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LA DEPRESSIONE : “IL MAL DI VIVERE”

a cura di Gianfranco Casalis
 
Gli esseri umani proiettano su altri parti di sé stessi, vale a dire qualità e difetti, sotto forma di energia psichica. Quando una persona muore o se ne va dalla vita di chi prima era in una relazione significativa con lei, l’individuo che ha investito parti di sé con tale persona può cadere in depressione. Ciò si può spiegare col fatto che sembra non esservi più la possibilità per la coscienza, anche se momentaneamente, di vivere questa esperienza o di trasformare quell’energia psichica che proiettava sull’altra persona in altre forme d’amore e d’interessi e così in quel momento particolare e transitorio tale blocco energetico può essere identificato come esperienza depressiva.

La depressione è una sofferenza psichica in forte aumento nella società odierna e piuttosto grave da influire in modo negativo sulla nostra esistenza. La depressione è un male che spesso viene sottovalutato, ignorato e nascosto con vergogna ma che necessita d’essere curato pena la rovina della propria esistenza e di quella altrui.
La depressione non è un sentimento di tristezza, di pessimismo, di scoraggiamento e delusione che molti di noi hanno sicuramente vissuto, come modalità reattive e normali, in situazioni difficili della propria esistenza.
La depressione è un male più profondo, legato ad una profonda sensazione di solitudine e vuoto, associato ad una tristezza persistente, a sentimenti di inadeguatezza e inutilità e spesso accompagnato da un rallentamento psicomotorio. La vita emotiva della persona depressa porta ad una totale riduzione delle interazioni. I sentimenti sono alterati e l’individuo non è più in grado di distinguerli e viverli come un tempo e tutto sembra debba confluire nella disperazione. Il mondo emozionale è rivolto completamente all’interno e l’individuo prova un dolore acuto e duraturo.

L’umore depresso è accompagnato da una mancanza di interesse che si estende alle varie attività della vita quotidiana e che possono riguardare il lavoro, la vita familiare e sociale, la sessualità ecc. La persona depressa ha un sonno disturbato, si sveglia affaticata ed è come sopraffatta da una reazione di chiusura ed isolamento che la spinge verso uno stato di decadimento delle proprie prestazioni con una enorme difficoltà a raggiungere i propri obiettivi che vengono percepiti come distanti ed impossibili. La persona depressa vive il suo presente come una condizione senza via di scampo e senza speranza e pensa al futuro in modo grandemente negativo. Vive nella difficoltà di scegliere, di concentrarsi e di agire.
La sofferenza psichica e la consapevolezza dei sintomi aprono la strada ad un atteggiamento di tipo autosvalutativo con sensazioni di estrema inadeguatezza. La depressione è legata ad un sentimento di perdita profonda per qualcosa di primario, di irrinunciabile e non è necessariamente riferita alla perdita di una persona cara come avviene nel lutto ma può riguardare la perdita della propria dignità, dell’autonomia personale, della stima.
Inoltre, in alcune forme depressive si può osservare l’emozione della rabbia, un’emozione spesso utile poiché incoraggia a lottare contro la rassegnazione quale emozione mortifera pesantemente distruttiva nella condizione depressa. A volte si parla anche di depressione agitata in cui il soggetto anziché essere depresso è agitato anche se tale condizione è rara essa è riscontrabile in persone anziane ed è difficile da riconoscere in quanto è una reazione paradossale.

Per quanto riguarda le cause per l’umore depresso sembra possano coesistere fattori genetici e fattori psicologici. L’aspetto psicologico si riferisce soprattutto al modo disfunzionale di vivere la propria perdita avvertita come un grave e insostenibile fallimento che spinge l’individuo a vivere idee autosvalutative, di inadeguatezza e autocommiserazione. I familiari vengono inevitabilmente coinvolti e spesso se ne vergognano e pensano che il tutto si possa superare con la “buona volontà” facendo sentire ancor più la persona depressa come inadeguata e confinata inesorabilmente verso un senso di sconforto abissale. Sarebbe invece consigliabile un atteggiamento di condivisione delle sofferenze e di accettazione del problema.
La psicoterapia e i farmaci rappresentano la modalità di trattamento del disturbo depressivo anche se i farmaci non sono sempre necessari ma dovrebbero venir utilizzati nel caso in cui la sofferenza può nuocere al lavoro psicoterapeutico.




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