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ARRIVANO I NUOVI FILM DEL FESTIVAL DI VENEZIA

a cura di Francesco Astore
 

Si torna al Cinema, finalmente!

 

E riprende la nuova stagione cinematografica, inaugurata dal cospicuo numero di opere, approdate sulla laguna veneziana. La celebre Mostra internazionale, diretta da Marco Müller e con la presidenza di Davide Croff, è arrivata alla 64° edizione, ma giunta addirittura ai 75 anni dalla nascita.

Dieci giorni fitti di tante proiezioni dunque, in alcuni casi di nuovi capolavori, presto in circolazione sui grandi schermi di tutto il mondo, presentati alla Mostra del Cinema, tenutasi quest’anno dal 28 di agosto all’8 settembre.

 

Nel Cielo dell’evento si nota, prima di tutto, come il pianeta della vista, dell’immagine, vero e proprio simbolo dell’arte cinematografica, Giove, sta transitando nel segno del suo domicilio primario, il più forte, ossia il Sagittario, dove è libero di esprimere le caratteristiche pienamente e prestigiosamente.

 

È stata infatti questa la “Mostra dei grandi Maestri”: vi hanno partecipato il quasi centenario Manuel de Oliveira, Brian de Palma, Claude Chabrol, Nikita Mikhalkov, Eric Rohmer, Peter Greenaway, Takeshi Kitano, Ken Loach, Woody Allen, Carlo Lizzani, Im Kwon Taek.

 

Come se non bastasse, quasi ad infondere più ricercatezza, un più sicuro richiamo di classe alla kermesse veneziana e al suo felice legame con l’Arte, Giove – Cinema, forma durante questi 10 giorni uno splendido legame di trigono con Venere (estro artistico), transitante, ormai da lungo tempo, nel fastoso Leone.

 

Il segnale del prestigio indubbio di questa 64° edizione della Mostra è sottolineato dal 90 % delle opere che sono approdate in prima mondiale al Festival!

 

Giove è, si diceva, nel Sagittario, nel suo regno, scattante, avventuroso e fantasioso, tende a proporre modelli originali ogni volta (12 anni, circa), che qui gli capita di soggiornare.

Ricordiamo infatti che il Sagittario si associa simbolicamente alla Nona Casa astrologica, settore dell’allargamento delle conoscenze e degli orizzonti (materiali, morali, spirituali e artistici). Quando il gigante del sistema solare (Giove è al momento il più grande corpo celeste conosciuto) passa in questo segmento zodiacale, ha l’occasione di dare il meglio di sé.

 

Facendo una rapida rassegna negli anni in cui Giove si trovò nel nono segno appunto, osserviamo come le simbologie appena delineate siano apparse calzanti nel far risplendere il firmamento del Cinema.

 

Ebbene, nel 1936 esce “Tempi Moderni”, film in cui, fondendo toni burleschi e melodrammatici, Charlie Chaplin dà vita ad un’analisi pentrante del mondo tra le due guerre.

Nel 1948 registriamo il capolavoro premio Oscar di Vittorio De Sica, “Ladri di biclette”.

Il transito del 1959 – ’60 vede arrivare la francese Nouvelle Vague (corrente che propugna una più fedele rappresentazione della vita), con registi come Francois Truffaut (“I quattrocento colpi”), Jean-Luc Godard (“Fino all’ultimo respiro”) e Claude Chabrol (“Le beau Serge”).

In Italia s’impone anche uno straordinario rinnovamento con “La ciociara” di De Sica, “La dolce vita” di Fellini, “Rocco e i suoi fratelli” di Visconti, “L’avventura” del, recentemente scomparso, Antonioni.

 

Giove nei gradi iniziali del Sagittario tocca il punto geografico – zodiacale corrispondente agli Stati Uniti d’America e infatti, mai come quest’anno, Hollywood è stata protagonista del Lido: ben 8 i film in tutto, incluse le coproduzioni.

 

Altra singolarità astrologica dell’evento tuttavia, è rappresentata dal duro aspetto di opposizione che Marte (guerra) dai Gemelli (comunicazione e rapidità del tempo presente) infligge a Giove in Sagittario.

 

La tematica comune al programma, come anche riconosciuto da Müller (“mai come quest’anno il contemporaneo è la guerra”), è stata la figurazione dei conflitti e delle loro conseguenze.

 

Ad esempio, nella bella opera del Pesci Paul Haggis, che nel segno dell’Ariete ha 3 pianeti tra cui Marte, In the valley of Elah, ispirato ad una storia vera: la vicenda di un veterano di guerra che non ha più notizie del figlio reduce dall’Iraq. Il protagonista è Tommy Lee Jones, attore appartenente al rigoroso e professionista segno della Vergine, affiancato dalla Leonessa, Charlize Theron.

 

Ancora, nell’eccellente, Redacted di Brian de Palma, che sfodera un Sole in Vergine in trigono a Giove – Cinema nel Toro. Il film, interpretato da attori poco noti, intreccia con crudezza storie di soldati che combattono anche con i media in Iraq.

 

Fuori concorso The hunting party di Richard Shepard con un brillante Richard Gere (un altro attore della Vergine!), dove si racconta la pericolosa caccia di 3 giornalisti ai criminali di guerra bosniaci, fino ad essere scambiati per agenti della Cia.

 

Infine nel documentario Madri, si assiste all’esordio della regista Barbara Cupisti, dedicato alle donne di Israele e Palestina e alla loro angoscia per i figli, protagonisti e vittime di una guerra infinita.

      

Al di là degli orrori delle guerre l’aspetto Marte – Giove ha anche il potere di scatenare temi dal contenuto combattivo, aspro, estremo, puntando l’attenzione sull’eros, sul crimine, sulla perversità morbosa della corruzione.

Nei film italiani in concorso, ad esempio, come in Nessuna qualità agli eroi di Paolo Franchi, ne Il dolce e l’amaro di Andrea Porporati, nell’Ora di punta di Vincenzo Marra.

Il film italiano che più è piaciuto è stato Non pensarci di Gianni Zanasi, con un Valerio Mastrandrea sorprendente protagonista.   

 

Grande prova di regista ha offerto il Sagittario Kenneth Branagh in Sleuth: macabro duello tra marito intellettuale, interpretato dal geniale Pesci Michael Caine e il giovane e spavaldo amante della moglie, impersonato dal freddo Capricorno Jude Law.

Ancora mistero, delitto e suspence nell’opera dello stravagante Peter Greenaway che con Nigthwatching ci conduce nella scoperta di un omicidio al tempo di Rembrandt.

 

In Micheal Clayton di Tony Gilroy, il fascinoso Toro Gorge Clooney interpreta un avvocato senza scrupoli alle prese con un caso moralmente cruciale per la sua carriera.

Toni cupi e melodrammatici anche nel film che ha aperto la Mostra Espiazione, di Joe Wright (trasposizione di un romanzo di Ian McEwan), costruito attorno ad un malinteso capace di distruggere due vite. La scintillante Ariete Keira Knightley è qui accanto alla eccezionale Aquario Vanessa Redgrave.

   

Impossibile però dare una panoramica completa ed esauriente di tutti i film di un Festival che è risultato vitalissimo, di gran qualità, gratificato da moltissime star.

A tutti noi spettatori allora, il giudizio finale che decreterà i film più convincenti di questa prossima tornata.

 

Per ora limitiamoci a scorrere quale è stato il verdetto della giuria.

 

Leone d’oro al regista tawinese Ang Lee, che con il suo Lust, Caution (Attenzione, Lussuria) film dalle forti tinte erotiche, ha bissato la vittoria di 2 anni fa con Brokeback mountain.

Il maestro riceveva l’8 settembre ’07 il preciso fausto aspetto di sestile di Saturno, appena entrato in Vergine, sul suo Sole Scorpione, a conferirgli l’omaggio di un così autorevole consesso. 

Leone d’argento a Brian de Palma per Redacted.

Premio della giuria al molto amato e bellissimo Le graine e le mulet del regista franco – tunisino Abdellatif Kechiche.

Miglior interprete femminile Cate Blanchett, per Io non sono qui di Todd Haynes dove la metamorfica Toro interpreta meglio di tutti gli altri attori pur molto bravi, l’icona pop Bob Dylan.

Per l’interpretazione maschile vince Brad Pitt, che con il suo piglio audace da Sagittario, non poteva che essere il più adatto ad interpretare un western dal sapore crepuscolare ed antieroico come L’assassinio di Jesse James.      

 

Questa, in sintesi, la cronaca astrologica di Venezia 2007, ora attendiamo di godere della visione di questi film, e facciamo un augurio:

Lunga vita al Cinema!




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