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ADOLESCENZA E CRESCITA PSICOLOGICA

a cura di Gianfranco Casalis
 

Lo sviluppo umano esprime lo sforzo verso un continuo superamento di se stesso, tendendo alla ricerca di un equilibrio sempre più efficace e soddisfacente e la preadolescenza e l’adolescenza rappresentano particolari conferme in questo senso.
L’adolescente si oppone per la propria indipendenza e dichiara con forza le sue proposte contro l’autorità protettiva degli adulti. Non vuole essere pilotato, diretto su ciò che deve indossare, sul modo di impiegare il proprio tempo, sull’alimentazione, le preferenze verso un partito politico, i valori etici o morali cui attenersi.
L’adolescente, dall’altra parte, ha difficoltà a coordinare le proprie attività indipendenti, si comporta in maniera impulsiva e senza mete ben precise. Tutto ciò, oltre a disorientare gli adulti che si preoccupano del suo adattamento presente e futuro, disturba e spaventa anche lui. Di conseguenza, egli è spinto a ricercare la dipendenza dagli altri e mentre protesta a parole egli, allo stesso tempo, vuole essere consigliato su tutto ciò che in genere contesta, sugli abiti da indossare, sul modo di impiegare il proprio tempo libero, sul partito politico da seguire e sui valori etici e morali ai quali conformarsi.

L’adolescente è insicuro, facilmente influenzabile ed è molto difficile classificare i rapporti che l’adolescente mostra di avere con gli altri. Egli può odiare intensamente ed amare con la medesima intensità l’istante dopo e l’oggetto della sua risposta emotiva può essere la stessa persona o un’altra.
L’intensità della sua risposta non è sempre proporzionata alla causa effettiva di essa. Un momento può accettare rimproveri tanto severi quanto ingiustificati con una pazienza e soggezione da mettere in imbarazzo lo stesso genitore o insegnante innervosito, mentre un momento dopo si mostrerà molto irritato poiché lo stesso genitore o insegnante gli ha chiesto gentilmente di scrivere in maniera più leggibile.
In nessun altro caso la variabilità del comportamento dell’adolescente appare evidente come nei rapporti con i genitori. Talvolta egli li respinge come appestati da lebbra in una comunità di persone sane, l’istante dopo prende ad idealizzarli, descrivendoli come colti, adeguati, onnipotenti ecc.

L’instabilità è una caratteristica generale dell’adolescente che è in perenne contraddizione. Non ci si deve attendere che le caratteristiche rilevate oggi influenzino il suo comportamento domani.
Queste contraddizioni nascono dal suo tentativo di trovare risposte precise ai conflitti interni ed ai problemi che il mondo reale gli impone.
Dal punto di vista affettivo, l'adolescenza è un periodo di crisi in cui si realizza l’apertura dalla vita istintuale infantile a quella adulta e in questa apertura si completa il processo di costruzione della personalità che necessita della presenza di entrambe le figure genitoriali.
L'adolescenza è un momento di crisi che coinvolge l'intero nucleo familiare e a maggior ragione quando il nucleo è diviso, fenomeno sempre più rilevabile nella nostra attuale società.

La famiglia, anche se separata, dovrebbe trovare un nuovo equilibrio che tiene conto dei bisogni d’autonomia e indipendenza dell'adolescente, delle sue instabilità e insicurezze. I genitori dovrebbero rinunciare alle precedenti funzioni di controllo e di guida assoluti, caratteristici del periodo precedente e, anche se separati, confidare nell’impegno reciproco, dal punto di vista educativo-psicologico, rilevando la loro costante disponibilità al dialogo inerente alla crescita dei loro figli all’interno di una realtà difficile che vede i figli ancora più confusi nelle famiglie separate e quindi più bisognosi del rifornimento affettivo e della comprensione dei loro genitori che continueranno ad essere tali per sempre.




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