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L’AMORE AI TEMPI DEL COLERA

a cura di Francesco Astore
 
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Tra le novità cinematografiche natalizie abbiamo trovato la trasposizione in film di uno dei romanzi di Gabriel Garcìa Marquez più amati: “L’amore ai tempi del colera”. Film molto atteso e progetto impegnativo del regista Mike Newell, si avvale dell’intensa interpretazione di 2 bravissimi attori del panorama cinematografico odierno: Giovanna Mezzogiorno e Javier Bardem.

 

Il film, tuttavia, risulta assai distante dall’emozione profonda, indescrivibile, che ha il potere di suscitare l’opera letteraria del geniale scrittore colombiano. Forse questo era inevitabile, data la unicità, l’architettura, la complessa sfaccettatura dell’opera di Marquez, che difficilmente si può prestare alla riduzione cinematografica.

 

Nel Tema del romanziere colombiano troviamo simbolicamente descritte, dalle posizioni dei corpi celesti, molte vicende che si dipanano nella storia raccontata dal film.

 

Marquez è nato ad Aracataca in Colombia il 6 – 3 – 1928 alle ore 9 del mattino: è un Pesci con ascendente Toro.

 

La capacità di abbandonarsi alle passioni più turbinose, viverle con sofferenza e sublimarle in poesia è proprio del Sole nel dodicesimo segno zodiacale, mentre la solidità caratteriale, la genuinità del temperamento, la concretezza, la sana e carnale soddisfazione degli appetiti, derivano tutte dall’ascendente collocato nel secondo segno dello Zodiaco.

 

Il Toro, insomma, tende a dare consistenza, valore, a rendere realizzabili i sogni d’amore dei Pesci. Pur con i costi emozionali, di sofferenza e sacrificio che tutto questo comporta. Perché i sentimenti espressi da Marquez sono da Casa Dodicesima – Pesci, settore della sfida alle convenzioni, sfida a tutto ciò che è normale; Dodicesima, celebrazione dell’eccezione, della deroga alla norma, del superamento del contingente, dell’ amor che muove il sole e l’altre stelle dantesco (e infatti il poeta fiorentino aveva una Dodicesima colma di pianeti, tra cui era presente il Sole, nel suo caso in Gemelli). Nella Dodicesima l’amore è mescolato con il divino, il desiderio tocca l’essenza dell’estasi mistica, la passione trabocca di spiritualità.  

 

Nel Tema di Marquez (e non è una sorpresa) accanto al Sole in Pesci incontriamo una Casa Dodicesima spettacolare: nell’impetuoso Ariete occupata dalla rara congiunzione di 2 pianeti entusiastici come Giove ed Urano.

 

Molti dei romanzi del nostro scrittore parlano d’amori che hanno una sovrumana forza di sfidare le convenzioni, ma anche di superare lo scorrere del tempo, di annullare lo spazio, spesso di travolgere la fede e le leggi della natura (penso soprattutto a “Dell’amore e di altri demoni”).

 

“L’amore ai tempi del colera” non ci delude certo, da questo punto di vista.

 

La storia ambientata tra fine ‘800 e inizio ‘900, racconta di Fermina e Fiorentino, due ragazzi che, del tutto casualmente s’incontrano, innamorandosi, da subito.

È una passione autentica, non viziata da complicazioni di sorta: semplicemente un imprescindibile e irresistibile sentimento d’amore.

Tale rimarrà per Fiorentino che attenderà tutta la vita, pazientemente.

Il padre di Fermina, vecchio patriarca, si frapporrà alla riuscita di questo amore con successo, riuscendo a far sposare la ragazza con un medico della buona società. Questo medico avrà il potere di guarire Fermina dal colera (e di calmare la violenta tempesta emotiva nella ragazza, di sedare, temporaneamente, il suo amore per Fiorentino).

 

Nella malattia del colera è facile ravvisare il malessere della passione, il dolore che provoca il vero amore.

 

Scopriamo alla fine che, metaforicamente, il famigerato “colera” altro non è che l’Amore, quello più temuto, combattuto, da cui si cerca di fuggire e “guarire” a tutti i costi.

 

 

Marquez è un autore di una genialità smisurata, poiché riesce nelle figure e nei contenuti del suo romanzo ad affondare nel simbolismo psicologico dell’animo umano, ma si richiama misteriosamente anche alle forze dello Zodiaco e alle leggi regolatrici del Tempo.

 

Se pensiamo che, nel corredo dei simboli astrologici, Venere corrisponde all’amore, ma come simbologia ulteriore (e spesso trascurata) Venere possiede anche quella di “salute”, comprendiamo quanto significativa sia l’associazione tra l’amore e la salute, la pienezza amorosa ed il benessere psicofisico.

 

Quante volte di fronte ad un innamoramento siamo caduti in malattia? Quante volte di fronte al fiorire di una passione, quando si è nella fase iniziale, decisiva dell’amore ci siamo improvvisamente ammalati?

 

Per lo Zodiaco ciò non è casuale: il nostro corpo, ammalandosi tende a richiamare l’attenzione su sé, facendoci così allontanare dall’altro, mette in azione gli anticorpi, le difese auto protettive che ci fanno ritornare a noi, interessare alla nostra forma fisica, all’integrità del nostro Ego e non coinvolgerci nel conturbante innamoramento, avvertito come minaccioso, fatale annuncio di morte.

Lo slancio di dedizione amorosa richiede invece una salute interiore e fisica che permette l’appassionarsi genuinamente all’altro, corrispondere senza esitazioni al suo desiderio: insomma Venere deve esprimersi positivamente come salute della mente e del corpo e quindi volontà altruistica di condividere l’amore con l’altro.

 

Nei due protagonisti del romanzo soltanto Fiorentino avrà tale capacità oblativa riuscendo ad amare ininterrottamente Fermina attendendola per 53 anni, 7 mesi e 11 giorni!

 

Per tutto questo lasso di tempo interminabile il destino gli avrà riservato una rosa di passioni inaspettate e dal grande amatore godute in piena e totale libertà di spirito.

Perché il suo cuore, nell’attesa che Fermina diventi vedova, scopre di possedere “più stanze”. 

Le avventure, le unioni, gli amori di Fiorentino saranno da lui annotate con curiosa pignoleria, giungendo a quota 622…!

 

La prosa di Marquez, accesa dai toni del desiderio, immersa nelle emozioni più magiche, profonde, mostra ancora il grandissimo pregio di tingersi d’ironia, il che rende ancora più stupefacenti le sue creazioni.

 

Dove si può rintracciare nel Tema la inesauribile vena poetica, la fecondità letteraria, senza escludere la lieve ironia?

 

È Venere (romanzo, letteratura) collocata nella Casa Decima (il successo) a parlare della grande prolificità letteraria e del riconoscimento pubblico (meritatissimo) ottenuto.

Notiamo anche che quando Venere (romanzo scritto, simbolicamente signora per esaltazione del punto opposto, il Cancro – Quarta) si trova nella Decima (editoria) il libro prende la forma di testo stampato e pubblicato.

 

Venere è ospitata dal segno lieve, anticonvenzionale, capace di stemperare severità e drammaticità dell’Aquario. Tra l’altro pur manifestando un grande idealismo nell’espressione dei sentimenti è una posizione di Venere che non brilla per fedeltà. È anche una posizione capace di “far sorridere” Venere, di metterla in una condizione di osservazione disincantata e indubbiamente ironica delle vicissitudini sentimentali.   

 

Il punto zodiacale di Venere – Letteratura è invece occupato nel Tema dello scrittore colombiano da un prodigioso Plutone (seme creatore) in Cancro, al trigono del Sole Pesci e  al sestile della Luna in Vergine.

Il grande principio della creatività vivifica dunque la parte attiva dell’Io (il Sole Pesci) e la parte sensibile, notturna (la Luna Vergine).

 

Questa posizione di Plutone in Cancro, si è gia detto, ha fatto nascere nei circa 25 anni del suo transito in Cancro (1913/’14 – 1938/’39) una fenomenale generazione di romanzieri.

  

Come non riconoscere in questo proteiforme Plutone, ospitato simbolicamente nei gradi zodiacali di Venere, collegato direttamente con vita e anima di Gabriel (aspetti a Sole e Luna) il significato dell’amore come Marquez lo intende?

E tutto quello che ci trasmette dalla sua impareggiabile parola scritta: il  coraggio di amare, l’abbraccio appassionato dei sensi, la freccia dell’esperienza amorosa scoccata verso l’infinito?



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