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I BAMBINI PROBLEMATICI – EGOCENTRICITÀ – IPERATTIVITÀ – DISTURBI DI ATTENZIONE

a cura di Lidia Fassio
 

La famiglia è il luogo dove i bambini nascono e crescono: le grandi qualità come l’intelligenza, l’empatia, la capacità di ragionare e di comprendere sono legate allo sviluppo del senso di sé del bambino ed hanno una origine comune. Il bambino passa attraverso vari stadi prima di imparare ad esprimersi, confrontarsi con gli altri, e definirsi: molte persone sono convinte che la razionalità e l’emotività siano due parti separate all’interno della nostra psiche, invece, anche se può sembrare sorprendente, hanno una radice comune, o meglio, le esperienze emotive che si fanno nella primissima infanzia, determineranno l’intera architettura della mente. La cultura occidentale ha sempre dato – e continua a dare – un’importanza straordinaria alla mente e ai processi razionali, alla così detta capacità di intelligere: oggi, gli studi più recenti di psicologia evolutiva sottolineano l’importanza delle emozioni in quanto, contrariamente all’idea comune che esse siano pulsioni intense che hanno bisogno di trovare sfogo producendo stati d’animo soggettivi difficili da stabilizzare, oggi sappiamo che le emozioni hanno come scopo principale quello di creare, di organizzare e di dirigere – quasi orchestrando – le altre funzioni della mente che affondano le loro radici dentro ad esse. Inoltre, proprio le emozioni rendono possibile il pensiero creativo che è alla base di una mente sana ed in grado di elaborare i contenuti del suo vissuto.
In psicologia le emozioni vengono considerate “affetti” e vi è un grandissimo legame tra la sfera affettiva e quella intellettiva e, anche la biologia, sostiene che le esperienze emotive iniziali hanno il potere di influire sulla struttura del cervello.
Questa è la ragione per cui alla base di alcune problematiche definite “disturbi di attenzione e di apprendimento”, in realtà vi sono disturbi emotivi.

I bambini sono i soggetti che più degli altri possono riflettere con i loro comportamenti dinamiche emotive profonde che appartengono alla famiglia.
La loro difficoltà nell’elaborazione e nella comunicazione emotiva ed empatica, li porta con facilità a manifestare il loro disagio attraverso cambiamenti comportamentali.
Il bambino è egocentrico per natura: ha un grande bisogno di ricevere conferme che devono giungere sotto forma di attenzioni, cure e sostegni psichichi ed emotivi adatti a soddisfare i loro bisogni. Quando un bambino percepisce che l’ambiente è assorto in problemi esterni con dinamiche sotterranee, che percepisce ma che non può decodificare, comincia a diventare inquieto, si sente isolato, escluso, sente di non essere al centro del mondo genitoriale: sperimenta angoscia e paura che accentuano di molto il problema.
Astrologicamente parlando, soprattutto nella fase da uno a cinque anni, il bambino vive prima la fase di conquista del mondo e di separazione tra il mondo esterno e il mondo interno, a cui fanno seguito le fasi di interiorizzazione delle figure protettive e di sostegno, per arrivare infine alla fase chiamata di “delirio di onnipotenza” : queste tre fasi sono rintracciabili negli assi terza nona, quarta decima e quinta undicesima dell’oroscopo.
In questo periodo il bambino impara una quantità straordinaria di cose, cammina, parla, pensa, interagisce con gli altri, scambia, crea il suo mondo interno simboleggiando e fantasticando, diventa via più autonomo e rafforza le figure interiori che lo sostengono e che gli permettono una indipendenza più forte a livello emotivo fino ad arrivare a esprimere con forza se stesso e la sua personalità, cercando di essere il centro del suo mondo.

E’ molto importante che tutto questo possa svolgersi, proprio per evitare di dover poi confrontarsi più avanti nella vita con problemi di stabilizzazione emotiva o con problemi di centralità e di attenzione, che indicano un bisogno ancora forte di conforto e di riconoscimento.

Se in questo periodo la realtà in cui il bambino si trova risulta troppo frustrante, può entrare in un circuito di delusione che farà scattare dei meccanismi difensivi che, se da un lato servono a proteggerlo da difficoltà più gravi per la sua psiche, dall’altro vanno a creare una serie di problemi comportamentali che hanno lo scopo di urlare al mondo circostante il suo disagio e la sua sofferenza.
E’ indubbio che più i bambini hanno valori fuoco e aria nel loro tema più avranno bisogno di stimoli che devono giungere dall’interazione continua con l’ambiente e dal sentirsi protagonisti assoluti; bisogna ricordare che fuoco e aria sono elementi fortemente estroversi che riflettono bambini molto impegnativi che hanno sovraccarichi di energia fisica e nervosa che creano costante movimento unito a volitività e grandi insofferenze soprattutto quando non vengono seguiti e stimolati: si annoiano facilmente, tendono a diventare irrequieti ed instabili e, alla fine, per superare lo stato di disagio, o si rinchiudono nella strada del “pensiero magico”, che indica un aggrappamento al tipico pensiero infantile che li fa sentire onnipotenti attarverso la costruzione di una realtà alternativa a quella che vivono e che ritengono inaccettabile; oppure, l’altra soprattutto quando Mercurio e/o la Luna sono legati a pianeti come Marte e come Urano, oppure se l’asse terza nona presenta delle difficoltà, possono con facilità esprimere tutto il loro disagio e la loro energia nell’iperattività.
E’ chiaro a questo punto che il problema sta nella difficoltà a relazionarsi con le loro emozioni, con il mondo e la realtà e, attraverso questi comportamenti trova quelle attenzioni di cui ha bisogno, anche se attraverso forme negative e difficili.

Questi bambini vengono spesso considerati “egoisti”, tuttavia bisogna considerare che questo termine riflette un giudizio morale che non può ancora appartenere a loro poiché i comportamenti non sono voluti e, pertanto, non sono assolutamente intenzionali; quando ci sono difficoltà all’interno della famiglia, il bambino viene difeso da pulsioni interiori che sono molto lontane e che hanno il compito di scavalcare la ancor fragile coscienza razionale.
Invece di parlare di egoismo possiamo parlare di egocentrismo: questo è il termine corretto ed appropriato al comportamento.

Un'altra modalità attraverso cui un bambino può manifestare il suo problema è il deficit di attenzione che spesso riguarda la fase dell’età prescolare e scolare; quando ci sono problemi emotivi che il bambino non può comprendere, l’ansia e l’impossibilità di soffermarsi lo aiutano a stare meglio. In questo caso, il bambino può diventare introverso, chiudersi e poi “volare” con il suo pensiero e con la sua fantasia che, ovviamente lo distolgono dall’essere concentrato su ciò che sta facendo. Spesso queste difficoltà vengono scambiate per “problemi di apprendimento” perché, nel tempo, la carenza di attenzione finisce per procurare difficoltà nell’apprendere e nel memorizzare; in realtà le due cose sono assolutamente slegate e, questi bambini possono recuperare molto bene se aiutati attraverso la comunicazione intima con un adulto che incoraggi l’espressione dei suoi sentimenti e delle sue emozioni. La creatività e l’espressione attraverso il disegno, la danza, la musica e la recitazione può essere di grande aiuto al bambino per superare la sua crisi e portarlo ad avere nuovamente fiducia nel mondo, soprattutto quello degli adulti.

Anche l’iperattività produce a sua volta deficit di attenzione perché vi è una incapacità di inibire il movimento - che diventa compulsivo – associata a impulsività, irrequietezza e grande eccitabilità.
Questi bambini hanno bisogno di adulti pazienti che li accompagnino nella progressiva capacità di simbolizzazione che consenta di trasformare l’ansia, che è alla base di questo disturbo, esprimendola e dandole forma attraverso le parole. Le favole in genere sono molto utili perché consentono di elaborare dei vissuti inquietanti attraverso l’identificazione con il personaggio.

I deficit di attenzione riguardano astrologicamente problemi sulla terza – nona, i rapporti Luna Mercurio, Mercurio Nettuno e/o Marte e lesioni Gemelli Sagittario; sono disturbi che da un punto di vista neurologico riguardano l’armonia tra i due emisferi (il sinistro che è quello addetto alla concentrazione e quello destro che è addetto alla ricettività e alla fantasia e all’evasione); su questi due emisferi troviamo anche onde cerebrali diverse con ritmi diversi: beta per il sinistro e alfa per il destro.
Inoltre, queste combinazioni indicano un substrato di ansia che probabilmente investe tutto il tessuto familiare, per cui il bambino si trova a non avere sostegni stabili e a far fronte da solo alle paure, senza qualcuno che lo ascolti veramente e che sia in grado di rassicurarlo di fronte all’incalzare del mondo interiore che si sta formando e che viene percepito come inquietante.

L’importante è sapere che non si tratta di alcun deficit nè cerebrale né di apprendimento: anzi, di solito questi bambini sono vivacissimi ed intelligentissimi, tuttavia hanno problemi a stabilizzare i processi emotivi e a collegarli con il pensiero razionale che, nel tempo li può aiutare e elaborarli; certo, se questi atteggiamenti permangono, possono diventare un reale problema perché possono inficiare i risultati nell’apprendimento e nell’elaborazione delle esperienze proprio per l’incostanza che producono e l’impossibilità di soffermarsi e riflettere.




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