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LA CAPOTE-MANIA

a cura di Penna Bianca
 
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Il percorso di certi artisti non finisce con la loro scomparsa. Prosegue attraverso gusti che cambiano, mode passeggere che influenzano generazioni dopo generazioni.

 

Prendiamo ad esempio lo scrittore americano Truman Capote (1924-1984). Fino a un paio di anni fa Capote riposò in pace. Poi arrivò il  regista Bennet Miller con il film “A sangue freddo” e ne resuscitò la vita e le opere. La magistrale interpretazione di Philip Seymour Hoffman (Oscar 2006) descrive perfettamente la complessa personalità di questo eccentrico artista: camaleontico e dissacrante, massacratore di regole sociali, affabulatore scomodo dalla satira micidiale, corteggiato e scacciato in fasi alterne dai più esclusivi club intellettuali dell'epoca.

 

Dopo “A sangue freddo” la Capote-mania riprende vigore con “Infamous”, pellicola di Duglas McGrath. Cast stellare: oltre all'attore di teatro Toby Jones, a Sandra Bullock e a Daniel Craig, compaiono nel film in piccoli ruoli attori del calibro di Sigourney Weaver, Jeff Daniels, Peter Bogdanovich, Isabella Rossellini, Hope Davis e Gwyneth Paltrow. Un piccolo esercito di mostri sacri praticamente per ricalcare la trama del film di Miller: il viaggio verso il Kansas intrappreso da Truman Capote con l'amica scrittrice "Nelle" Arper Lee, per indagare sull'assassinio dei Clutter.

 

Dopo anni di silenzio un prepotente ritorno alla ribalta. Iniziato (coincidenza stupefacente!) con il ritrovamento dell'inedito romanzo “Incontro d'estate”. Truman Capote iniziò a scriverlo da giovanissimo e continuò a lavorarci per oltre un decennio. Tuttavia non volle mai pubblicarlo e, a un certo punto, dichiarò perfino di averlo bruciato. Alla sua morte, studiosi e biografi lo cercarono invano: è riemerso solo nel 2004, tra le carte abbandonate dallo scrittore nella vecchia casa gialla di Brooklyn.

 

E dallo studio del tema natale dello scrittore pare che questa nuova ascesa ai vertici della popolarità debba proseguire ancora per un bel pezzo. Per quanto possa sembrare illogico, una corrente di pensiero astrologica sostiene che anche post-mortem i temi natali abbiano un certo valore. Certo, lo si può dimostrare solo attraverso persone che, in qualche modo, hanno lasciato un segno nel sociale; persone, diciamo così, famose. Non è la prima volta che personaggi del passato riacquistino fama e notorietà quando sono scomparse e dimenticate da tempo. Vediamo in questo caso cosa, a livello di transiti, possa essere accaduto al tema natale di questo scrittore così complesso.

 

Dal 2004, Plutone (governatore della sua 10^ casa) trigonava venere e nettuno di Capote, formava aspetto di sestile con il suo marte (governatore di casa 3^- scritti-comunicazione-ect) mentre urano cominciava a quadrare il suo giove di 10^. E' importante dire che Plutone transitava nella sua 11^ casa (il sociale, la comunità etc.) Questo pianeta, come sappiamo, porta in superficie ciò che è nascosto e, costituisce spesso una rinascita, anche se in questo caso, solo a livello di notorietà. Urano, l'astro dell'originalità, della diversità, del mondo delle nuove idee e della tecnologia, ha ridato energia alla filosofia di vita (giove) di Capote, riportandola alla ribalta attraverso il cinema (un'altra simbologia di urano). Gli attuali passaggi planetari fanno pensare che questa rinnovata fama durerà ancora nel tempo, dato che saturno forma aspetto ai suoi venere, nettuno, marte e che Giove è entrato nella sua 10^ casa.

 

Insomma, Truman Capote non ha ancora finito di stupire e di far discutere.




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