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NATALE A NEW YORK : DE SICA BATTE BOLDI AL BOTTEGHINO

a cura di Penna Bianca
 
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Essere figlio d’arte è dura. E se il genitore è stato famoso è durissima. Christian De Sica s’è messo in gioco con un coraggio da leone. Per la verità, agli inizi cercò di non ricalcare le orme del grande Vittorio. Volle fare il cantante e fu subito il Festival di Sanremo. Un fiasco: non solo si piazzò ultimo, ma vendette appena qualche decina di dischi. Decide che il mondo del cinema non è poi così male. Con qualche spintarella di papà muove i primi passi sotto la regia di gente come Rossellini, Avati, Samperi e dello stesso Vittorio De Sica. Ma Christian sembra refrattario all’alta qualità: s’infila ben presto nel tunnel del cosiddetto “cinema-panettone”, film comici giudicati pessimi dalla critica ma campioni d’incassi sotto il periodo di Natale.

 

La ditta Boldi-De Sica veleggia baldanzosa fra le programmazioni di fine anno primeggiando nei botteghini. Un viaggio lungo 22 anni che si interrompe improvvisamente. E’ divorzio. Christian De Sica si dice pronto a un “salto di qualità”. Risultato, esce Natale a New York: commediola passabile, trama leggera leggera, recitazione così così. Il salto di qualità è circoscritto a un cast che tira: con De Sica troviamo Sabrina Ferilli, Claudio Bisio e la Canalis. Ciascuno porta in dote un bel bottino di spettatori: gli appassionati fan delle grazie ferilliane, quelli di Zelig (e sono tanti), gli innamorati dell’universo Veline.

 

I risultati della “stramba alleanza” non tardano a venire. Solo tra il 22 e il 26 dicembre Natale a New York incassa 8,5 milioni di Euro. Massimo Boldi e il suo Olè vengono letteralmente stracciati. Boldi incassa il colpo e rimanda la sfida al prossimo anno. C’è comunque da sottolineare che il film di De Sica è costato esattamente il doppio di Olè ed è stato distribuito in esattamente nel doppio delle sale cinematografiche. Dettaglio non da poco. Anche per quanto riguarda il salto di qualità dell’attore De Sica, temiamo di dover aspettare ancora qualche tempo.

 

Dopo la partenza fulminea con quel po’ po’ di mostri sacri della regia, le sue scelte hanno rivelato un’irriducibile predisposizione per lo spettacolo leggero, disimpegnato, che non richieda troppi sforzi interpretativi. E chi glielo fa fare di cambiare? Anche con questo andazzo è stato insignito di due David di Donatello (nel ’79 per Liquirizia e nel 2000 per Body guards). Però il ragazzo è eclettico, gioca su più tavoli: dal ’91, a partire da Faccione, diventa anche regista, sceneggiatore e coautore delle colonne musicali in collaborazione col fratello Manuel. Quello per la musica è per Christian un primo amore mai dimenticato. E mai corrisposto! Nel ’94 esce l’album Solo tre parole: attraversò il mercato discografico senza lasciare traccia. Eppure si trattava di un prodotto di gran classe, raffinato ( forse troppo); da ogni solco sprizzava voglia di Frank Sinatra, idolo di De Sica. 

 

Se guardiamo il suo tema è facile vedere il rapporto con il padre: il sole (nella simbologia di padre) è in capricorno e si trova in casa 5^: sicuramente ciò esprime un genitore autorevole ma anche protagonista; un uomo ambizioso, potente ma anche fortemente idealizzato ed assente (sole quadrato a Nettuno). Certo, l’influenza sulla sua personalità data da cotanto padre è stata determinante: c’è la sua parte maschile non ben definita, visto che sia il sole che marte di Christian sono in contatto con nettuno, un pianeta che non permette un’identità lineare e ben definita, ma che è l’ideale per chi, come lui deve interpretare ruoli e caratteri non suoi. Spesso gli attori hanno queste dinamiche astrologiche, proprio perché un’identità ben strutturata non permette poi di interpretare al meglio personaggi diversi da ciò che si è.

 

In effetti, De sica si ritrova quasi sempre a recitare in films comici o comunque leggeri, ma se guardiamo attentamente il suo tema, non troviamo tutta questa leggerezza o anche questo grande senso dell’umorismo. E’ vero che la sua è una Luna  (tipo di emotività, anima, madre) splendida, dato che è in sagittario e forma solo aspetti positivi con Plutone, Nettuno e Marte. Il tutto ci racconta che Christian è fondamentalmente un ottimista, che è coraggioso, che sa andare oltre sia con la mente che con il corpo, forse pecca di ingenuità (classico dei pianeti in sagittario), ma non è affatto superficiale. Anche l’ascendente in leone ed il sole in 5^ sono caratteristiche che favoriscono il tipo di carriera da lui scelto; qui c’è un’ambizione ed un bisogno di protagonismo fortissimi e anche qui ricadiamo nel bisogno, mai soddisfatto di esorcizzare e superare la grandezza artistica del padre Vittorio.

 

La sua casa della relazione e del matrimonio, espressa in aquario, è perfetta per lo stile di vita di Christian: lontano da casa spesso, spazi liberi, indipendenza a gogò. Il suo matrimonio, probabilmente non sarebbe durato così a lungo se avesse scelto un tipo di lavoro che lo portasse in casa tutte le sere alle 19!  Per sommi capi si direbbe che dietro l’ambizione e la capacità di calcare il “palcoscenico” si nasconda una certa qual amarezza, una disillusione nei confronti di sé e del mondo; un po’ come i clown, che tanto sanno farci ridere, ma nascondono sempre, da qualche parte, una lacrima.

 

Per concludere con il profilo astrologico di Christian De Sica aggiungo che i pianeti ci parlano anche di ciò che è accaduto al ventennale sodalizio con Boldi: il lungo transito di saturno opposto al suo marte di 6^, casa del lavoro e quadrato al medio cielo in toro, ne hanno segnato la fine, anche se, assai probabilmente, una grossa crisi deve essere già intervenuta attorno al 1998-1999 ca., quando urano ha toccato gli stessi punti del suo cielo.




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