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ODDIO … MIA FIGLIA HA FATTO SESSO …

a cura di Lidia Fassio
 
Fino a 30 anni fa sarebbe stata una notizia sconvolgente per qualsiasi madre sapere che la sua ragazzina pubere o appena adolescente ha fatto sesso; oggi i tempi sono molto cambiati ed le madri devono fare presto o tardi i conti con questa notizia che tende ancora ad essere vissuta con molta forza, soprattutto quando la figlia ha veramente pochissimi anni di età.
Tra i vari cambiamenti di costume che sono avvenuti rispetto al recente passato vi sono proprio l’età in cui si fa questa esperienza e il modo e il contesto in cui si verifica.

Un tempo, il sesso era indubbiamente proibito prima del matrimonio ma, tra le altre cose, era bandito in assenza di amore e di innamoramento: le donne infatti, quando avevano trasgredito, tendevano a sottolineare che avevano ceduto per “amore” e questo, in un certo senso, attenuava il senso di colpa e di vergogna.
Le donne sicuramente per secoli si sono fatte carico del sentimento, delle emozioni e del romanticismo ed ora, molte madri restano sconvolte dal fatto che le figlie sembrano essere ansiose di fare sesso, perché questo le traghetta direttamente nel mondo degli adulti; esso infatti è una sorta di iniziazione da fare a qualunque costo e non importa con chi. Oggi vi sono ragazzine che si vergognano se non hanno ancora fatto sesso.


Quello che però appare incomprensibile alle generazioni precedenti è la smania di fare questa esperienza, come se non vi fosse la possibilità di entrare nel mondo dei “pari” se non si è prima consumato il rito che decreta ed accerta la condizione di “donna”.

Certo, con questo non intendo dire che oggi non esista più il romanticismo e che non esistano ragazze che pur non avendo tabù scelgono di vivere la loro prima esperienza sessuale con il ragazzo del quale sono innamorate e con cui, almeno temporaneamente, vogliono vivere una storia d’amore. In questo caso, prevale il contesto affettivo ed emotivo, molto importante per il senso che verrà dato all’esperienza.
Generalmente questa situazione ha più facilità di verificarsi nell’ambito di quelle famiglie in cui c’è un buon rapporto tra madre e figlia che ha sicuramente favorito un clima di confidenza all’interno del quale è avvenuta un’educazione sessuale accompagnata da una forte trasmissione di valori affettivi e di libertà personale. Ovvio che questa situazione presuppone maturazione della ragazza che sente al tempo stesso il suo valore e il sostegno della famiglia che pure rispetta il suo grande bisogno di libertà e di indipendenza.

Nelle famiglie in cui invece vi è un forte distacco o incomprensioni la figlia non ha il conforto della confidenza e quindi non confida alla madre le sue esperienze perché vive con la sensazione di non essere capita e di essere osteggiata nel suo bisogno di libertà e di autonomia; non sa quindi esprimere i suoi sentimenti e ancor meno i suoi dubbi e turbamenti. In questi contesti le figlie sembrano molto più ansiose di arrivare al grande giorno e, proprio la non dimestichezza con i sentimenti e le emozioni, le porta a voler provare a tutti i costi, non importa con chi, anche in assenza di innamoramento: come se fosse una sfida con sé stesse e con il mondo.

In altre famiglie magari sono state passate solo informazioni sui pericoli della sessualità, ma non è stato mai affrontato il tema della sessualità da un punto di vista psicologico e, proprio per questo, la figlia non riferirà nulla e la madre saprà pressoché nulla delle esperienze che questa farà.

Un’altra delle cose che è drasticamente cambiata è il fatto che oggi sono le ragazze a prendere sempre più spesso l’iniziativa mentre questo era addirittura bandito almeno fino agli anni ‘80: una ragazza che avesse manifestato la voglia di fare sesso con un ragazzo, sarebbe stata etichettata come “facile” e, in un certo senso scartata socialmente.

Oggi tutto ciò è completamente spazzato via: le ragazze vantano la loro sessualità e le loro esperienze come facevano un tempo i maschi.
Certo, questo è il lato pubblico ed esteriore: infatti, moltissime ragazzine investono così tanto sul primo rapporto sessuale che finiscono per restare fortemente deluse quando riferiscono di “non avere provato nulla” se non addirittura di “essere state un po’ schifate”.

Certo, molte sono le cose che si celano dietro a quello che le ragazze sbandierano: indubbiamente oggi tutto sembra girare attorno alla sessualità, alla seduttività e al potere che queste due cose hanno : la pubblicità è quanto di più provocatorio a livello psicologico: non esiste praticamente prodotto che non venga in qualche modo reclamizzato con un richiamo erotico o sessuale femminile; il mondo dello spettacolo che tanto attrae le ragazzine adolescenti è interamente permeato dal messaggio che tutto sia facile se si ha un bel corpo e ancor di più se lo si mostra; tutto gira attorno ad una grande ambivalenza in cui sesso e amore, sembrano essersi definitivamente scissi e questa è la grande tragedia di questi tempi: molte ragazze credono che un uomo possa e debba essere conquistato e trattenuto solo con la sessualità: ci sono ragazze che riferiscono di voler diventare delle vere e proprie “maghe del sesso” per poter conquistare tutto ciò che desiderano: uomini, potere, denaro e successo…. dimenticando la parola più importante che dovrebbe essere “felicità e realizzazione personale”.

Forse questo è il messaggio più triste che siamo riusciti a dare ai nostri figli : abbiamo contrabbandato valori profondi quali l’affettività, la relazione e la capacità di ricercare coerenza e fedeltà nei propri sentimenti e li abbiamo confusi con quelli della sessualità e della conquista come potere sull’altro che può portare al potere personale.

In alcuni casi abbiamo fatto delle nostre figlie delle piccole “Lolite” che giocano con la loro sessualità cercando di ottenere ciò che non potrebbero e non dovrebbero avere alla loro età; … è chiaro che in questa situazione non è certo la ragazza ad avere colpa: essa è vittima di un torbido inganno che si continua però a diffondere in ogni messaggio televisivo e cinematografico che ha creato un modo di pensare falso e assolutamente distruttivo in grado però di colpire proprio la sua femminilità nascente.

Le ragazze infatti dovrebbero provare la loro capacità di seduzione e di conquista e, pertanto, dovrebbero essere molto interessate al flirt e alla seduttività agita solo parzialmente; tuttavia, proprio la loro giovane età e la loro assoluta incapacità di “scegliere” può farle cadere nella trappola che ha teso qualcuno molto più grande che può approfittare di una non maturità che si accompagna ad un desiderio di scoperta e di sperimentazione.

Ecco perché questa iniziazione dovrebbe essere sempre accompagnata da un sottile filo conduttore con la madre che dovrebbe seguire la ragazza nella sua evoluzione fisica, psicologica e sessuale in modo da aiutarla a non fare “un salto nel buio” che potrebbe risultare anche molto traumatico per il suo sviluppo successivo.

E’ molto importante che la madre sappia cosa sta vivendo la figlia in modo da poterla aiutare a superare eventuali distorsioni e delusioni cocenti e a metterla in guardia dall’illusione che sia la promiscuità sessuale a portarla all’amore. Purtroppo, questo stato di cose è un vero e proprio preludio alla patologia in cui una ragazza può cadere nella disperata ricerca di amore che la porta però solamente alla sessualità in quanto il disperato bisogno di intimità e di affettività viene espresso attraverso un messaggio falsato che richiama invece solo sesso.

Indubbiamente la sessualità è una componente potente, intrigante ed è la dimensione di scoperta più eclatante della fase adolescenziale: tuttavia, proprio per evitare alle nostre figlie di incamminarsi su una strada che le porta alla frustrazione e all’infelicità è indispensabile seguirle in queste prime esperienze in modo da sostenerle, comprenderle e aiutarle a comprendere sé stesse e a scoprire pian piano i valori interni e ciò che veramente vogliono, anziché rischiare, per bruciare le tappe, di diventare vittime di desideri altrui che le svuoteranno dell’autostima e della futura identità di donne.

L’adolescenza è un passaggio da casa ottava e, guardando i temi delle ragazze si può comprendere in che modo vivrà le sfide che l’ età comporta con le sue esigenze di trasgressione, di scoperta e di appagamento sessuale; tutte cose che sono il preludio ad una condizione di crescita e di maturazione che, tuttavia, non deve essere troppo traumatica per non lasciare tracce difficili da cancellare nel tempo.



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