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I TEMPLI STELLARI DI HALEBID E BELUR - 1 PARTE

a cura di Paolo Crimaldi
 

A circa un ora di auto dalla bella cittadina di Hassan, si trovano i templi stellari di Haledib e Belur.

Vengono chiamati “stellari” perché sono costruiti proprio a forma di stella e soprattutto perchè il momento in cui fu iniziata la loro erezione, è stata decisa da sapienti calcoli astrologici fatti da bramini astrologi, i quali scelsero anche la direzione astronomica secondo quelli che sono tuttora i principi del Vasthu, l’antica arte di costruire secondo le leggi della natura, tanto da poterlo definire l’equivalente indiano del più noto Feng Shui cinese.

 

Il luogo in cui questi templi venivano costruiti era invece scelto dal Toro, animale sacro per gli induisti, chiamato anche Nandi, ossia veniva lasciato libero in una ampia e particolarmente bella area, e laddove andava a giacere veniva costruito il tempio, essendo un luogo particolarmente sacro e pregno di energie positive.

Il tempio di Haledib è dedicato a Shiva ed è davvero molto bello e suggestivo. Costruito in pietra saponaria, ha delle decorazione a bassorilievi molto raffinate e pregne di significato spirituale, ma anche esoterico.

Alla base del tempio si trovano sempre degli elefanti, simbolo di forza, potenza e saggezza, per giungere sempre più in alto ove sono raffigurate le varie divinità, simbolo di estasi.

Naturalmente non mancano le raffigurazioni erotiche che riprendono scene del Kamasutra, così come su dei piccoli rialzi in pietra si trovano raffigurate delle danzatrici sacre, coloro che con la loro arte allietavano le persona che facevano visita al tempio.

In realtà  queste danzatrici che vivevano all’interno del tempio praticando la prostituzione, godevano di grande considerazione, così come i loro figli, avendo un carattere quasi sacrale, cosa che andò persa, fino a farle considerare delle vere e proprie prostitute, per nulla integrate e accettate dal tessuto sociale, con l’arrivo degli inglesi e delle loro leggi puritane, che giunsero al massimo della bigotta apoteosi con l’età vittoriana.

 

All’uscita del tempio si trova una bellissima rappresentazione di Ganesha, il dio dalla testa di elefante, la cui onnipresenza è cosa comune per chi viaggia in India.

Su questa divinità, particolarmente cara anche agli astrologi, visto che presiede a tutte le funzioni intellettuali, ci sono tantissimi racconti, tutti molto suggestivi.

Uno di questi narra del grande antipatia che questa divinità ha per la Luna.

 

Si narra che Ganesha iniziò ad odiare Chandra (la Luna), dopo che questa lo ebbe deriso nel vederlo cadere dal suo veicolo di trasporto, il fedele Topo. Ma in realtà la causa della caduta fu dovuta all’eccessivo peso di Ganesha poiché essendo ghiotto dei buonissimi Kulfi (dolcetti a forma di pallina intrisi in una sorta di melassa a base di acqua di rose), in una particolare festa, ne aveva mangiato in modo sproporzionato, tanto che nel toccare terra il ventre si apri e rotolarono fuori tutti i dolcetti che aveva ingurgitato voracemente.

Chandra lo schermì pesantemente, tanto da irritarlo e spingerlo, non trovandosi altro tra le mani, a scagliarle contro una sua zanna, tanto da impaurirla e metterla in fuga.

Poiché col il passare dei giorni Chandra non faceva la sua comparsa nel cielo, gli uomini supplicarono Ganesha di perdonarla e riappacificarsi con essa, ma fu irremovibile. Allora si rivolsero a Shiva, il padre di Ganesha, il quale accettò le preghiere degli uomini, ma decise che in cielo vi fosse un alternanza tra l’apparizione della Luna e quella della zanna di suo figlio.

 

Questo racconto mitologico, ci permette di comprendere anche il profondo significato astrologico che la Luna possiede nell’astrologia vedica e soprattutto il valore che assumono le fasi lunari.

Infatti gli astrologi indù ritengono particolarmente nefasto il Novilunio, mentre è considerato positivamente il Plenilunio. I due quarti di luna (le quadrature rispettivamente crescente e decrescente, che corrispondono nel loro aspetto esatto all’aspetto di quadratura tra Sole e Luna), le famose zanne di Ganesha, sono particolarmente temuti, poiché forieri di cambiamenti, ma anche di improvvisi e repentini abbandoni di fortuna, dovuti proprio ad una scarsa attenzione alle cose fatte e dette, e generalmente non si mai partire un attività commerciale, o anche una iniziativa di particolare valore in corrispondenza di tale evento astronomico… così come si sconsiglia vivamente di celebrare un matrimonio.

 

Il nostro viaggio continuerà nel prossimo articolo con la visita all’altro tempio stellare di Belur e alla conoscenza dell’antica disciplina del Vasthu.




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