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ELISABETH : LA VERGINE D'INGHILTERRA

a cura di Francesco Astore
 
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Elisabeth Tudor: la fascinazione di un personaggio dal lontano Cinquecento inglese, percorrendo i secoli e le iconografie giunge di nuovo fino a noi, presente adesso sul grande schermo, riportato in auge dal film molto immaginifico ed evocativo dell’indiano Shekhar Kapur.

“Elisabeth, the golden age”, il titolo che si propone di descrivere appunto l’età del massimo splendore del regno e segue il primo episodio (semplicemente Elisabeth) in cui si tracciava invece la giovinezza e l’ascesa al potere della “Regina Vergine”. Anche i condizionamenti zodiacali per la grande Elisabetta superano se stessi.

Come non stupirci, infatti alla scoperta che il personaggio storico, apparteneva per l’appunto al segno zodiacale della Vergine? Sarà un caso che il film esce quando un corpo celeste che parla di successo, fama e potere transita in Vergine (Saturno, entrato a settembre, ci rimarrà fino al 2010)?

E fortissimamente Vergine ella fu, incarnando appieno, diremmo perfettamente, le simbologie, le caratteristiche virginee di inviolabilità, fedeltà alla sua terra, conservazione, sagacia. La sua “verginità” divenne presto un emblema del suo regno lunghissimo, unico, ancora oggi definito punto di partenza della potenza artistico – culturale, politico – economica ed in seguito fortemente espansionistica, dell’Inghilterra.

Ci è giunto miracolosamente anche il regale Tema Natale, abbastanza attendibile, poiché l’ora di nascita è riportata dalla stessa madre al momento della nascita avvenuta a Greeenwich, vicino Londra, alle ore 14 e 54 del 7 settembre (calendario giuliano) del 1533.

Ad essere onesti, per la verità, all’epoca tutti i regnanti e anche i nobili registravano i dati natali, poiché era usuale rivolgersi agli astrologi visti come maghi e indovini e la loro consulenza ed assistenza era ritenuta indispensabile, almeno nei ceti più elevati.

Impossibile raccontare in un articolo tutta la ricchezza di particolari, tutta la bellezza esaltante, complessa, nel gioco di segni, pianeti, Case, aspetti, gradi domiciliari occupati dai pianeti stessi, di un Tema come quello di Elisabetta, diventato uno dei capisaldi della validità dell’astrologia con la sua potenza espressiva. L’ascendente occupa il Capricorno segno che spiega egregiamente tutta il dominio, la forza d’animo, l’ambizione, la tenacia della monarca che salì al trono nel 1558, all’età di 25 anni. Impassibile, fredda  e familiarizzata con la crudele violenza del suo tempo: così la suggeriscono sia il segno solare, Vergine, che il segno ascendente, Capricorno, entrambi raziocinanti e riflessivi, entrambi, diremmo, quando si rende necessario, taglienti e spietati.

Va osservato che pane quotidiano del tempo di Elisabetta era una disumana ferocia con cui, i detentori del potere e i dominati, dovevano presto prendere dimestichezza. Un’assurda atrocità infatti presto colpì l’infanzia della piccola futura regina: la morte della madre (Anna Bolena) per decapitazione (ad opera del padre, il folle Enrico VIII).  Un simile lutto è spiegabile con la posizione della Luna (madre) completamente isolata (priva di aspetti con i pianeti, circostanza abbastanza eccezionale nel Tema Natale). Madre “staccata” anzitempo, mai veramente conosciuta, mai vissuta, mai amata naturalmente da Elisabetta.

La Luna è nel segno del Toro, ospitata nei gradi che indicano l’appartenenza alla terra, anzi è “la Terra”, il legame indissolubile tra madre terra e creatura vivente (gradi che gli “iniziati” alla logica morpurghiana sanno corrispondere ad X – Proserpina).

In questa fondamentale posizione del Luminare femminile si inscrive tutta la dedizione di Elisabetta al suo territorio di cui lei si farà orgogliosa madre, nutrice ideale, dispensatrice di vita, di continuità, di saggia amministrazione delle risorse, di protettrice dalle minacce esterne.

Bravissima l’interprete del film, Cate Blanchett, che detto tra parentesi essendo Toro (14 – 5 – ’69), riesce a inserirsi del tutto a suo agio nel ruolo di Elisabetta, quasi magicamente!

La Prima Casa della regina (la volontà di presentarsi e proporsi dell’Io) è amplissima, iniziando dal severo Capricorno e abbracciando poi anche l’elusivo Aquario: sappiamo che il temperamento di Elisabetta era tutto d’un pezzo ma sapeva sfumare poi in una capacità di sottile flessibilità; all’austera compattezza dell’ Io capricornico seguiva dopo attento esame una capacità di mediazione intelligente, diplomatica, aquariana, alla tendenza all’isolamento misantropo, seguiva la versatile socialità.

Il primo pianeta che incontriamo nel cerchio delle Case è il magnetico Plutone, al primo grado dell’Aquario: la personalità di Elisabetta fu carismatica al punto tale da diventare un personaggio quasi teatrale del suo tempo. Questa posizione di Plutone è oltremodo significativa (per gli estimatori e conoscitori del codice zodiacale morpurghiano si definisce “trasparenza”), rappresenta un valore alternativo del pianeta, andandosi a piazzare nel segno della sua esaltazione alternativa, l’Aquario, dimostrando contenuti e valori diversi rispetto al sistema dominante.

E senz’altro diversa, controcorrente, diremmo rivoluzionaria fu la personalità di Elisabetta I, non fosse altro per il fatto di essere una donna al potere, ma anche per aver improntato la tattica fine nella sua linea politica, capace di tenere in scacco i sovrani, uomini della sua epoca che a tutti i costi la volevano in sposa; chiedevano la sua mano allo scopo, ovvio, di sottomettere la “sua” Inghilterra.

Ma Elisabetta con la sua nazione si era sposata, come testimonia efficacemente la fermissima congiunzione di Saturno e Urano (l’unione di logica, sapiente calcolo, meditato opportunismo) in Settima Casa (il matrimonio) ed entrambi nel segno della Patria: il Cancro.

L’influenza di Plutone In Prima Casa è sicuramente rafforzata ancor più dall’aspetto di trigono che il pianeta invia ad una magnifica Venere in Bilancia e in Casa Ottava: il suo fascino non si esprimeva probabilmente in senso propriamente fisico e convenzionale ma con l’appoggio di una “diversità” di spirito, di mente, di raziocinio.

Venere occupa nella Bilancia la sua sede di domicilio ideale (il pianeta è a casa sua, aderisce perfettamente alla natura del segno) e corrisponde all’amore, per le arti, per le lettere, per la danza e la musica che la regina coltivò nei lunghi anni del suo regno, anni in cui operò Shakespeare, gloria del Rinascimento inglese.

Elisabetta conosceva le lingue (Giove – linguaggio, nel segno del lontano), amava ballare (Nettuno nel segno della danza, i Pesci), il Teatro, divertirsi, abbigliarsi con estrema cura.

Stupisce ed una vera chicca per noi astrologi la presenza di tanti corpi celesti contemporaneamente nelle loro sedi d’elezione: Plutone Aquario, Nettuno in Pesci, Giove in Sagittario, Venere in Bilancia!

Inoltre, altra curiosità, troviamo tutti i segni femminili o di orientamento femminile occupati dai pianeti (Toro: Luna, Cancro: Saturno e Urano, Bilancia: Venere e Mercurio, Sagittario: Giove, Aquario: Plutone, Pesci: Nettuno).

Un’altra spiegazione questa, del potere alternativo, femminile, con cui questa donna misurò la sua personalità?  La natura spregiudicata, a volte moralmente disinvolta, è leggibile dal Sole e da Venere presenti nella Casa Ottava, settore dell’eversione, di saper gettare e raccogliere le sfide, di gestire la politica anche con mezzi illeciti.

In questa ultima versione cinematografica della vita di Elisabetta I, la regina incontra il pirata Walter Ralegh, si confronta (ottenendo un incredibile trionfo) con l’Invincibile Armada, flotta allestita da Filippo II, il re spagnolo cattolicissimo deciso a sconfiggere con ogni mezzo l’“Eretica”.

La lotta ingaggiata dai sostenitori della religione dominante contro gli anglicani è evidente nel Tema dal durissimo aspetto di un assolutista Nettuno in Pesci (il Cattolicesimo come unica religione) opposto sia al Sole che a Venere (la tolleranza delle fedi).

Il sostegno delle forze piratesche (Drake e Ralegh) che attaccavano le navi di Filippo rubandone i tesori accumulati nelle ricche colonie americane, si individua nel Marte (uomo) in Gemelli (abile navigazione e propensione al raggiro).

Ricordiamo che il pianeta della navigazione a vela, idealmente in Gemelli nel suo secondo domicilio, è quell’ Y – Eolo, pianeta transplutoniano ancora da scoprire, ma presente nel nostro codice zodiacale. Ricordiamo ancora che il primo domicilio invece di questo pianeta Eolo è la Vergine e rappresenta il tempo meteorologico, il vento, le perturbazioni.

La vittoria di Elisabetta fu sostenuta, è risaputo, oltre dall’ardimento dei prodi combattenti, dalle violente procelle che investirono i mari inglesi nell’estate del 1888. Forse è anche per la palpabile ideale influenza di questo misterioso lontanissimo pianeta che la Vergine Elisabetta potrà dire alla minaccia di aggressione delle navi dell’Armada: “Io comanderò il vento!”. 




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