi le ali, dell’aviatore Hughes! Gli crediamo meno quando sbandiera ai quattro venti che l’unica cosa che desidera è la pace nel mondo; forse è la sua Luna Bilancia che parla ma per il resto….sta bene nelle situazioni a rischio!

Dando un’occhiata al tema astrale di Howard Hughes, troviamo i tre segni che caratterizzano al meglio la sua incredibile personalità. Capricorno (Sole-Urano), la tenacia, l’ambizione e il lavoro instancabile; il Sagittario (Luna-Mercurio) per lo spirito indomito e la voglia di conquistare l’infinito; l’Acquario (Marte-Saturno) per la visione tecnologica, proiettata nel futuro, di costruttore di aerei. Incanalò la sua forza da vero uraniano e la congiunzione Marte-Saturno in 6° Casa descrive bene la potenza nel lavoro e l’ossessione per il suo corpo. Il contatto di Sole e Luna con i pianeti transpersonali (Urano, Nettuno e Plutone) lo rendeva capace di sentire anche quello che si agitava nella psiche collettiva, dandogli forma.

Un altro splendido esempio di nevrotico-ossessivo-compulsivo ci è stato regalato dal cinema con Jack Nicholson, meritatissimo vincitore di un Oscar, con “Qualcosa è cambiato”: qui i toni sono più leggeri e a chi non l’avesse ancora visto, consigliamo vivamente di recuperarlo. Merita !



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