ASTROLOGIA IN LINEA
ASTROMAGAZINE - RUBRICHE - Parliamo di amore

LA COPPIA APERTA

a cura di Lidia Fassio
 

Tra le tante formule che possono applicarsi ad una coppia c’è anche quella così detta “aperta”.

C’è da intendersi su questa parola, perché, più spesso di quanto si creda, la definizione  riguarda una coppia che non prevede e non si basa sulla così detta “esclusività sessuale” che, per molti invece, è condizione irrinunciabile per considerare un rapporto “di coppia”.

La “coppia”, per essere tale deve prevedere alcune cose, altrimenti possiamo chiamarla amicizia, rapporto e unione, ma non possiamo usare questo termine.. Per alcune persone, la coppia sembra essere “caduta in prescrizione”, infatti si tratta di soggetti che formano delle “unioni fraterne.. o amicali” in cui nessuno dei due sceglie veramente di stare con l’altro e, di conseguenza, non vi è impegno, non vi sono sentimenti forti e, magari non si sta neppure insieme sempre, ma solo di tanto in tanto, senza che si sia mai parlato di  progetti o di obiettivi comuni che, invece, sono assolutamente fondamentali per poter definire un’unione, un “rapporto di coppia”; certo, oggi la coppia può avere anche obiettivi diversi da quelli di un tempo; non necessariamente si deve stare insieme per avere dei figli.. però in ogni caso, si devono comunque individuare e formulare mete comuni e costruire giorno dopo giorno le condizioni per realizzarle insieme.

 

Certe forme di convivenza o pseudo convivenza definite “aperte” possono essere temporanee e servono soprattutto a prendere respiro dopo il fallimento di una relazione ma, se perdurano negli anni, generalmente non prendono nessuna strada, perché non si andrà ne’ verso “la coppia” e neppure verso “la separazione” ma si resterà in una fase di “limbo psicologico” in cui non vi sarà crescita ma solo stallo.

La crescita infatti presuppone sfida, fatica e messa in discussione: la caratteristica di queste unioni è invece quella di eludere tutte le emozioni forti e di non addentrarsi mai nei meandri dei sentimenti e degli obiettivi.

 

In molti  casi, ognuno dei due mantiene abitudini e frequentazioni abbastanza indipendenti, conti in banca separati, a volte addirittura si mantengono i due appartamenti anche se si vive in uno, ma non vi sono progetti né a breve né a lunga distanza; a volte neppure quello di fare le vacanze insieme.

 

Quello che infatti caratterizza la coppia aperta.. non è una questione legata al matrimonio o alla convivenza.. poiché anche quest’ultima se si tratta di un rapporto vero si baserà su una “scelta affettiva conscia” che produrrà gli stessi obblighi e le stesse responsabilità che ci sono nel matrimonio, anche se mancherà il riconoscimento sociale; oggi la parola “obbligo” fa molta paura e non piace a nessuno; sembra una parola obsoleta che prevede situazioni di non parità e di stagnazione… un fatto di altri tempi; in realtà.. sarebbe bene ripensare a tutto ciò e prendere in considerazione che una relazione vera, intensa, con progetti comuni e desiderio reale di vivere insieme ad un’altra persona verso la quale si nutrono dei sentimenti autentici, comporta necessariamente doveri ed obblighi; comporta infatti l’ingresso in campo di Saturno che chiede ad entrambi di farsi carico di parte dei bisogni di una relazione.. e, soprattutto che ognuno dei due si impegni a costruire e a dare il proprio contributo e a mettere in comune delle cose impegnandosi altresì a crescere negoziando i bisogni diversi che via via i due manifestano.

 

Senza questo la coppia non esiste.. e diventa semplicemente un vivere sotto lo stesso tetto e, al limite, un esorcizzare la paura della solitudine senza però impegnarsi mai profondamente in nulla e tantomeno in qualcosa di comune: è esattamente come prendere una strada senza sapere dove va.

 

L’amore e la coppia per essere tali devono essere anche un processo di maturazione, un passaggio psicologico che comporta una maturazione interiore, altrimenti non ha senso perché resta alla stregua delle prove tecniche di trasmissione adolescenziali tanto interessanti perché non richiedono nessuna scelta e quindi nessun prezzo.

 

Tra l’altro, i partner della coppia aperta, spesso mantengono un particolare legame con la famiglia di origine che viene vista come una pista di atterraggio d’emergenza da utilizzare in caso di troppa difficoltà nella relazione. Si sentono spesso queste persone parlare di “libertà.. di modernità.. di non impegno.. di non legame”.. ma tutto ciò è l’antitesi stessa della coppia dove la libertà individuale ci deve essere ma è sicuramente condizionata dal rispetto di quella dell’altro; dove la modernità non ha nulla a che fare con il sentimento.. che oggi non è diverso da quello che provavano i nostri genitori ieri e, infine, dove vi è sia impegno che legame”. Oggi infatti molte persone usano la parola libertà come se essa dovesse essere qualcosa che elimina il sentimento dalla vita.. perché amare e desiderare di avere figli.. sembra essere diventato qualcosa di superato che non permette più la libertà di cui gli individui hanno bisogno; indubbiamente ci sono molti luoghi comuni che nascono da una reale mancanza di “valori”, tolti i quali tutto diventa possibile e plausibile.

 

Ci stiamo però dimenticando che ogni persona se vuole crescere deve affrontare necessità ed impegno e la relazione (casa VIIa) è un buon training per crescere e per confrontarsi; in caso contrario si rimane “ragazzi” e in effetti, i partners delle coppie aperte generalmente non sono andati al di là della condizione adolescenziale per cui temono il confronto della coppia vera e quindi restano ad un livello superficiale anche se.. in molte di esse non vi è affatto un rapporto paritario come tanto viene sbandierato giacchè, uno dei due, è quasi sempre un po’ succube del mancato impegno dell’altro.. anche se è incapace di ammetterlo.

 

Le persone che sono più soggette questo tipo di situazioni ibride, sono quelle che tentano di evitare i drammi che la maturazione comporta attestandosi quindi su rapporti molto più facili.. anzi elementari.. molto più simili a quelli tra fratello e sorella; si tratta spesso di persone che hanno molta “aria” nel tema, con una scarsa passionalità ed anche un grande bisogno di libertà legato però anche a blocchi che non hanno permesso una vera crescita per cui la libertà fa il paio con non prendersi responsabilità.

Spesso hanno interessi più di scambio intellettuale che di scambio amoroso ed è quindi un rapporto tra soggetti che hanno uno o più interessi in comune che possono essere viaggi, arte, politica e che preferiscono fare le cose con un’altra persona  piuttosto da soli.

Anche la sessualtà in questi casi non ha raggiunto lo stadio adulto, ma rimane infantile e ludica, perdendo così il contatto con l’intimità e la procreatività: si tratta di rapporti narcisisti in cui manca il potenziale vero che è sia l’obiettivo comune sia il desiderio di crescere insieme portando avanti un progetto.

 

In questo caso si elimina il duro confronto della “differenza” che è quanto di più difficile perché impegna i soggetti nel traumatico passaggio dalla casa Va alla casa VIIa.. che è in pratica, un obbligo a riconoscere la diversità dell’altro.

 

In queste relazioni aperte l’altro non è affatto stato riconosciuto.. perché non è entrato in profondità e non ha sfidato le parti più intime nel duro processo di riconoscimento e, pertanto, resta un fratello.. o una sorella, un membro familiare senza però tutta la complessità della passionalità e della tolleranza alla diversità che è una sfida a scendere dentro le nostre parti “diverse”.

 

In genere, in queste coppie il progetto comune che in quelle tradizionali è legato alla procreazione, viene sostituito da una sorta di oggetto transizionale.. che può essere un animale o i viaggi o la politica o la filosofia.. dipende da qual è l’interesse che li unisce.

 

E’ una relazione che astrologicamente prevede forti  connotazioni tra le case Va – XIa con molta aria nel tema.. che rimane in un certo senso fine a sé stessa e non si proietta nel tempo.. perché manca sostanzialmente il riconoscimento di sé.. che la casa Va deve assicurare affinchè possa esserci quella solidità a livello di identità che permetta di  esporsi al rischio del desiderio e dell’altro.

Generalmente sono persone non hanno superato la fase edipica.. ma che, in seguito a questo, hanno rinunciato al confronto intimo, non lo accettano più perché sanno che li esporrebbe a riaprire la ferita antica e a risanarla.

 

In questo modo accettano sempre “false relazioni” in cui c’è solo l’illusione di desiderare l’altro.. ma in realtà le relazioni, mancano di intensità e di passione e quindi non traghettano mai nella fase adulta.




Copyright (c) 2003 Astromagazine - la rivista di Astrologia in Linea - Tutti i diritti riservati