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LA FUNZIONE “PROIETTIVA” NELLA COPPIA

a cura di Lidia Fassio
 
Tra i problemi principali di coppia c’è quello della proiezione e della gestione delle differenze. Spesso, dopo la prima fase di grande innamoramento dentro la quale si vive la grande sensazione di essere uguali, ci si avvia alla scoperta delle reciproche differenze, vissute come qualcosa di difficile da comprendere, quasi come un tradimento personale. In questa seconda fase della relazione, ciò che prima sembrava attirare in modo fantastico nell’altro, diventa invece una fonte di grande conflitto.
Abbiamo affrontato spesso le problematiche causate dalle “proiezioni” che hanno una duplice funzione: la prima è quella di attrarci inequivocabilmente verso un tipo particolare di persona; la seconda - molto più profonda - riguarda l’assoluta necessità della psiche di riappropriarsi della totalità, confrontandoci con ciò che non vogliamo riconoscere di noi stessi attraverso una persona precisa, in carne ed ossa che, manco a dirlo, ci attrae tantissimo.
Così, un uomo che è stato fulminato dal lato empatico, creativo, sensibile e sentimentale della propria compagna, si troverà a scoprire in lei disorganizzazione, fragilità, caoticità e mancanza di buon senso nella vita pratica, esattamente come la sua compagna che è stata a sua volta attratta dal suo essere organizzato, preciso, responsabile e molto competente, si troverà in seguito a far i conti con un lato critico, un po’ palloso e troppo rigido che lei mal sopporterà e che, se non verrà compreso nella sua precisa funzione, porterà distanza affettiva ed una vera e propria crisi nella relazione, e tutto ciò senza che nessuno dei due riesca a capire che cosa si è portato via la magia che regnava sovrana nella prima fase del loro rapporto.

Tutto questo è accaduto perché il lato affidabile che tanto l’aveva attratta ed ispirata, e che le dava fiducia al punto da vederlo come il padre dei suoi figli, si è trasformato improvvisamente in qualcosa che critica, giudica e rimprovera, quasi un lato “paterno negativo” sempre più insopportabile mentre, la parte calda, accogliente e fantasiosa della donna si è trasformata per lui in qualcosa di inaccettabile, caotico e confusionario, poco rispondente alle sue aspettative.
All’improvviso ad entrambi sembra che sia l’altro ad essere cambiato, trasformandosi ovviamente in un essere strano, diverso con tratti addirittura detestabili. Su questi temi generalmente cominciano le liti che, se non vengono affrontate efficacemente, possono condurre alla fine del rapporto soprattutto se nessuno dei due riesce ad avere un minimo di visione critica che permetta di rendersi conto che, in realtà, l’altro non è affatto cambiato, ma semplicemente non è più magico perché la proiezione personale è caduta per permettere il recupero della parte che era stata riposta sul partner in modo che ognuno diventi capace di esprimere anche quelle qualità che prima sembravano non appartenergli.

Cerchiamo di comprendere come agiscono queste cose sul piano astrologico: il caso in questione riguarda Maria e Armando, una coppia di sposi alle prese con problemi di proiezione:
lei una donna Cancro con un Sole in dodicesima quadrato a Saturno e lui un uomo con Sole, più quattro pianeti in Vergine in sesta ed una Luna quadrata a Nettuno.
Ovviamente questi tratti astrologici danno un particolare vissuto attraverso le figure genitoriali e, quindi, particolari proiezioni ed aspettative che andranno a cadere sui relativi partners.
Infatti, Maria, con il Sole quadrato a Saturno ha avuto un padre freddo, distaccato, abbastanza giudicante e poco presente nella relazione con lei: lei lamenta il fatto che il padre l’ha spesso svalutata proprio perché non era la figlia che lui desiderava : la rimproverava di essere spesso con la testa fra le nuvole, di non avere alcuna razionalità e di essere praticamente incapace nella vita, esattamente come la madre. Chiaramente Maria ha trovato difficilissimo identificarsi con questa parte, l’ha rimossa e, quando ha incontrato Armando l’ha proiettata su di lui che si presentava come l’attaccapanni perfetto.
Armando da parte sua era invece stato abituato al senso del dovere, a prendersi un sacco di responsabilità e ad essere sempre all’altezza della situazione; si presentava come affidabile, inquadrato e soprattutto pratico!! Lui ha Sole e tre pianeti in Vergine in sesta ed una Luna quadrata a Nettuno che ha rimosso e proiettato prima sulla madre e successivamente su Maria. Anche in questo caso, il Sole in dodicesima in Cancro di Maria era un contenitore perfetto per la Luna Nettuno di Armando:
con queste particolarità si sono avviati innamoratissimi verso la loro relazione.

Lei rappresenta tutto ciò che lui ha negato di sé e, allo stesso tempo lui incarna tutto ciò che lei non può riconoscere in sé stessa.
Dopo il primo anno in cui i due funzionano benissimo e sembrano anche riconoscere e vivere bene la loro diversità, arrivano i primi grandi impegni; una coppia di gemelli inaspettati, un mutuo per l’acquisto di una bella casa e lei che deve lasciare il lavoro per fare la madre a tempo pieno che costringe lui ad investirsi di molte responsabilità in più, aumentando i suoi ritmi lavorativi diventando sempre più ansioso e irritato.
A questo punto, le proiezioni sembrano improvvisamente passare da positive a negative: infatti, lei che è sempre più indaffarata diventa via via sempre più caotica, si perde con i figli, non ha il senso del tempo e si ritrova la sera, quando lui rientra, con la casa sempre più caotica, sempre più in crisi, sciatta e stanca.
Lui a quel punto si sente irritato: non capisce che anche lei lavora tantissimo con i due bambini e si lamenta perché non è pronta la cena, per la casa in disordine e per i bambini che urlano e critica ogni cosa di lei dicendo che manca di organizzazione, di praticità, le dice che non è capace di fare le cose, e così, di giorno in giorno, lui somiglia sempre più a quel “padre critico e svalutante” che lei conosce benissimo e che tanto la faceva irritare e fuggire.
Anche lui però sembra rivedere un vecchissimo film del passato; infatti, la sua Luna quadrata a Nettuno introiettata attraverso la madre, donna fantastica, sensibile, con un senso artistico del tutto particolare, ma spesso assente psicologicamente, immersa nelle sue cose e nei suoi sogni ma molto instabile a livello emotivo, lasciava Armando completamente abbandonato a sé stesso e alle sue paure che si traducevano spesso in veri e propri stati di ansia; ora lui, quando rientra rivive le stesse cose e sente sconforto e disagio, esattamente come lo sentiva allora.

La coppia si è così trovata di fronte ad un grandissimo problema: ognuno dei due dovrà imparare a riconoscere il lato non vissuto di sé in modo da non proiettarlo più sull’altro; in questo modo Maria, proprio attraverso Armando, dovrà imparare a diventare un po’ più capace di organizzarsi e di prender in mano la situazione responsabilizzandosi di più e lui, a sua volta, potrà avvalersi dell’esempio di Maria per riprendere contatto con quella parte caotica interna che tanto teme e che, per non vedere, vive interamente attraverso di lei.
A questo punto come non riconoscere il ruolo potente della proiezione nella crescita personale di ognuno dei due partner?
Certo, perché questo possa accadere bisogna che entrambi i soggetti siano disposti a lavorare sulle loro reciproche parti rinnegate, altrimenti queste porteranno la relazione ad un punto insostenibile fino a farla crollare sotto il peso di litigi ed incomprensioni incolmabili.




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