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LO STOMACO

a cura di Lidia Fassio
 

Siamo in estate, tempo di vacanze, di sole e di mare ed anche di “scorpacciate” e di pasti consumati al ristorante che, se da un lato hanno il grande pregio di essere buoni e di favorire la socializzazione, dall’altro sono spesso indigeribili e producono accumuli a livello di digestione.

E’ però importante comprendere che se si infiamma o si ammala lo stomaco, la causa non sarà mai solo legata al cibo reale, ma anche a quello simbolico.. ovvero a ciò che per noi dovrebbe essere il “nutrimento” emotivo ed affettivo. Pertanto, se è opportuno valutare bene ciò che mangiamo in modo da non ingerire “cibi tossici”, è altrettanto importante non ingerire “emozioni o affetti tossici” che lo stomaco non potrebbe triturare e digerire.

Durante la fase delle vacanze sarebbe dunque opportuno mangiare bene e cercare di non portarsi dietro i drammi emotivi, considerando invece questo periodo come una vera oasi di rilassamento e di benessere.

 

Lo stomaco in astrologia è associato al segno del Cancro (stomaco); il suo compito è quello di ricevere gli alimenti, di procedere ad una sorta di seconda masticazione e spezzettamento, estraendo le sostanze chimiche che hanno al loro interno, trasportando poi il tutto all’intestino che farà la selezione trattenendo ciò che è utile, mandandolo ad altri apparati in grado di trasformare ed assimilare le sostanze vitali ed espellendo invece ciò che  sarebbe dannoso.

 

Lo stomaco quindi è una sorta di sacco in cui ciò che mangiamo (il nostro nutrimento), dopo aver percorso bocca, faringe ed esofago, arriva e si ferma alcune ore per poter essere spezzettato e smembrato dai succhi gastrici che ne estraggono i contenuti chimici.

Questo è molto interessante perché se da un lato lo stomaco viene considerato collegato ad un segno esclusivamente emotivo, la presenza contemporanea dei pianeti Luna e Venere ci permette invece di pensare che siano presenti anche funzioni più legate alla valutazione e alla scelta.. (simboli di Venere) e quindi, qui si incontrano contenuti emotivi che devono essere valutati per poi essere oggetto di scelta; in effetti, in medicina psicosomatica, lo stomaco viene considerato il luogo dove “riconosciamo-accettiamo” oppure “rinneghiamo- rifiutiamo” tutto il nutrimento sotto forma di cibo, di emozioni e di affetti.  

 

Le malattie o i disturbi allo stomaco sono sempre un sintomo che si manifesta laddove c’è un mancato riconoscimento di certi contenuti.. ed anche una non precisa valutazione di essi in quanto, proprio le lesioni su questo segno e sulla Luna indicano un rapporto difficile con le emozioni a cui si aggiunge spesso una mancata differenziazione tra i contenuti emotivi esterni e personali.

 

E’ interessante la frase “questo non riesco proprio a digerirlo”, con cui si rappresenta simbolicamente un blocco a livello stomaco che riguarda però qualcosa di emotivo ed affettivo; infatti, proprio sullo stomaco si somatizzano le dinamiche affettive in cui ci pare di non avere scelta e di non avere sufficiente libertà nell’esprime ciò che “sentiamo” realmente. Quando i contenuti si fermano qui, non possono essere digeriti e quindi vuol dire che non riusciamo a “masticarli e ad elaborarli” in modo che possano poi essere accettati-integrati oppure rifiutati-eliminati.

 

Certe malattie dello stomaco rappresentano quindi sempre qualcosa che parte da una difficoltà con questa parte; la persona trattiene, non si permette di esprimere le cose che sente e, come conseguenza, esercita un controllo eccessivo su sé stessa o sugli altri, bloccando tutto a questo livello.

La malattie delle stomaco sono essenzialmente gastrite e ulcera.. che indicano che vi è una forte infiammazione (gastrite) che può giungere anche alla lacerazione con successivo sanguinamento (ulcera) proprio all’imbocco dello stomaco, luogo dove praticamente avviene la battaglia che tende a bloccare l’accesso a certi contenuti che vengono considerati “indigeribili” e quindi non  degni di entrare nella “coscienza”.

Con queste malattie si manifesta in modo preciso anche la dialettica tra il pianeta Venere (esaltato in Cancro) e il pianeta Marte (esaltato in Capricorno)  che, nel caso, indica molto bene i processi infiammatori legati a sentimenti ed emozioni che hanno come tema portante la rabbia e la collera che bruciano all’interno. Spesso si dice che la persona “inghiotte rabbia” e la “trattiene dentro”.

 

La gastrite è sempre anticipatoria di un problema che, se non sarà risolto, porterà all’ulcera; il punto più attaccato è il tratto gastrico e duodenale. In questi casi si registra nel soggetto un fortissimo aumento di stress che genera  rabbia, impotenza e senso di colpa… (temi molto associati al Cancro, ma difficili da gestire) in quanto la persona spesso si sente costretta a fare qualcosa che non vorrebbe fare ma che non ha il coraggio di rifiutare.. Il punto è che la rabbia sembra contro altri, in realtà è una parte di sé che blocca la volontà e mai il mondo esterno.

Infatti, la malattia dello stomaco rappresenta bene la lotta tra due parti di noi: una che vuole essere ciò che è, esprimendo le reali emozioni che sente e prova e l’altra che teme di non potercela fare senza l’approvazione e il supporto degli altri. Questo crea un grande ingorgo energetico a livello del terzo chakra che è quello del plesso solare che è legato alla volontà e alla libertà di lasciar vivere le proprie emozioni, positive o negative che siano.

 

Nell’ulcera il problema si è cronicizzato al punto da riuscire a “tagliare e far sanguinare” anche la parte corporea: infatti l’ulcera si manifesta quando non vi è più alcun equilibrio tra i fattori aggressivi (acidità e enzimi) e i fattori addetti alla difesa della mucosa che li lasciano penetrare fino a tagliarla.…

In questo caso possiamo prendere in considerazione che l’impossibilità di elaborare i contenuti emotivi si trasforma in vera e propria rabbia aggressiva-passiva  che alla fine “corrode” le mucose dello stomaco; ciò che brucia dentro la psiche diventa un vero e proprio incendio a livello gastrico.

 

Chi ha valori Cancro deve essere particolarmente attento al “cibo” che porta dentro e di cui si nutre, imparando a sentire le emozioni e a dar loro valore, portandole fuori ed esprimendole, non rifiutandole e neppure pensando di bloccarle e trattenerle.




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