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LA STELLA TONI SERVILLO

a cura di Francesco Astore
 
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Quali le caratteristiche che creano l’attore?

 

Tantissime: la vocazione teatrale prima di tutto, il personale carisma, la recitazione senz’altro, ma poi anche l’espressione del volto, l’immagine data di sé, l’estro di riuscire sempre a improvvisare, l’unicità delle caratterizzazioni…

Impossibile fornire una descrizione sintetica, un insieme di tutte queste prerogative!

Sicuramente quel che conta moltissimo è l’impegno, una dura autodisciplina, la determinazione ad arrivare in vetta: tutti requisiti davvero ferrei, tenaci, a prova di battute d’arresto e di delusioni!

 

E il nostro Toni Servillo possiede a volontà le peculiarità appena osservate ma, in sommo grado, quel che spicca in lui, è la serietà, il volitivo, vitale impulso ad arrivare in alto.

Si tratta di una pulsione dell’Io, urgente, primaria, essenziale, mossa dal ribollire di un talento consapevole di venire alla luce, di esibirsi, brillare, essere riconosciuto.

   

Anno memorabile questo 2008 per Toni Servillo, anno, possiamo ragionevolmente affermare, che l’ha consacrato a stella di prima grandezza del firmamento cinematografico italiano e internazionale.

Notevolissime, infatti le prove d’attore che l’hanno mostrato agli occhi di pubblico e critica come un grande protagonista, un autentico “Mostro” (nell’accezione latina – monstrum - di personalità fuori dalla norma, mostro di bravura) protagonista del “nostro” Cinema.

In questo 2008 per il film “Il Divo” ha ottenuto infatti il premio della Giuria all’ultimo Festival di Cannes e il David di Donatello per “La ragazza del lago”, senza scordare la complessa, tormentata, applaudissima interpretazione in “Gomorra”.

Ma Toni è anche regista teatrale e scrittore di testi teatrali: ha diretto infatti numerose opere liriche in tutto il mondo da “Il marito disperato” di Cimarosa, al “Fidelio” di Beethoven, fino a “Boris Godunov” di Mussorgskij.

Negli anni della contestazione giovanile, insieme ad altri collaboratori, fonda Il Teatro Studio di Caserta attivo in Italia ed in Europa sino al 1984. Quindi, due anni dopo è nel gruppo Falso Movimento e in contatto con Mario Martone con il quale crea Teatri Uniti, di cui è attualmente direttore artistico. Sempre nel 1986 vince il primo premio “Gennaro Vitiello” con l’atto unico “Guernica”, diretto, scritto e interpretato da lui. La motivazione che si accompagna al premio la dice lunga, egli vince: “per la costante ricerca di nuovi linguaggi di vaste significazioni poetiche”.

 

Che ci sia il demone divorante del teatro nell’esperienza artistica, umana, esistenziale, di quest’uomo appare innegabile.

Nato ad Afragola il 25 gennaio 1959 alle ore 1,20, Toni inizia a respirare l’aria del teatro sin da piccolo nella casa paterna, poiché appunto nell’ambiente famigliare l’amore per il teatro è coltivato e vivissimo. Così da subito, con lo slancio e la passione dell’autodidatta, inizia a recitare nell’oratorio salesiano di Caserta, per poi passare alle messinscene quando già è un po’ più grandicello.

Il suo Tema Natale è uno di quei classici esempi in cui il segno ascendente riesce ad imporre la sua importanza su quello solare.

Toni, Aquario con ascendente Scorpione, vede quest’ultimo segno giocare un ruolo essenziale nel suo percorso esistenziale.

Come?

I pianeti governatori dello Scorpione (Plutone, Mercurio e Marte) appaiono tutti in una posizione eccellente, a cominciare da quel Plutone spettacolare che svetta dominatore in Casa Decima (l’eminenza, la possibilità di conquistare una posizione prestigiosa). Plutone è il pianeta “principe” del teatro, Plutone è maschera, finzione scenica e tendenza all’istrionismo (nel suo domicilio primario in Scorpione ma soprattutto nell’esaltazione, Gemelli).

Quando il pianeta capita in Decima Casa ci troviamo di fronte a persone che nella casa natale hanno conquistato un ruolo di primi attori sin da piccoli, sia pure con lievi, curiose stravaganze e atteggiamenti protagonistici. Bambini che riuscivano ad imporsi, a dominare sulla famiglia e i parenti, magari con il loro fascino (opposizione dialettica alla Casa Quarta, come casa dei genitori).

 Plutone è “principio vitale alla ricerca di una forma in cui incarnarsi”, qui esprime la forza di travestirsi e calarsi in un ruolo. E i personaggi interpretati da Toni sono tutti di tipica marca scorpionica: quello del commissario tormentato nel noir psicologico “La ragazza del lago”, del politico emblema della classe dirigente italiana nel “Divo”, fino al faccendiere senza scrupoli, attivo nelle recenti vicende napoletane in “Gomorra”.

L’accentuazione artistica di un geniale Plutone (in Vergine: la fine cesellatura dei soggetti interpretati) è sostenuta dall’abile regia di Nettuno ospitato proprio in Scorpione e nella anticonvenzionale Casa Dodicesima (a donargli la capacità di sentire nel profondo l’essenza dei personaggi).     

In Servillo sempre Plutone è però sostenuto da un freddo e razionale trigono a Saturno in Capricorno che rende le ambizioni creativo – istrioniche calibrate e ben assestate nelle intenzioni e nella mente. Come non riconoscere in questo trigono un successo ottenuto con la paziente opera di costruzione intelligente e programmatica, che soltanto un inflessibile Saturno in Capricorno e in Casa Seconda può dare?

 

Una considerevole parte di questo brillante trionfo dobbiamo assegnarlo proprio a Saturno, che trovandosi nella Casa Seconda (immagine) ben mette in evidenza il Cinema come territorio in cui attivare in età matura (è alle soglie dei cinquanta anni) le sue doti recitative. La ferma strategia di ascesa, la costanza, il perfezionamento dei mezzi mentali e tecnici si evidenziano decisivi, fondamentali nel cammino professionale di Toni.

Mercurio, dio della mimica, si trova anch’esso nella teatrale Casa Terza (l’adolescenza, il legame col circostante) e forma uno spettacolare trigono a Marte in Toro, i due pianeti compongono, completando, la terna scorpionica e dunque riconfermando l’importanza di questo settore zodiacale e dei sui simbolismi. 

Il trigono Mercurio – Marte rivela la penetrazione intelligente, acuta, lo scavo psicologico, talora tagliente dell’attore, che gioca nel tessuto connettivo, nella realtà dei suoi personaggi, tutti di stampo scorpionico (almeno fino ad ora) dunque diversi, scomodi, eversori, personalità ad alto tasso di tensione emotiva.

Con questo trigono, il talento emerge direi in forma prepotente, e prospera nell’humus culturale, in quel crogiolo di linfa vitale che si chiama territorio, clan (Toro).

Un’adolescenza maturata anzi tempo (Mercurio Capricorno) è il campo privilegiato dove queste attitudini hanno avuto modo di coltivarsi, confrontarsi, di trovare campo libero.

In primis De Filippo e Totò e poi tanti altri costituivano il pane quotidiano di cui ci si nutriva in casa Servillo.

“Sono nato in un paese a cinque chilometri da Napoli, Afragola. In famiglia si è sempre parlato dialetto e ancora oggi con i miei genitori, con gli amici d’infanzia o con i parenti stretti, non uso l’italiano. Sono profondamente convinto che Napoli sia un luogo dove il comportamento sociale è recitato, per cui anche da ragazzino ti accorgi che per far venire fuori, sulla base di una spinta vitale, certi tuoi contenuti, per emergere e per richiamare su di te l’attenzione, è quello di assecondare questo comportamento sociale recitato e di cavalcarlo”.

In questa dichiarazione c’è tutta l’anima aquariana (finalmente: ecco il segno solare!) quella dell’aereo Servillo, l’attore napoletano capace di adattarsi alla realtà, di avvicinarsi ad essa con spirito aperto, disinvolto, privo di pregiudizi e di sfruttarla infine.

 

Nel Tema di Toni esistono molti aspetti di contrasto e contraddizione tra le forze planetarie (opposizione Sole – Luna, Nettuno al doppio quadrato dei due Luminari, Venere lesa e senza recuperi): probabilmente sono caratteristiche che appartengono alla sua vita privata e vorremmo in questa sede, per una forma di rispetto, tralasciarne l’analisi astrologica.

Probabilmente fanno parte di un pathos (inevitabile e fondamentale) maturato in seno al suo percorso di vita che ha consentito un’evoluzione e una simile statura d’artista.

Assai parlante in termini astrologici invece (sarebbe un delitto non rilevarla!) la gioiosa e popolosa Casa Terza, occupata da Mercurio (in Capricorno) quindi da Sole e Venere (in Aquario). Casa Terza settore di nuovo del palcoscenico, del calcare le scene, della scrittura teatrale (dove abbiamo visto Toni eccellere!).

Ma ancora per ribadire ulteriormente (se ce ne fosse bisogno!) la molla primordiale che si intravedeva all’inizio, quel demone del Teatro impossessatosi dell’anima di Toni, ecco il segno dei Gemelli, segno dell’esaltazione di Plutone, anche se vuoto in apparenza, in realtà benedetto da trigoni e sestili saettanti da Aquario e Leone!




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