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IL POTERE DELLA VISUALIZZAZIONE

a cura di Lidia Fassio
 

Le immagini diceva Jung “hanno un potere evocativo e curativo”; infatti, nella  sua psicologia si utilizza spesso una tecnica dal nome “visualizzazione attiva” che permette all’inconscio di bypassare le difese della parte razionale e di rilasciare delle immagini in modo che la coscienza possa trarne beneficio, o addirittura riparazione.

 

Come noi sappiamo, possediamo due diversi modi di pensare: il pensiero causale che è una modalità che utilizziamo per adattarci alla realtà, per  razionalizzare e per risolvere piccoli pensieri in cui siano necessarie delle sequenze logiche e schemi “causa – effetto”; in astrologia possiamo definirlo il pensiero mercuriale, analitico e consequenziale, appartenente al lobo sinistro,  che divide, separa e poi cerca una correlazione tra le parti.. (da qui la parola “razionale” dal latino “ratio” che vuol dire ..parte); esiste però un secondo pensiero, quello analogico ed intuitivo che procede per associazioni e che è collegato con il nostro inconscio che lo alimenta con le immagini che sono suggeritrici e che, pertanto, producono continue sollecitazioni a “legare, riunire e mettere insieme”  in modo da poter comprendere e vedere un disegno, via via sempre più grande..

Per fare un esempio, immaginate quei giochi che si trovano sui settimanali di enigmistica in cui inizialmente vedete solo una sequenza di puntini che, separati e staccati non lasciano alcuna possibilità di decodificare il disegno; se però cominciate ad unirli scoprite dopo un po’ che il disegno esiste e che ha anche un senso compiuto: benvenuti nel pensiero associativo, intuitivo, analogico.. quello per intenderci legato al lobo destro… e, in astrologia, a Giove.

 

Noi occidentali utilizziamo prevalentemente il primo, ma, siccome la psiche va verso la completezza, dovremo lavorare molto anche sul secondo in modo da poter sviluppare una capacità di visione completa e non parziale.

 

La New Age ci ha bombardato con le teorie legate al “pensiero positivo”; ora, non voglio sostenere che tutto ciò che si desidera o si pensa possa essere realizzato con il semplice pensiero, ma vi invito a sperimentare che il pensiero ha una sua forza ed energia e che, più siamo in grado di avvicinarci a questa  forza – energia - che possiamo chiamare “intenzione, qualcosa che è collegato al potenziale creativo” - più possiamo pensare che anche la realizzazione di ciò che vogliamo e che “vediamo nella nostra mente” potrà essere più semplice. 

 

Una delle cose che spesso riscontro nelle persone, è la difficoltà di mettere una vera intenzionalità nelle cose che vogliono e desiderano; siamo così scollegati dalla fiducia nelle nostre potenzialità e risorse che, anche quando pensiamo di desiderare fortemente qualcosa in realtà, riusciamo raramente a caricare di energia i nostri pensieri che, così, si disperdono come tutte le cose che non contano e che non trovano correlazione tra l’interno e l’esterno.

 

Un tempo, Buddha l’Illuminato predicava che “il dominio sui pensieri può dare anche il dominio sul corpo e sulla vita”; certo, noi siamo lontani dalla sua capacità di meditare e dalla sua intenzionalità sicuramente presente in ogni istante e sempre positiva, ma possiamo pian piano abituarci ad essere più in linea con i nostri pensieri e a dar loro quell’energia che meritano per poter diventare attivi.

Sentiamo spesso dire che i pensieri sono “schemi” e che, una volta instaurati e cristallizzati danno vita a “forme” che poi sono difficili da sciogliere.. niente è più complesso di “rompere uno schema” benchè sappiamo che uno schema può diventare una profezia proprio perchè lo schema pensiero adatta e deforma la realtà pur di mantenersi intatto e di non entrare in contraddizione.

La psicologia cognitiva sostiene che una volta che abbiamo creato uno schema andiamo poi inconsciamente alla ricerca di situazioni che siano “congruenti” con lo stesso, in modo da essere costantemente confermato.

 

Proprio per non restare intrappolati dentro ai nostri schemi mentali.. che ci obbligano a vedere un certo tipo di realtà e non altre, è fondamentale coltivare anche il lato immaginativo intuitivo, l’unico che può venirci in soccorso erodendo lentamente ma inesorabilmente le nostre cristallizzazioni, obbligandoci a creare all’interno della nostra psiche, percorsi alternativi agli schemi fissi.

 

Partiamo da un postulato molto semplice:

qualsiasi forma, per potersi realizzare, ha bisogno di alcuni passi precedenti: deve appoggiarsi a quell’ impianto creativo che c’è dentro ad ognuno di noi, adatto a “concepire”, a trasformare il concepimento in “idea”, che possa a sua volta trovare forma; si passa quindi da una “non forma” ad una “forma pensiero” che accoglie il seme creativo e lo organizza in immagini che poi, potranno essere trasferite in un “progetto – ideale” che, successivamente diventerà “forma realizzata”; questo processo è assolutamente necessario, non c’è modo di mettere in forma qualcosa se prima non c’è una propulsione creativa, un concepimento, un’ideazione, un progetto definito che possa trovare concretizzazione.

In una parola ci deve essere una “informazione che in-forma” e, il pensiero razionale può crescere e migliorare di molto se si collega con l’impianto creativo che è quello che scatena l’intuito in modo che a noi passi per la mente la classica lampadina che ci fa dire “eureka”.

A quel punto però il pensiero non arriverà direttamente e automaticamente alla realizzazione perché quest’ultimo atto necessita di “energia” e di “fiducia”: questi due ingredienti faranno il miracolo.

Le intuizioni hanno bisogno di essere sostenute da quella parte che crede nei potenziali e che si affida a risorse interne anche quando non comprende bene da dove originano.

 

La tecnica che proponiamo oggi è quella che può avvicinare i due tipi di pensiero e che può aiutare ognuno di noi a portare su un piano di realtà le proprie visioni e le aspirazioni.

 

Visualizzare significa “vedere con gli occhi della mente, vedere prima che le cose abbiano una forma”; significa che senza che qualcosa sia presente, possiamo avvalerci di uno strumento che ci permette di poter immaginare un oggetto, una persona, una situazione e questo molto prima che l’occhio esterno veda le cose nella realtà. “Vedere prima” non significa avere il dono della veggenza, ma anticipare con la mente ciò che poi verrà fatto nella realtà;   significa avere molte e nuove possibilità, significa poter creare qualcosa e poter influenzare la realtà che verrà dopo.

 

Ogni volta che dovete risolvere un problema e siete in una situazione complessa o difficile, provate a mettervi su un divano, a mettere una musica rilassante di sottofondo e a lasciar scorrere le immagini che, rispetto alla situazione, sorgono spontanee; la stessa cosa potrete fare se avete un dolore fisico, potete immaginare la parte che vi fa male che si distende e si rilassa fino a  vederla guarire; se avete mal di testa, ad esempio.. potete visualizzare il sangue rosso e pulsante che sta sul punto dove avvertite il dolore, che defluisce lentamente dalla testa verso le zone più basse del corpo e che, mentre scende lascia andare la tensione; poco dopo scoprirete con sorpresa che il mal di testa se ne è andato; “miracolo” direte voi; “semplice frutto della capacità del pensiero di agire sulla materia ” – dico io.




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