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L'ITALIA MONDIALE

a cura di Lidia Fassio
 

Come avevamo ipotizzato nei giorni scorsi l’Italia ha vinto i mondiali di calcio. In una serata infuocata  i nostri ragazzi hanno prima affrontato la rabbia di un “rigore” inesistente, subito controbilanciato da un magnifico goal di testa di Materazzi, poi, per tutto il primo tempo hanno avuto la percezione che la  palla   non volesse più violare la porta francese dopo una traversa piena e una testata di Toni a portiere battuto; comunque la partita è stata bella con grandi attacchi da entrambe le parti, con una superiorità italiana nel primo tempo e francese nel secondo. In ogni caso, come in tutte le finali, in cui subire un goal significherebbe la crocifissione, entrambe le squadre hanno mostrato una difesa molto arcigna che  ha portato ai tempi supplementari e, infine, ai rigori.

 

L’Italia non ha mai avuto grande feeling con i rigori; non a caso abbiamo al nostro attivo alcune finali in cui campioni del calibro di Baresi e Baggio ci hanno “regalato” la sconfitta, non riuscendo a mettere la palla nel sacco dagli undici metri; penso che tutti gli Italiani abbiano avuto qualche brivido lungo la schiena quando si è presentata per l’ennesima volta la sfida dal dischetto.

 

Un segnale importante era però arrivato quando, in una partita  sostanzialmente corretta,  Zidane -  il calciatore più prestigioso alla sua ultima partita in nazionale - perdeva letteralmente la testa e infilava una testata a Materazzi proprio sotto gli occhi delle telecamere e dei tifosi italiani; indubbio che fosse una “reazione” - forse quello che il nostro giocatore gli ha detto non lo sapremo mai - ma indubbia anche la violenta reazione aggressiva che non poteva certo passare inosservata.

Così, il mitico Zidane, a dieci minuti dalla fine veniva espulso e i francesi si ritrovavano in dieci, con i due uomini migliori fuori, in quanto Henry era stato sostituito precedentemente da Domenech.

 

Forse lì è cominciata la nostra “fortuna”; Francia e Italia hanno il loro Marte in quadratura perfetta: la Francia ce l’ha in Scorpione e noi in Leone.  Proprio su questo particolare  Domenech aveva fatto tre settimane di manfrine per non mettere in campo i giocatori con forti componenti Plutoniane in quanto – a suo dire - non sanno “fare gruppo”, tenendo così fuori Trezeguet che, da buon Sole congiunto a Plutone forse, non avrebbe fatto gruppo nel campo ma, stando fuori ha sicuramente incamerato un bel po’ di rabbia e alimentato un po’ di veleno che, alla fine, è tornato contro all’allenatore – poco amato dai suoi – ma anche alla Francia.

Infatti, manco a dirlo, l’unico a sbagliare dal dischetto è stato proprio Trezeguet che si è fatto intimidire dall’occhio ipnotico di Buffon e da Marte che stava transitando proprio sul  Marte  dell’Italia, quadrando quello della Francia.

 

Ad un occhio poco attento e alla luce dei fatti, un astrologo poco accorto – come pare esserlo Domenech – potrebbe sostenere che l’allenatore aveva ragione a non voler mettere in campo plutoniani contro una squadra di “veri leoni” italici ma, come sempre, il simbolo va più in profondità e ci ricorda che ognuno trova fuori quello che ha dentro e così, il bravissimo Trezeguet molto  inviperito per non aver potuto giocare neppure uno scampolo di un mondiale a causa delle sue combinazioni planetarie, ha trattenuto a lungo la sua rabbia  e, anche se in maniera inconscia, si è poi vendicato sbagliando quel quarto, decisivo rigore proprio mentre i nostri eroi andavano sicuri e piazzavano tutte le cinque  palle esattamente dalla parte opposta di quella in un cui si buttava il portiere francese, come accade in  ogni rigore ben eseguito.

 

Forse, Domenech dovrà rivedere le sue conoscenze in astrologia e cominciare a prendere in considerazione che, se da un lato i plutoniani possono essere poco avvezzi a cooperare con gli altri, sono però anche quelli che in situazioni disperate possono essere decisivi e, in ultimo, dovrebbe anche sapere che  non è mai prudente farli arrabbiare troppo perché il loro veleno se trattenuto troppo a lungo rischia di diventare  mortale!!

 

Così, nella battaglia con i nostri vicini francesi – con i quali da sempre c’è una forte competizione - l’orgoglio del Marte leonino ha avuto la meglio su quello Scorpionico e, in un momento molto delicato del calcio italiano, i nostri ragazzi hanno riportato in patria la coppa che mancava da 24 anni.

 

Colpa dell’astrologia dirà Domenech? Colpa del cattivo uso che si fa della stessa, diciamo noi!




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